La Critica: rivista di letteratura, storia e filosofia, Opseg 4Benedetto Croce G. Laterza & figli., 1906 |
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Stranica 286 - Campidoglio E l'Aventino il reduce quirite Guardava in alto la città quadrata Dal sole arrisa, e mormorava un lento Saturnio carme); Febbre, m'ascolta.
Stranica 146 - Salute, o genti umane affaticate! Tutto trapassa e nulla può morir. Noi troppo odiammo e sofferimmo. Amate. Il mondo è bello e santo è l'avvenir. Che è che splende su da' monti, e in faccia Al sole appar come novella aurora?
Stranica 6 - ... stesso, e vede, in quelle onde, il passare affaticato delle creature umane verso l'abisso, dove tutte si perdono: il passare di vecchiardi estenuati, di giovinetti, di bambini, di adulti, di mendichi, di lavoratori, di poeti: Quanta folla e quanto pianto! E v'hann'urla, e strida e fremiti, E sommesse e quete lacrime Interrotte da preghiere. Ma il gran coro è un pianto eterno, Pianto amaro e pianto antico, Come quello dell'Ocèano. San Simone stilita è una ferma e nitida visione del vecchio...
Stranica 354 - Or dove sei? la tua sorella buona ferma l'ago sul petto ed alza gli occhi verso la porta — a lei rimpetto suona il campanile i consueti tocchi 21 del mezzogiorno, — e aspetta non un greve passo sonando salga a poco a poco.
Stranica 474 - Così deve operare, facendo a ogni momento qualche rinunzia d'amor proprio. Perché l'arte del poeta è sempre una rinunzia. Ho detto che deve togliere, non aggiungere: e ciò è rinunzia. Deve fare a meno di tanti ghirigori, così facili a farsi, di tante bellurie, così piacevoli alla vista, di tante dorature, che danno tanta idea della propria ricchezza: e questa è rinunzia. Deve lasciar molto greggio e molto imperfetto. Oh! come è necessaria l'imperfezione per essere...
Stranica 11 - ... immerso nella lettura di Omero, rapito in quel mondo possente di eroi e raggiante di numi, « come avvolto da un divino elemento » ; e quasi gli circolava pel corpo, «simile ad onda amica, l'ira e la forza antica » ; mentre talvolta, sempre con gli occhi intenti al gran volume : credea sentir sul capo le Lagrime di Teti, e il suo cuor si calmava sotto le die pupille, come il cuore d'Achille! Il Panzacchi, avido di vita e di gioia, rifuggiva dal tormentarsi nel pensiero della morte; ma ecco...
Stranica 353 - Un bel raggio di sole mi s'è confitto in mente e uscir non vuole. Mentre china al lavoro guidavi con la man l'opra de l'ago che in su la tela rapido scorrea; il sole un raggio d'oro t'intrecciò fra le chiome, e destò un vago incendio a torno: il cuore mi dicea: — Questa verace dea or torna in cielo, e qui più star le duole.
Stranica 354 - Biancofiore, i tuoi riccioli d'oro come belli dormian sovra il tuo sen! 16 bianco seno di latte ove serpendo roseo va il sangue con mite vigor, van due fragranti rose alte crescendo; sotto la manca ti fiorisce il cuor.
Stranica 103 - Ciò che nel mestiere del verseggiare italiano dicesi con neologismo pedantesco la forma — un che di postumo al concetto, per lo più, un che di appiccicato, tra la posa e la smorfia, - a Lei manca.
Stranica 307 - Con lei foss' io da che si parte il Sole, E non ci vedess' altri che le stelle; Sol una notte; e mai non fosse l'alba...