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il maestro della morale tranguggiò la cicuta preparatagli da' suoi nemici, e morì tranquillamente. Questi e simili filosofi si ammirano, si celebrano pel corso di secoli e militari e conquistatori, ed altri soggetti per qualche semplice tratto di virtù, o per qualche clamorosa azione di guerra, che infine non fu che collo spargimento del sangue umano, portano il nome di grandi, di prodi, di

eroi.

Il Santo nato di nobile stirpe, di famiglia doviziosa ed illustre, fornito di tutti i comodi della vita, e del lusso, rinunzia a tutto, sparge le proprie sostanze a benefizio dell' umanità, si restringe agli estremi bisogni, sprezza le offerte del secolo, gl'impieghi, le cariche, gli onori, l'opulenza, e tutto ciò che alletta generalmente e lusinga i sensi, che forma l' universale aggradimento, il vagheggiato e bramato possedimento, per professare la più pura e più sublime

morale, l' evangelio di Cristo. Soffre e tollera con pazienza inaudita, i disprezzi, gl'insulti, i vilipendj, le vessazioni, le persecuzioni; sostiene con eroica fermezza i più acerbi martirj, le più crude carnificine, e la morte; azioni tutte che superano in certo modo l'umana natura, presentano un carattere sublime e divino, che porge l' intiero annientamento di se stesso; e non chiamerassi meritamente chi esercitò virtù così eminenti col titolo di grande, di prode, di eroe e di sommo fra tutte le classi e condizioni del genere umano?

È facile ai filosofi moderni, col sovvertimento dei sistemi sociali umani e divini, battere la via lusinghiera dei sensi, vagheggiando le tavole de' principi, agognando i favori, le grazie, le cariche, le dignità, gli onori, e le ricchezze, e formare uno sprezzo de' santi perchè impotenti a sostenerne le rigide massime, e le somme virtù : e se eser

citarono qualche tratto lodevole, o di umana beneficenza, fu proclamata questa pel mondo da' suoi satelliti a suon di tromba; mentre i santi esercitando tacitamente la virtù, ne contemplavano in silenzio il compenso e la mercede nel semplice esercizio della medesima.

Nel maggior numero de' santi mi sono limitato alla brevità, poichè essendo già cogniti, ed elevati all' onore degli altari, portano con se stessi l'elogio migliore. Mi sono alquanto esteso sopra quelli, che non sono ben cogniti, o che hanno un carattere parziale, da assoggettare alle nostre meditazioni, ed alla riforma de' nostri costumi.

Lo sdrignese S. Girolamo, il massi mo dottore di Santa Chiesa, il più dotto padre della Chiesa latina, che splendette come il sole dall'Oriente all'Occidente, ci of fre nel corso di tutta la sua vita un complesso di fatica indefessa, di eroica pazien

za per l'acquisto delle umane e divine cognizioni, non vergognandosi, già vecchio e coi bianchi capelli, di prender lezioni e divenire discepolo di Barabbano, e sino alla più decrepita età seguire il corso de' studj; e fra la penitenza la più austera le malattie più moleste, servirsi per cibo di semplice pane di orzo, e di legumi, insegnandoci che, qui Christi pane vescitur non quærat magnopere de quam prœtiosis cibis stercus conficiat.

A questo cibo, a queste penitenze, a questi malori, ed a questa nonagenaria longevità richiamo que' cristiani, che in una sola vigilia, nel corso della quaresima, con smorfie e pretesti di salute, protestano di ammalarsi e di morire, se un giorno digiunano, se un giorno si cibano di magro, e tentano ogni via per esimersene, declamando orgogliosamente taluni contro il santo istituto della Chiesa, sprezzandone i precetti, ed

a fronte che si cibano a loro piacere, la vita di essi non è che l'ombra di un morto che cammina, e sul fiore dell' età piombano nella tomba.

Allo studio di questo Dottore richiamo que' giovani, i quali dottati di talenti non ordinarii, dopo avere ottenuta con lode la laurea dottorale in qualche Università, ritengono di avere acquistata l'intiera sapienza, e vi passano il tempo in patria, tra l'ozio, i caffè, il giuoco, e gli amori, immersi nel fango; mentre ponendo a profitto l'ingegno e l'educazione ricevuta, utili e gloriosi riuscir potrebbero a se stessi, alla famiglia, alla patria.

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Cotanto rispetto aveva S. Girolamo pel santo sacrifizio della Messa, che ordinato sacerdote, per venerazione ed umiltà se ne astenne dal ministero. Ora che diremo di quegli Adoni, che in giorno di festa scelgono l'ultima messa, e vi assistono con sorri

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