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71. Scelta di facetie, motti, bvrle & buffonerie di diuersi, cioè, del Piouano Arlotto, del Gonella, del Barlacchia et altre assai di diuersi. Doue si vede il modo di vivere accortamente. In Vicenza, per Christoforo Rosio, M. DC. LIII. In-12, pp. 299. *

72. Scielta di facetie, motti, byrle & buffonerie di diuersi, cioè, del Piouano Arlotto, del Gonella, del Barlacchia et altre assai di diuersi. Doue si vede il modo di viuere accortamente. In Vicenza, per Giouita Bottelli. M. DC. LXI. In-12°, pp. 299. *

PAPANTI, Catalogo, I, 121.

73. Facetie del Piovano Arlotto, e di altri autori, cioè: Barclai, Gonnella &c. di nuouo ristampate. Opera bellissima. In Vicenza, si vendono in Piazza Nauona, in bottega di Bartol. Lupardi, a l'insegna della Pace, M. DC. LXIV. In-12o, pp. 287. *

Io credo che questa edizione sia di Roma e non di Vicenza, perchè del Lupardi stampatore in Roma nella seconda metà del sec XVII, abbiamo una edizione del Pentamerone del 1679. E poi come c'entra la Piazza Navona di Roma in Vicenza?

74. Venetia, Brigonzi, 1666. In-12o. *

75. In Venetia, appresso Alessandro Zatta 1666. In-12°. Con ritr. *

76. Scielta di facetie, motti, bvrle, Et buffonerie di diuersi, cioè Del Piouano Arlotto. Del Gonella. Del Barlacchia. Et altre assai di diuersi. Doue si vede il modo di viuere accortamente. In Venetia, M. DC. LXXII. Per li H H. di Gio. Batt. Cestari. Con Licenza de' Superiori. In-12°, pp. 239. Con ritr. *

77. Scielta di Facetie, Motti, Bvrle, Et Buffonerie di Diuersi, Cioè Del Piouano Arlotto. Del Gonella. Del Barlacchia. Et altre assai di diuersi. Doue si vede il modo di viuere accortamente. In Venetia, M. DC. LXXV. In-12°, pp. 213. *

78. Scielta di Facetie motti, bvrle, Et Byffonerie di Diuersi, cioè Del Piouano Arlotto. Del Gonella. Del Barlacchia. Et altre assai di diuersi. Doue si vede il modo di viuere accortamente. In Venetia, M. DC. LXXXI. Presso Stefano Curti. Con licenza de' Svperiori. In-12°, pp. 213. * 79. Scielta ecc. Venetia, appresso Giovanni di Pauli, 1693. In-12o. *

80. Facczie del piovano Arlotto ecc. Riuisto e corretto da ogni sfacciataggine. In Bologna, per Antonio Pisarri. S. a. In-12°, pp. 96. Con ritr. *

Edizione rarissima e sconosciuta. Le narrazioni sono 59. PAPANTI, G. B. Passano, p. 78.

Colloco qui tra il sec. XVII ed il XVIII questa edizione, ignorandone l'anno.

81. Scielta di facetie, motti, bvrle et buffonerie di diuersi, cioè, del Piovano Arlotto, del Gonella, del Barlacchia, et altre assai di diuersi. Doue si vede il modo di viuere accortamente. In Venezia, per il Lovisa, 1700. In-12°, pp. 212; Con ritr. *

Ristampa meno completa delle altre. PAPANTI, Catalogo, I, 21.

82. Scielta di Facetie ecc. In Venezia, per il Lovisa à Rialto, 1708. Con licenza de' superiori. In-12o. *

Il Bibliofilo, an. V, n. 12, p. 188.

83. Scelta di Facezie Motti Burle E Buffonerie di diversi, Cioè Del Piovano Arlotto, Del Gonella, Del Barlachia, ed altre assai di diversi. Dove si vede il modo di vivere, accortamente. Torino, Presso Francesco Prato. Con Licenza de' Superiori. In-12o, pp. 192. *

L'edizione è, secondo il PASSANO, della fine del sec. XVIII.

84. Scelta di Facezie motti, burle, e buffonerie del Piovano Arlotto Ed altri Autori. Riviste, e corrette con somma diligenza. In Lucca. Per Salvatore e Giand. Marescand. [sic.]. Con Lic. de' Sup. In-16° pp. 64. *

Con ritratto, probabilmente del Piovano. Nel verso del frontespizio comincia il testo. L'edizione è della fine del sec. XVIII.

85. Scelta ecc. Lucca, 1805. In-8°. *

Il PAPANTI, G. B. Passano, p. 43, avverte « che le Facetie di diversi aggiunte in tutte le ed zioni di quelle dell'Arlotto, del Gonnella e del Barlacchia, una o due eccettuate, appartengono al Domenichi. »

86. Scelta di Facezie, Motti, Burle e Boffonerie del Piovano Arlotto ed altri Autori. Riviste, e corrette con somma diligenza. In Lucca, presso Francesco Bertini, 1818. In-16o. *

87. Burlette, Frizzi e Buffonate del Piovano Arlotto, del Fagioli, del Mani raccolte e raccontate da un giovine scapato. Firenze, Tipografia Adriano Salani. [1873]. In-16°, pp. 63. Cent. 20.

Nella copertina si legge: « Vero ritratto del Piovano Arlotto esistente nella regia Galleria degli Ufizi di Firenze. Firenze 1873. »

Vi è un certo numero di aneddoti e storielle tradizionali, che corrono presso il popolo d'Italia e di fuori. 88. Il Piovano Arlotto. Satire, Celie ed Arguzie del celebre burlone fiorentino raccolte e compilate da CESARE CAUSA. Firenze Tipografia Adriano Salani via S. Niccolò, 102. 1879. In-16o, pp. 128. Cent. 50.

Precedono quattro pagine che dicono Chi fosse il Piovano Ariottó (3-6).

La prima parte (7-72) contiene 31 titoli; indi un al

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tro: Poesie del Piorano, in numero di 3, incluso un lungo sonetto caudato di Proverbi (57-62); cinque Epigrammi berneschi; sette Epitaffi a' morti e 15 Minchionerie del Piovano. La parte seconda (73-128) comprende 74 Aneddoti e bazellette diverse, la maggior parte, come molte della 1, tradizionali.

89. Le Facezie del Piovano Arlotto precedute dalla sua vita ed annotate da GIUSEPPE BACCINI. Firenze Adriano Salani, Editore via S. Niccolò 102. 1884. In-16, pp. 394. [Nel verso della copertina:] Prezzo del presente Volume Lire Due. Con ritr.

Dedica. Vita del P. Arlotto.-Bibliografia (riportata « per farla più spiccia, e per sgobbar meno », dal Catalogo del PAPANTI e dai Novellieri italiani in prosa del PASSANO, ediz, del 1864 (!) ).—Facezie (n. 200, fino a p. 334).- Domande e Risposte (n. 98, pp. 335350).-Sentenze morali (n. 267, pp. 351-377).

La materia del libro è presa dal codice XXVII, plut. XLVII della Laurenziana di Firenze, quale lo lasciò il Padre Stradino o meglio Giovanni Mazzuoli da Strada detto anche il Cronaca scorretto; se non che, il Baccini ne ha soppresso le facezie grasse contenute nella la edizione di Firenze, ne ha modificato la ortografia, riducendola moderna. Le Domande e risposte e le Sentenze attribuite al Piovano sono inedite. 90. Le Patron de l'honneste raillerie, contenant les brocards, bon mots, agréables tours et plaisantes rencontres de Piovano Arlotto. Paris, Gervais Clouzier, 1650. In-8" picc.

BRUNET, I, 482. Contiene soltanto 45 narrazioni. PAPANTI, G. B. Passano, 65.

91. Les Contes et facéties d'Arlotto de Florence avec introduction et notes par P. RISTELHUBER. Paris Alphonse Lemerre, éditeur M DCCC LXXIII. In-16", pp. XX-114. Prix 5 fr. Nella introduction si parla di Arlotto Mainardi e della storia bibliografica delle facezie che portano il

suo nome,

Questa edizione contiene LXXX aneddoti, della quale la la p. (p. 1-71) riproduce la traduz. comparsa la col titolo Le patron de l'honneste raillerie. La 2 p. è tradotta ora per la prima volta dal R., il quale vi ha messo in note qualche riscontro.

ARMAFORTE (EMANUELE).

92. Due racconti siciliani. Nell' Archivio, v. X, pp. 117-118. Palermo, 1890.

I. Li tri duonni, chi mali eci abbinni.-II. Chiddu di lu grecu minchiuni.

AXON.

Vedi PALUMBO (Vito).

B[ELLINA (GIACOMO)].

93. I Çhalunis di Cividàt a Braulins, Legende (Dialetto parlato a Braulins). Nelle Pagine Friuliane, Periodico mensile. An. III, n. 7, p. 114. Udine, 24 Agosto 1890. Tipografia Domenico Del Bianco. Cent. 40. In-4.

BACCINI (GIUSEPPE '.

94. Il Boccaccio mago. Nel Giornale di Erudizione, vol. I, n. 15 e 16, pp. 233-235. Firenze, Gennaio 1889 [Tip. Cooperativa].

È una leggenduola popolare toscana di Certaldo,

sulla quale avea chiesto notizie R. Renier nel n. 13
e 14, p. 193. Novembre 1888.
Vedi ARLOtto.

BAGLI (GIUSEPPE GASPARE).

95. Saggio di Novelle e Fiabe in dialetto romagnolo di GIUSEPPE GASPARE BAGLI. In Bologna coi tipi Fava e Garagnani. 1887. In-8° gr., pp. 65. [Estratto dagli - Atti e Memorie della R. Deputazione di Storia patria per le Provincie di Romagna-III Serie, Vol. V, Fasc. I, II e III].

Parte 1 Mito di Domeneddio e San Pietro e Mito di Sansone, pp. 15-33. Dodici leggende, oltre cinque varianti italiane, toscane e siciliane. P. 11 (33-35) Il contadino e il padrone e Il contadino vecchio é la nuora, due. P. IIIa (pp. 35-65) cinque vere fiabe. BALBIANI (ANTONIO).

96. I Figli di Renzo Tramaglino e di Lucia Mondella romanzo storico per ANTONIO BALBIANI. Volume Unico. Milano, Francesco Pagnoni Tipografo-editore 1872. In-8° fig., pp. 687.

A p. 90 c'è Il Cavallo dei sette colori; p. 524, Giovanniño senza paura, e a pag. 535, il Morto risuseitato, racconti e novelle popolari probabilmente raccolte in Lombardia.

BARAGIOLA (ARISTIDE).

Vedi in Usi.

BARBIERA (RAFFAELLO).

97. Cronache color di rosa. Nel Giornale di Sicilia, an. XXVI, n. 311. Palermo, Venerdì 19 Novembre 1886. In-fol. Cent. 5. Tip. del Giorn, di Sicilia.

Riassume un art. di M. Leo Quesnel nella Nouvelle Revue, fasc. del 15 Ott. 1886.

Nel n. 312, 20 Nov., dello stesso Giorn. di Sic., sotto il titolo: « A proposito del Sig. Leo Quesnel », si dimostra che le novelle dal Sig. Quesnel pubblicate furono da lui tradotte dall'originale siciliano di G. PITRÈ: Fiabe, Nor. e Racc. pop. sic., vol. III, pp. 43 e 65 e vol. II, p. 13.

Vedi QUESNEL.

BARELLA (DOMENICO).

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103. Il Decamerone nelle sue attinenze colla Novellistica Europea. Nella Rivista Europea, Nuova serie, an. X, vol. XIV, fasc. II, 16 Luglio, pp. 221-248, 16 Luglio; fasc. III, 1o Agosto, pp. 421-450, 1879; vol. XV, fasc. III, pp. 460472, 1o Ottobre 1879. Firenze, Tipogr. dell'Associazione. In-8°.

104. Una Novellina e una poesia popolare gragnolesi. [S. a., ma nel verso: Edizione di 100 copie numerate data in luce in Firenze coi tipi di G. Carnesecchi e figli il XXIII Febbraio MDCCCLXXXI]. In-8", pp. 15.

Per nozze Biagi-Piroli fece questa pubblicazione Adolfo Bartoli, il cui nome si indovina a p. 5.

La copia che noi possediamo porta il n. 10011. BASILE (GIAN Battista).

105. Lo Cvnto deli (sic) Cvnti, overo lo Trattenemiento de' Peccerille. De GIAN ALESIO ABBATTUTIS. Iornata terza. In Napoli, Per Lazaro Scoriggio, 1634. Con Licenza de' Superiori. In-12°, pp. 126, oltre il frontespizio.

*

Questa e le seguenti quattro giornate formano il noto libro Lo Cunto de li cunti di quel G. B. Basile, che si nascose sotto l'anagramma di Gian Alesio Abbattutis.

Le edizioni delle cinque giornate possedute già e notate dal PAPANTI, G. B. Passano, pp. 71-73, sono ignote ai bibliografi, al pari di quelle che nel 1645 diede in singoli volumetti Camillo Cavallo. L'ordine di esse non è regolare: il che mi induce a credere che qualche lacuna possa esistere tra le varie edizioni di dette giornate; e però, come pensa l'Imbriani, « il Pentamerone essere stato stampato per la prima volta postumo, dal 1634 al 1636 in cinque volumetti; de' quali i due primi, essendo esauriti, vennero ripubblicati nel 1636. » IMBRIANI, Il Gran Basile, nel Giornale Napoletano di Filosofia ecc., vol. II, p. 431.

106. Lo Cvnto de li Cvnti, overo Lo Trattenemiento de' Peccerille. De GIAN ALESIO ABBATUTIS (sic). Iornata qvarta. In Napoli, Per Lazaro Scorriggio, 1635. Con licenza de' Superiori. In-12", cart. 4 [n. n.] pp. 152. *

In queste 152 pp. num. è compreso quest' altro

frontespizio: « Lo Cvnto de li Cynti, overo Lo Trattenemiento de' Peccerille. De GIAN ALESIO ABBATTUTIS. lornata quarta. In Napoli, Per Lazaro Scoriggio, 1634. Con licenza de' Superiori. »

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È evidente scrive il PAPANTI, G. B. Passano, p. 72 che la stampa di questo volume fu incominciata nel 1631, e condotta a termine nell'anno successivo. >>

L'Imbriani (p. 431) ne vide un esemplare col frontespizio simile a quello della III giornata, senza le 4 carte non numerate ma con una sola pel frontespizio. 107. Lo Cvnto deli (sic) Cvnte, overo lo Trattenemiento de' Peccerille. De GIAN ALESSIO ABBATTUTIS. Iornata qvinta. In Napoli, appresso Ottauio Beltrano, 1636. Con licenza de Superiori. In-12o, cart. 6 [n. n.] pp. 96. *

108. Lo Cvnto deli (sic) Cvnti, Ouero Lo Trattenemiento de' Peccerille. Di GIAN ALESIO ABBATTUTIS. Iornata Seconna. In Napoli, 1637. Appresso Ottauio Beltrano. Con Licenza de' Superiori. In-12o, pp. IV [n. n.]-104.

Le IV pp. sono pel frontespizio, incorniciate, e per la « Tavola de li Cunti » dietro la quale è il motto, chiuso tra cornice: Chi sa fa. Tanto il Papanti quanto l'Imbriani dicono che non 4 ma 8 sono le pp. che precedono, non numerate.

109. Lo Cvnto de li Cvnti, Ouero Lo Trattenemiento de' Peccerille. Di GIAN ALESIO ABBATTUTIS. In Napoli, Per Ottauio Beltrano, MDCXXXVII. Con licenza de' Superiori. In-12", pp. 167.

*

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111. Lo Cvnto de li Cynti. Overo lo trattenemiento de peccerille. De GIAN ALESIO ABBATTUTIS. Iornate cinco. In Napoli, Per Camillo Cauallo. M. DC. XLIV. Ad instanza di Salvatore Rispolo. In-12°, pp. 654, oltre una n. n.

Nella p. seguente si legge: « Imprimatur. Felix Tamburellus Vicarius Generalis. Mag. Fr. Dominic Gravina ord. Praedicat. dep. vidit. »

A p. 6 è la « Tavola De li Cunti, » cioè dei primi dieci. È dedicata da Francesco Cavallo al sig. Felice Basile.

Il Mazzucchelli ricorda una edizione del 1645, non conosciuta dai bibliografi. Eccola quale è stata veduta da noi:

112. Lo Cvnto de li Cynti overo lo trattenemiento de peccerille. De GIAN ÅLESIO ABBATTVTIS. Iornata primma. In Napoli, Per Camillo Cauallo. M. DC. XLV. Ad istanza di Gio. Antonio Farina. In-12, pp. 167 (oltre una per l'« Imprimatur » ).

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È dedicato dal Cavallo, in data del 30 d'Ottobre 1645, al P. Baccelliero F. Alfonso Daniello, cugino del Basile; ed il libro è chiamato « Il Pentamerone, overo lo Cunto de li Cunti », il quale, a detta del tipografo, riusci così gradito che egli è forzato a farne questa terza impressione, e di consacrare al Daniello « di nuovo queste cinque parti, che è il compimento di tutta l'opera.

Nello esemplare da noi visto, segn. 41, B, 73 della Bibl. Nazionale di Napoli, la 2a giornata è quella del 1637 (Beltrano), ma l'IMBRIANI nel suo Gran Basile, p. 432, lo dice di pp. 107. La terza giornata è: 113. Lo Cvnto deli Cynti overo ecc. Iornata terza. In Napoli, Per Camillo Cauallo. M.DC.XLV Ad instanza di Gio. Antonio Farina. In-12", pp. 128.

Oltre la « Tauola deli Cunti » (129) e l' « Imprimatur » (130).

114. Lo Cvnto de li Cynti ecc. Iornata Qvarta. In Napoli, Per Camillo Cauallo. M. DC. XLV. Ad instanza di Gio. Antonio Farina. In-12o, pp. 152, oltre l' « Imprimatzr » (sic).

115. Lo Cvnto de li Cynti ecc. Iornata Qvinta ecc. In-12, pp. 95, oltre l'« Imprimatur.

La Tavola è nel verso del frontespizio.

116. Il Pentamerone del Caualier GIOVAN BATTISTA BASILE, Ouero lo Cynto de li Cynte. Trattenimiento de li Peccerille di GIAN ALESIO ABBATTVTIS. Nouamente restampato, e co tutte le zeremonie corrietto. All' Illustrissimo Sig. e Padron. Oss. il signor Pietro Emilio Gvaschi Dottor delle leggi, e degnissimo Eletto del Popolo Della Fedelissima Città di Napoli. In Napoli. Ad istanza di Antonio Bvlifon Libraro all'Insegna della Sirena M. DC. LXXIV. Con Licenza de' Superiori, e Priuilegio. In-12°, pp. XI [n. n.]-634, oltre 2 n. n.

Dopo la Tarola si legge]: « In Napoli, Per Luc’Antonio di Fusco 1674. Con Licenza de Superiori. »

Questa edizione fu curata da Masillo Reppone alias Pompeo Sarnelli. Vedi Passano, 1, 44; e Giambattista Basile, an. 11, n. 3. 15 Marzo, 1884.

117. Il Pentamerone Del Caualier GIOVAN BATTISTA BASILE, Ouero Lo Cvnto de li Cvnte Trattenemento de li Peccerille di GIAN ALESIO ABBATTVTIS. Nouamente restampato e co' tutte le zeremonie corrietto Al Illustrissimo Sig. e Padron Coll Il signor Giuseppe Spada. In Roma, MDCLXXIX. Nella Stamperia di Bartolomeo Lupardi Stampator Camerale Con licenza de' Superiori. In-12°, pp. X [n. n.]-633, oltre 3 n. n. L'IMBRIANI, p. 433, dice che le pp. sono 336.

118. Lo stesso. Napole, s. a. In-8".

PASSANO, I, 45.

119. Il Pentamerone del Cavalier GIOVAN BATTISTA BASILE, Overo lo Cunto de li cunte Trattenemiento de li Piccerille di GIAN ALESIO ABBATTVTIS. Novamente restampato, e co tutte le zeremonie corrietto. A lo Llostriss, ed Azzellentiss. Segnore Gajetano Jennaro Pegnatiello marchese de S. Chireco Raparo Primmogeneto de l'Azzellentiss. Segnore Prencepe de Marzeco Nuovo, &c. 'N Napole, A la Stampa, e à spese de Mechele Loise Mutio 1697. Co lecentia de li Superiure. In-12', pp. XII [n. n.]-633, oltre 3

N. N.

ecc.

».

All'ult. p. si legge, come nel frontespizio: « 'N Napole, A la Stampa ece, co lecentia de li Soperiure il n. 262 dell'indice, che richiama all'egloga La stufa, deve richiamare alla Tenta e viceversa.

Nel frontespizio, prima di 'N Napole, è l'arme del Mutio, una mano di guerriero sopra una brace.

A capo della dedicatoria (p. 3) lo stemma dei Pignatelli.

120. Il Pentamerone del cavalier GIOVAN BATTISTA BASILE, overo Lo cunto de li cunte Trattenemiento de li Peccerille di GIAN ALESIO ABBATTVTIS. Novamente restampato e co tutte le zeremonie corrietto addedecato A lo Llostriss. ed Azzellentiss. Seguore D. Jennaro Maria Carrafa marchese de Castel Vetere, Prencepe de lo S. R. Mperio, Figlio de li Llostriss. ed Azzellentiss. Segnure la Segnora D. Ippolita Cantelmo, e D. Vicienzo Carrafa Prencepe de la Roccella, Duca de Bruzzano, &c. intemo, e attovale Consegliero de Stato de S. M. C. e C. &c. A Napoie 1722. A Spese de Mechele Loise Muzio. Co Lecientia de li Superiure. In-12°, pp. 8 [n. n.]-510, oltre 3 n. n.

La scompetura è a p. 510; all'ultima p. non numerata si legge : « In Napole, La Stampa e à spese de Mechele Loise Mutio 1714 (sic) Co lecentia de li Soperiure. »>

A 1-4 « A li Vertoluse Lejeture Napolitane. pp. Masillo Reppone. » A p. 5: « Se 'nmitano à lejre lo Cunto de li Cunte corrietto da lo Segnore Masillo Reppone. Tutte sciorte d'ajetate co sto sonetto. De lo M. R. S. D.

121. Il Pentamerone del Cavalier GIOVAN BATTISTA BASILE, Overo Lo Cunto de li cunte. Trattenemiento de ii Peccerille di GIAN ALESIO ABBATTVTIS. Novamente restampato, e co tutte le zeremonie corrietto. A Napole MDCCXXVIII. A spese di Jennaro Muzio. Co Lecienzia de li Superiure. In-12", pp. IV-510, oltre 3 n. n.

Le IV pp. per l'antiporto ed il frontespizio; le ultime 3 pp. n. num. per un sonetto. « A chi ha leiuto sto liuro » ecc. e per la « Tavola », la quale finisce (513) così: « 'N Napole, A la Stampa, e à spese de Mechele Loise Mutio 1714. Co lecentia de li Soperiure. » Esemplare della Nazionale di Napoli.

122. Lo stesso. Napole, 1747. In-12o.

BRUNET, I, 687; PASSANO, I, 45.

123. Il Pentamerone del cavalier GIOVAN BATTISTA BASILE, overo Lo Cunto de li cunte trattenemiento de li peccerille de GIAN ALESIO ABBATTUTIS. Nchesta utema 'mpressione, corrietto co tutto lo jodizio. A Napole MDCCXLIX. A la Stamparia Muzejana co la licenzia de li superiure. In-16° pp. XI [n. n.]-453.

*

È dedicato al « Conte Francisco d'Aquino de li Conte de Palene ».

Vedi Giambattista Basile, an. II, n. 3. Napoli, 15 Marzo 1884.

124. Lo stesso. Napole, 1759. *

125. Il Pentamerone del cavalier GIOVAN BATTISTA BASILE, overo Lo Cunto de li cunte. Trattenemiento de li Peccerille di GIAN ALESIO ABBATTUTIS. Tomo I. Napoli MDCCLXXXVIII. Presso Giuseppe Maria Porcelli. Con licenza de' Superiori. In-12o, pp. 371; T. II, pp. 348.

Nel II vol. sono anche le Mmuse Napoletane del Basile: ed entrambi i voll. formano i tt. XX e XXI della « Collezione di tutti i poemi in lingua napole

tana. >>

126. Lo Cunto de li cunti (Il Pentamerone) di GIAMBATTISTA BASILE testo conforme alla prima stampa del MDCXXXIV-VI con Introduzione e Note di BENEDETTO CROCE. Vol. I. Napoli MDCCCXCI. [Nel verso: Trani, pei tipi del Cav. V. Vecchi]. In-4, pp. CCIII-296. L. 5.

Questo frontespizio è stampato in caratteri rossi

e neri. C'è il ritratto inciso del Basile.

Nell' antiporto: «Biblioteca Napoletana di Storia e Letteratura edita da BENEDETTO CROCE. II. Lo Cunto de li cunti, I. »

La introduzione (IX-CLXXXIX) è così divisa : 1. Vita del Basile- Opere italiane. — II. Letteratura napoletana in dialetto-Opere napoletane del Basile.111. Lo Cunto de li Crinti come opera letteraria.IV. Fortuna letteraria del Cunto dê li Cunti.-V. 11 Cunto de li Cunti e la novellistica comparata.—VI. Di questa edizione.

Le illustrazioni e i documenti sono in n. di 8 (pp. CXC-CCHI).

Lo Cunto de li Cunti, con copiose note storiche e filologiche, va fino alla II giornata, seguita da una « Tavola di riscontri » (285-289) e da « Aggiunte e correzioni » (291-293).

Sulla punteggiatura il Croce avverte: « Non solo l'ho rifatta nell'interno del periodo, ma ho anche spessissimo, messo punti fermi, dividendo i periodi, dove l'edizioni antiche avevano semplicemente, punti e virgole, o, anche, virgole. » (p. CLXXXV).

Il II vol. non è ancora pubblicato.

Il Pentamerone ebbe anzitutto una versione bolognese, il cui titolo varia nelle seguenti 6 edizioni: 127. La Chiaqlira dla Banzola o per dir mìi fol divers tradutt dal parlar Napulitan in lengua Bulgnesa per rimedi innucent dla sonn, e dla malincunj dedica' al merit singular del nobilissm dam d' Bulogna. In Bulogna MDCCXLII. Per Ferdinand Pisarr, all'Insegna d' S. Antoni. Con Licenza di Superiur. In-8°, pp. XII [n. n.]339.

PITRE - Bibliografia.

Con tav. incisa da Carlo Pisarri. Le pp. 338-39 sono di errata corrige.

Nell'indirizzo alle « Nobilissime Dame », la Sig.ra A. M. S. scrive: « Queste favole sono state dall'idioma napolitano nella nostra bolognese lingua tradotte da persona a me per parentela attinente, onde volendo io darle alle stampe con qualche sicurezza di non esporle all'altrui maldicenza, non potevo miglior mezzo studiare, che di offerirle a Voi. » (p. VI).

Il nome del Basile non appare da nessuna pagina. Nello esemplare posseduto dalla Biblioteca Universitaria di Bologna e da noi veduto, il libro porta scritti a mano sul dorso e dentro i nomi di «Donn di Zanotti e Manfredi. » Questa versione, in fatti, è opera di Teresa e Maddalena Manfredi, sorelle del celebre Eustachio e di Teresa ed Angela Zanotti, figlie di Giampietro.

128. La Chiaqlira dla Banzola o per dir mìi fol divers tradutt dal parlar Napulitan in leingua Bulgnesa per rimedi innucent dla sonn, e dla malincunj. Dedicà al merit singular dl nobilissm dam d' Bulogna. In Bulogna Lelio dalla Volpe MDCCLXXVII. Con licenza di superiur. In-8°, pp. VIII [n. n.]-383. Con una incis. *

PASSANO, I, 47.

129. La Chiaqlira dla banzola o per dir mii fol divers tradutt dal parlar napolitan in lengua bulgnesa, per rimedi innucent dla sonn e dla malincunj. Bulogna, 1810. In-8°. *

PASSANO, loc. cit.

130. La Chiaqlira dla Banzola o per dir mìi Fol divers tradutt dal parlar Napulitan in lengua bulgnesa per rimedi innucent dla sonn, e dla malincunj. Dedicà al merit singular dl gentilessem sgnori d' Bulogna. Bulogna, Gasper de Franceschi alla Culomba 1813. In-8° gr., con incis.

BRUNET, I, 687, dice di Venezia questa edizione; che però è proprio di Bologna.

131. Al Pentameròn d' ZVAN ALÊSSI BASILE o sia Zinquanta Fol detti da dis donn in zeinqu giornat. Traduziòn dal napolitan in lèingua bulgnèisa. Bologna 1839. Presso l'editore Antonio Chierici Libraio in via san Mammolo alla Lira d'Apollo. In-16o. T. I, pp. XII-231; II, III.

Formano i voll. V-VII della « Collezione di Componimenti scelti in idioma bolognese », e son preceduti da una incisione ciascuno. Al t. I, manca sul frontespizio l'indicazione di tom. I.

A p. XI si legge: « Nel dare qui la ristampa dla Ciaqulira sull'edizione di Lelio dalla Volpe del 1777 seguiremo un po' più d'appresso l'originale napolitano dell'edizione del 1749, che abbiamo fra le mani, col dividere il libro in cinque giornate, siccome fece l'autore; coll'intromettere alcune sentenze, o siano insegnamenti che si trovano premessi ad ogni racconto, col togliere molte ripetizioni nella traduzione di frasi stucchevoli; e finalmente coll'aggiungere molti epiteti graziosi, de' quali è fornito esso originale. » Mancano gli argomenti, che sono nella vers. originale, e le egloghe, che pur là mancano, ma a suo luogo è dato l'argomento di ciascuna « alla meglio ed in succinto. » Siccome in qualche luogo dell'originale e della traduzione trovansi alcune espressioni non troppo gastigate, ci siam preso l'assunto di cambiarle, affinchè il libro possa essere ora letto anche dalle persone le più

delicate. >>>

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