Ite, caldi sospiri, al freddo core: . L' arbor gentil che forte amai molt anni, L'aura, e lodore, e'l refrigerio, e l'ombra » 219 Lasso! Amor mi trasporta, or' io non voglio; » 158 Lasso! ben so che dolorose prede "82 Lasso, ch' i ardo, ed altri non met crede! » 139 L' aura serena, che fra verdi fronde. "135 L' aura soave al Sole spiega e vibra . "136 L'ultimo, lasso, de'miei giorni allegri, "219 La bella donna, che cotanto amavi, • "245 La vita fugge, e non s' arresta un'ora; "188 Lasciato hai, Morte, senza Sole il mondo 228 Le stelle e 'l ciclo e gli elementi a prova, Levommi il mio pensier in parte, ov' era "203 Licte, e pensose, accompagnate, e sole, "152 Lieti fiori e felici, e ben nate erbe, "119 L'oro, e le perle, e i fior vermigli, e i bianchi, » 48 Ma poi che 'l dolce riso umile e piano Morte ha spento quel Sol ch'abbagliar suolmi; » 242 Movesi 'l vecchierel canuto e bianco 28 Nè così bello il Sol giammai levarsi, "110 Nè mai pietosa madre al caro figlio, 194 " igt » 145. 115 "235 Non pur quell' una bella ignuda mano, "137 Non Tesin, Po, Varo, Arno, Adice, e Tebro, " 112 Non veggio, ove scampar mi possa omai; 86 O bella man, che mi distringi 'l core, "137 O cameretta, che già fosti un porto "157 O giorno, o ora, o ultimo momento, passi sparsi; o pensier vaghi e pronti; 118. O tempo, o ciel volubil, che, fuggendo, "117 Padre del ciel, dopo i perduti giorni, " 57 Parrà forse ad alcun, che 'n lodar quella, " 165 » 134 Passa la nave mia colma d'obblio. 132 ▼ "208 Passer mai solitario in alcun tetto .. Per far una leggiadra sua vendetta, • Per mirar Policleto a prova fiso 90 "122 " 28 79 "122 "127 "102 Poi che mia speme è lunga a venir troppo, Poi che voi ed io più volte abbiam provato, Qual donna attende a gloriosa fama "172 Qual mio destin, qual forza, o qual inganno » 151 Qual paura ho, quando mi torna a mente.. "166 Qual ventura mi fu, quando dall' uno » 157 Quand' io movo i sospiri a chiamar voi 23 Quand io mi volgo indietro a mirar gli anni, » 201 Quand' io son tutto volto in quella parte, " 29 Quand' io vodo parlar si dolcemente, " 109 Quand' io veggio dal ciel scender l' aurora Quando giunse a Simon l'alto concetto, Quando'l Sol bagna in mar l' aurato carro, "152 Quando'l voler, che con duo sproni ardenti, » 111 Quando mi vene innanzi il tempo e'l loco, "125 Quanta invidia io ti porto, avara terra "202 Quante fïate al mio dolce ricetto, "192 Quanto più m' avvicino al giorno estremo, دو 39 Quel ch' in Tersaglia ebbe le man si pronte Quel Sol, che mi mostrava il cammin destro "205 Quel vago, dolce, caro, onesto sguardo Quella per cui con Sorga ho cangiat' Arno, » 206 Questa umil fera, un cor di tigre, o d'orsa, "114 Ripensando a quel ch' oggi il Cielo onora, S Amor non è, che dunque è quel ch' i sento? » 103 S' una fede amorosa, un cor non finto, > 153 Se bianche non son prima ambe le tempie,. " 75 Se col cieco desir, che 'l cor distrugge, Se'l dolce sguardo di costei m' ancide, 19129 Se 'l sasso, ond' è più chiusa questa valle, Sennuccio; i vo che sappi, in qual maniera |