Sennuccio mio; benchè doglioso, e solo Sento l'aura mia antica; e i dolci colli Si breve è'l tempo, e'l pensier sì veloce, Si tosto, come avvien, che l'arco scocchi, Si traviato è'l folle mio desio
Sicome eterna vita è veder Dio, Signor mio caro, ogni pensier mi tira Solea lontana in sonno consolarme
Soleano i miei pensier soavemente Soleasi nel mio cor star bella e viva, . Solo e pensoso i più deserti campi Son animali al mondo di si altera Spinse amor e dolor, ove ir non debbe Spirto felice, che si dolcemente
Stiamo, Amor, a veder la gloria nostra, Tempo era omai da trovar pace, e tregua Tennemi Amor anni ventuno ardendo Tornami a mente, anzi v è dentro, quella
Tra quantunque leggiadre donne e belle Tranquillo porto aver mostrato Amore
Tutta la mia fiorita e verde etade
Tutto 'I di piango; e poi la notte, quando
Una candida cerva sopra l'erba :
Vago augelletto, che cantando vai,
Valle, che de lamenti miei se'piena;
Vergognando talor ch' ancor si taccia, Vidi fra mille donne una già tale, Vive faville uscian de' suoi bei lumi Voglia mi sprona; Amor mi guida e scorge; Voi ch' ascoltate in rime sparse il suono. Volo con l' ali de' pensieri al Cielo, Zefiro torna, e'l bel tempo rimena,
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Amor, se vuo', ch' i torni al giogo antico, pag. 184 Ben mi credea passar mio tempo omai,
Che dobb' io far? che mi consigli, Amore?
Chiare, fresche e dolci acque,
Di pensiero in pensier, di monte in monte,
Gentil mia Donna, i veggio
In quella parte, dov' Amor mi sprona,
I' vo pensando, e nel pensier m' assale
Lasso me, ch'i' non so in qual parte pieghi
Mai non vo' più cantar com' io soleva:
Nel dolce tempo della prima etade, Nlla stagion che 'l ciel rapido inchina
S'i' 'l dissi mai; ch'i' venga in odio a quella » 140
Se 'l pensier che mi strugge,
Si è dobile il filo, a cui s' attene
Solea dalla fontana di mia vita
Standomi un giorno, solo, alla fenestra,
Tacer non posso; e temo non adopre Verdi panni, sanguigni, oscuri o persi Vergine bella, che di Sol vestita,
A qualunque animale alberga in terra, Alla dolce ombra delle belle frondi Anzi tre di creata era alma in parte Chi è fermato di menar sua vita Giovane donna sott' un verde lauro Là ver l'aurora, che sì dolce l'aura L'aere gravato, e l' importuna nebbia Mia benigna fortuna, e'l viver lieto; Non ha tanti animali il mar fra l' onde;
Di tempo in tempo mi si fa men dura Lassare il velo o per Sole, o per ombra, Occhi mici lassi, mentre ch' io vi giro Perchè quel che mi trasse ad amar prima Quel foco ch' io pensai che fosse spento . Volgendo gli occhi al mio novo colore,
Non al suo amante più Diana piacque, Nova angeletta sovra l' ale accorta Or vedi, Amor, che giovenetta donna Perch' al viso d' Amor portava insegna,
Quando ad un giogo, ed in un tempo quivi » 275
Questa leggiadra e gloriosa donna
Capitolo secondo
La notte che segui l'orribil caso,
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