Istriano. 22. MARCO AURELIO CRESCENTE pure ADIVT. TABVL adjutor tabularii, coadjutore del ragionato di Augusto abbiamo da altra lapida, egualmente trasportata a Padova in unione della suddetta, ed alla pagina 55 riportata dal Carli. nnnnnnnnnnnnnnnnnern ARTICOLO III. MILIZIA. TRIBUNI. 7. 23. LUCIO SERGIO LEPIDO figlio di Lucio edile e tribuno militare della legione XXIX di Pola. è scritto sopra ľ arco dorato dei Sergii in Pola, detto Porta Aurea, fatto erigere al padre da Salvia figlia postuma del suddetto tribuno. Il Carli Ant. Ital. T. I pag. 196 ci dà conto, e del tribunato militare e del epoca di quell'arco, nè meglio saprei fare, che trascrivere quanto egli ne dice per comune istruzione. " È noto, che a' soli cittadini romani, e a quelli ancora, che godevano il jus dei latini era conceduto l'onore d'essere a<< scritti nelle legioni; e noto ugualmente è, «< che al grado di tribuno niuno poteva es sere eletto, senza un merito particolare, « e distinto. Nelle legioni, allorchè si accreb bero a sei mila soldati, il numero de tri • buni arrivò a sei, ed erano eletti con i << voti del popolo. In tempo di " " " " i guerra, tribuni si creavano anche dall'ordine senatorio, e si dicevano laticlavii. Loro uffizio era assegnar le guardie, dar la parola, giudicare dei delitti de' soldati, invigilare per gli accampamenti, e disporre tutto ciò, che nella marcia, e negli attac «< chi era ordinato dal comandante. L'anello il più ornato vestito distingue d'oro ་་ vano il tribuno; e nella colonna trajana, «< il vestito de' tribuni, eguale si vede a quello degl' imperadori. La loro autorità era grande, e il diritto avevano di eleg «gere i centurioni. Lucio Sergio essendo « tribuno della legione xxIx c'indica un tem" po anteriore alla battaglia d' Azzio dell' anno DCCXXIII, e per conseguenza l'edili«tà di suo padre avrà corrisposto ai tempi « di Cesare, a' quali anteriore si sospettò da noi essere stata Pola dedotta in colonia. ་་ ་ ་་ Che la legione XXIX esistesse prima di detta battaglia, è dimostrato dal numero delle legioni, che in que' tempi tumultuosi «formavano gli eserciti dei contendenti alla ་་ « gloria di distruggere la repubblica, e da Appiano s'impara, che Augusto solo (de « bello civil. lib. v.) aveva sotto di se « quaranta legioni. Ridotto poi nelle di lui « mani tutto l' imperio, egli riformò gli eserciti, distribuendo fra i soldati dimessi << i terreni della città. Nel marmo ancirano (pubblicato da Grutero pag. ccxxx1 ) si ricava, che il numero di codesti soldati « veterani montò a cento venti mila; e da Svetonio (in Aug. cap. 46) si nota, che « in Italia furono 'distribuiti in colonie XXVIII duo de triginta. Quel numero de' soldati indicati dal marmo sopra detto, formava no legioni quindici in dieciotto, le quali dedotte dalle quaranta di prima, devono rimanerne soltanto XXIII, o al più xxv. Infatti « sole xxv si veggono distribuite nelle provincie, per quanto da Tacito (Annal. lib. iv. pag. v.) si può rilevare. Dione però assicura (lib. LV. p. 645), che ne rimasero soltanto ventitre, delle quali ai tempi suoi, xIx sole se ne contavano. Se pe- rò la legione xxIx non esisteva più dopo la battaglia d' Azzio, è ben dimostrato, «< che molto prima di tale epoca, l'Istria «<< si accennò, e che l'arco di cui ora si fa parola, eretto fu nella bella età, in cui fiorirono tutte le arti, e particolarmente l'architettura. Infatti, il lavoro di esso « è in gran parte, per ciò che riguarda le proporzioni, eguale a quello di Rimini e«<retto in onore d' Augusto dopo il settimo «< suo consolato, e nell'assegnazione dell' ot«tavo, cioè nell' anno DCCXXVII. ་་ ་་ L' epigrafe nel mezzo dell' arco è la SALVIA . POSTVMA SERGI. DE. SVA. PECVNIA Dei fratelli Sergii duumviri daremo l'epigrafi all'articolo 4 ed ai numeri 32 33. |