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stura del quadro di Pola, e l'erroneità dell'opinione comune, nonchè la strana imputazione di eretico data al vescovo di Pola, G. Battista Vergerio.

L'ostinazione sola, e la tenace persistenza nella dottrina, dopo le debite ammonizioni, forma l'eretico. Gesù Cristo nel suo santo vangelo disse che se dopo le ammonizioni non audierit, sit tibi tamquam publicanus et etnicus. S. Paolo nell' epistola a Tito cap. 2 Haereticum hominem post unam, et secundam correptionem devitu, sciens quia subversus est. S. Agostino nell'epistola ai vescovi donatisti. Qui sententiam suam quamvis falsam, atque perversam, nulla pertinaci animositate defendunt

nequaquam sunt inter hæreticos deputandi e S. Tommaso pure (Disp. n. 3 Art. 1.) pertinacia solum facit hæreticum.

Perciò Gio: Battista Vergerio non avendo mai sostenuto con pertinacia, sentenze ereticali, ma neppure essendo stato giammai ammonito, corretto, o processato dalla santa madre chiesa, come il silenzio de' suoi nemici Muzio, e Grisoni, vivente Giov. Bat

tista, lo comprova, e come lo comprovano, dopo la di lui morte, gl'inutili tentativi contro di esso dai medesimi avidamente rintracciati, ed avendo anzi la cattolica chiesa dichiarata la di lui morte di buona memoria, per obitum bonæ memoria Joan. Bapt., nel concistoro 17 agosto 1548, di nomina del di lui successore M. Elio, anteriormente riportato, dobbiamo ritenere che G. B. Vergerio non morì eretico, nè luterano, ma vescovo cattolico, in grembo alla cattolica chiesa, e che fu legittimamente sepolto nella patria cattedrale: e se mori senza sacramenti, non giudicarsi questo avvenimento figlio della di lui volontà, ma un'avvenimento accidentale, comune nella cattolica chiesa a tanť' altri, o una malizia dell' apostata P. P.: quindi l'atterramento del di lui sepolcro, e l'aver gettate le di lui ossa nel mare, attribuirsi soltanto a quel fiero spirito di partito, ed a quelle acerbe vessazioni, in allor dominanti per semplici sospetti: animosità contrarie ai precetti del santo Evangelio, ed al pacifico carattere della nostra santa cattolica religione. Avvenimenti luttuosi, che ci ricorda

1535

no que' tempi miseri e calamitosi, ne' quali, come dice il celebre Muratori (de Naevis in Relig. incur.). Omnia suspicionibus plena erant. Quicumque vel leviter quæ improbanda erant improbasset, gravem continuo subibat invidiam, quasi internum aliquod foveret haereseos fermentum.

Se in questo delicato argomento mi fosse fuggita qualche espressione, non conforme ai sentimenti della santa madre chiesa, mi sottopongo al di lei giudizio, ed in precedenza la ritratto, avendo per massima ferma, ciò che dice il mio S. Girolamo nei Commenti sopra Isaia. Melius reor proprium errorem reprehendere, quam in errore persi

stere.

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146. TAGLIACOzzi Giovanni di Pirano, di Pirano. nipote materno del vescovo di Chioggia Veniero, nell'anno 1535 li 24 decembre, di canonico della sua patria, dal pontefice Paolo III. fu innalzato a quella cattedrale vescovile, vacata per la morte del preddetto di lui zio. Visse in essa anni 5, ne' quali celebrò un sinodo diocesano, e diede varie costituzioni salutari a quel clero per la riforma de'

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