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121. RAPICCIO (Enrico) ossia Ravizza figlio di Teopompo nobilissimo cittadino di Trieste fu consacrato vescovo nella sua patria nell'anno 1200, e dopo 4 anni di sede passò agli eterni riposi. Ughelli T. v. p. 578, ed il Mainati Cronache T. 1. p. 149.

1200

di Trieste.

1354

122. OTTONE cittadino di Parenzo, asce- di Pareuzo se alla cattedra vescovile della sua patria nell' anno 1254. Ottenne un breve dal pontefice Innocenzo IV (secondo l'Ughelli p. 406) nell'anno 1248, con cui gli conferma i privilegj tutti e tutti i diritti appartenenti alla di lui chiesa. Fece eriger la bella tribuna sopra l'altar maggiore della cattedrale, e la ornò con 6 medaglioni a mosaico ponendovi la memoria intorno la cornice della tribuna stessa nell'epigrafe seguente a carattere semi-gottico corsivo, ed in versi leonini.

Tempora surgebant Christi nativa potentis
Septem cum decies septem cum mille ducentis
Virginis absque pare cum sacro sedulus ave.
Hoc opus ex voto perfecit episcopus Ottho
Perpetuando pias laudes tibi Virgo Maria.
Hæc quicunque legis, dic o virguncula munda,
TOMO I.

18

1257

di Capodi

stria.

Cui nec prima fuit, nec successura secunda
Et tu sancte Dei martir celeberrime Maure,
Pro nobis Christi vox intercedat in aure,
Ut divinus amor lustret precordia Turbe,
Et dulcis pacis concordia crescat in urbe,
Ut tandem tota cordis Rubigine lota,

Et

prorsus demptis tenebris de lumine mentis Cum jam succident Vitalia stamina parce Nos miserante Deo Cælis salvemur in arce. Ainen.

Ebbe forti contese co' suoi concittadini per alcune costituzioni aggravanti il clero, e per la restituzione di varj vasi d'oro, e di argento, nonchè altre suppellettili preziose di ragione della sua chiesa, le quali erano state appropiate da alcuni della città, per lo che, spinto da zelo fervido, fu indotto a pubblicare contro di essi l'interdetto ecclesiastico, arma comune di quel tempo. Visse nella cattedra all'incirca anni 26. Ughelli T. V p. 406, Vergottin Saggio ec. pag. 28, 74, 84.

123. DE BONACORSI Bonacorso di Capolistria fu canonico di Aquileja secondo il Palladio (Hist. Friul. P. I. lib. 6 fol. 243 )

e nel 1257 coprì la sede vescovile di Cittanova, e la tenne pel corso di anni 12. Ughelli T. V. p. 235. Naldini p. 139.

124. RAPICCIO Enrico II. fu vescovo di Trieste sua patria, e dopo pochi mesi di sede fu da morte rapito. Mainati Cron. T. II pag. 1. L'Ughelli stesso non ne dà che il semplice nome.

125. MORANDINO Rodolfo del castello di Rebecco (ora distrutto) della diocesi di Cittanova dell' Istria nell'anno 1305 fu assunto al vescovato di Trieste. Questo prelato ristaurò ed adornò la cattedrale di S. Giusto, riformò, e ridusse a buon stato il palazzo vescovile, ricuperò molti beni della chiesa i quali erano stati impegnati, ed esso fu talmente benemerito, che l'Ughelli T. V p. 579 lo dice: dignus profecto, cujus memoriam oblivio numquam sepeliat. Cessò egli di vivere nel 1320. Il Mainati Cron. T. II. p. 17 dice, che l'Ughelli ha confuso questo vescovo col di lui precessore Rodolfo Pedrazano, il di cui sepolcro con epigrafe si vede verso l'altar maggiore di quella cattedrale.

1300 di Trieste.

1305

di Citta

nova.

1392

126. GIOVANNI triestino fu vescovo deldi Trieste. P Albania nell' anno 1392. Negli Annali fran

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et

cescani di Luca Waddingo Tom. IV. si legge: Item factus est episcopus Arbanensis in mari Adriatico sub ditione veneta, archiepiscopo Jadrensi Fr. Joannes Tergestinus per liberam resignationem Joannis in manu pontificis. Kalendas martii ann. 1392. Il Farlati nell' Illirico Sacro Tom. V. p. 250, e T. VII. p. 197 osserva, che mal a proposito il Waddingo annovera tra i vescovi di Arbe il nostro Giovanni, mentre non può aver luogo, essendo costanti i documenti, che dall'anno 1375 sino al 1407 vi era Zudenigo de Zudenici vescovo di Arbe, e perciò doversi ritenere per vescovo albanese, ossia arbanese, cioè dell' Albania, vescovato suffraganeo del metropolita di An

ti vari.

127. GIOVANNI triestino dall' antipapa Clemente VII. nell'anno 1308 fu intruso nel vescovato di Cittanuova; ma la bolla del pontefice Bonifacio IX, che concede indulgenza a tutti quelli, che dassero mano alla riedificazione della diroccata loro cattedrale,

essendo diretta anche al vescovo Giovanni nel 1402, fa credere che accettato fosse fra i vescovi ortodossi. Ughelli Tomo V. p. 241. Mainati Cron. T. II. pag. 176.

128. DE CARTURIS fra Niccolò minor conventuale triestino, nel giorno 6 agosto 1409 fu eletto vescovo della sua patria dal pontefice Alessandro V. Egli era in pubblica estimazione per le rare doti dell' animo suo, come ci assicura l'Ughelli pag. 581, e nell'anno 1416 al 13 di gennaro chiuse i suoi giorni, dopo 7 anni di episcopato. Mainati Cr. T. II p. 181.

129. GIOVANNI de Montina, ma più propriamente dobbiam credere doversi leggere de Montona, dell' ordine de' minori conventuali è stato fatto vescovo di Cittanova da Alessandro V nel giorno 9 settembre 1409, secondo gli Atti concistoriali. Non si trova però che arrivato fosse a prendere possesso della cattedra, prevenuto forse da morte, od impedito dal successore Tommaso. Così il Waddingo al detto anno, e l' Ughelli pagina 242.

1409 di Tries e

199 di Montona

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