Italiani illustri, Izd. 106,Opseg 2

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Stranica 89 - Bella Italia, amate sponde, pur vi torno a riveder! Trema in petto, e si confonde l'alma oppressa dal piacer. Tua bellezza, che di pianti fonte amara ognor ti fu, di stranieri e crudi amanti t'avea posta in servitù. Ma bugiarda e mal sicura la speranza fia de
Stranica 89 - Tal d' armi, di nitriti e di timballi Fragor, che tutti ne muggian gli abissi. Liete da lungi le lombarde valli Risposero a quel mugghio, e fiumi Intanto Scendean d'aste, di bronzi e di cavalli. Levò la fronte Italia ; e, in mezzo al pianto Che amaro e largo le scorrea dal ciglio, Carca di ferri e lacerata il manto : Pur venisti, gridava, amato figlio; Venisti, e la pietà delle mie pene Del tuo duro cammin vinse il periglio. Questi ceppi rimira e queste vene Tutte quante solcate. E sì parlando,...
Stranica 66 - E i piè mal fermi agognano Ir dietro al guardo attento. Pace e silenzio, o turbini : Deh! non vi prenda sdegno Se umane salme varcano Delle tempeste il regno. Rattien la neve, o Borea, Che giù dal crin ti cola; L'etra sereno e libero Cedi a Robert che vola. Non egli vien d'Orizia A insidiar le voglie : Costa rimorsi e lagrime Tentar d'un Dio la moglie. Mise Tesèo nei talami Dell'atro Dite il piede : Punillo il Fato; e in Erebo Fra ceppi eterni or siede.
Stranica 99 - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta , Non donna di provincie , ma bordello...
Stranica 205 - ... più chiaro e moderno, perché so come voi pensate su questi argomenti, e perché forse mi rispondereste, che una certa oscurità al sublime appunto contribuisce. Piuttosto vi accennerei volentieri alcune cosette qua e là, che non finiscono di piacermi, ma sono scrupoli, che mi vergogno di consegnare alla carta, benché questa secondo Cicerone non arrossisca, e che invece vi comunicherò a bocca alla prima occasione, se vorrete sentirli, e burlarvi alquanto di me '•'. 2.
Stranica 258 - Christianamente di tutti gli altri che in pergamo siati saliti a miei giorni; e con più viva e ha cita e amore e migliori e più giovevoli cose. Piace a ciascuno sopra modo. Et stimo che egli sia per portarsene, quando egli si partirà, il cuore di tutta questa città seco.
Stranica 204 - Tale tuum carmen nobis, divine poeta, quale sopor fessis in gramine, quale per aestum dulcis aquae saliente sitim restinguere rivo.
Stranica 177 - Veneto, ma di tutta l'Italia dal pie delle Alpi fino alla punta di Lilibeo (perciocché fra questi due termini è sparsa la gran famiglia dell'italiana letteratura, e tutti scrivono la stessa lingua, e tutti sentono il vivo bisogno di governarla con una comune universale legislazione); altrettanto inconsiderata e pericolosa riuscir potrebbe la pubblicazione di questo invito, se prima non si risolve maturamente il quesito dei proposti concerti coli
Stranica 88 - Di delfica manìa, vate più destro La calunnia a filar che il sillogismo: Vile! e tal altro del rubar maestro A Caton si pareggia, e monta i rostri Scappato al remo e al tiberin capestro.* Oh iniqui! E tutti in arroganti inchiostri Parlar virtude, e sé dir Bruto e Gracco, Genuzii essendo, Saturnini • e mostri. Colmo era in somma de...
Stranica 178 - Dante la lingua che un di parlavasi nelle corti italiane, le quali gareggiavano nell'adunar d'ogni parte il fiore de' letterati, e da questi castigatamente scrivevasi dappertutto e traevasi non già dal parlare della plebe, ma dai fonti della erudiziene e della filosofia; e questa è la lingua che per noi deesi vendicare, e che essendo lingua comune a tutta l'Italia, italiana deve chiamarsi non fiorentina. Ben è il vero (per usar le parole del citato Gravina) che il dialetto toscano più largamente...

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