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154. BRATTULICH Simone generale del ordine di S. Paolo primo eremita, vescovo di Zagabria nacque in Barbana alla metà del secolo decimosesto.

Gli annali de' paulini eremitani ne parlano di esso con somma lode, e si riscontra dai medesimi che dalla sua prima adolescenza entrò nell' ordine stesso, ed essere stato nativo dell' Istria senza però indicarne il paese di sua nascita, Paolo Ritter è di contraria opinione, volendolo cittadino Montis Græcensis.

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da Barbana.

Gli annali di quell' ordine però devono riconoscersi per il più legittimo documento, mentre nessuno può essere meglio istruito della patria de' confratelli dell' ordine, che i registri dell'ordine stesso; e gli annali appunto di questa congregazione lo danno istriano, e dicono ch' egli fece il suo primo tirocinio nel convento di S. Pietro in Selve, che quell' ordine aveva e ricchissimo, e dottato di gran fondi in questa parte dell'Istria. Avevano pure questi monaci un monastero considerabile al Lago di Jesero, un ospizio e molino a Clavar, un nolino ma

gnifico nella valle dell'Arsa sotto Barbana, nel qual luogo risiedeva sempre uno di que' monaci per attendere all' economia di quell'edificio. In Barbana esercitavano annualmente il quaresimale, ed intervenivano di frequente. In Barbana vi era progettato e disposto di fondare un'ospizio stabile, ed avevano un' eremo pure presso la villa, e le case Brattulich denominato S. Dionigio, che sussistette sino a mezzo secolo dal tempo presente, ed ora diruto. In Barbana sino a poco e di mia memoria esisteva una famiglia Brattulich, la di cui casa situata nella piazza, ora è posseduta dalli fratelli Cleva commercianti: nella parocchia di Barbana vi ha l'indicata villa Brattulich, e colà pure famiglie vi sono di tal nome, dalle quali prese denominazione la villa stessa, e colà vi era l'eremo S. Dionigio. Non è quindi improbabile che Simone Brattulich, chiamato alla vita monastica, dai padri paulini, che frequentavano Barbana ove avevano varii stabilimenti fosse stato preso, ed educato nel monastero di S. Pietro in Selve, come parlano gli annali stessi, e che essen

do indicato istriano, fosse egli di Barbana, ove questa famiglia Brattulich esisteva in più rami divisa, ed ove frequente n'era il concorso e la presenza di que' padri eremiti. Con quest' appoggio, che credo ragionevole, io lo ritengo nativo di Barbana o della villa Brattulich con più fondamento di approssimazione che di altro luogo dell' Istria, perche certo ed incontrastabile si è, ch'egli fu istriano, ed educato nel convento di S. Pietro in Selve; e che più legitimamente ancora aver deve luogo nella presente Biografia degl' uomini distinti dell' Istria perchè istriano; e fra quali Simone non ebbe l'infimo luogo.

Narrano gli annali stessi che da Fra Stefano Ternavino presidente generale di detta congregazione fu aggregato a quell' ordine, e compiti lodevolmente i suoi primi erudimenti nel monastero di S. Pietro in Selve, fu spedito a Roma, ove attendendo con somma diligenza per alquanti anni agli studi, fu egreggiamente istruito nelle filosofiche e teologiche scienze; e partito quindi da quella capitale del mondo cattolico, TOMO I.

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fu creato priore, poscia vicario generale, e finalmente nell'anno 1590 supremo presidente e generale di tutta la congregazione de' paulini eremiti.

Elevato alla suprema magistratura di quell' istituto monastico, osservante rigoroso dell' eremitico ordine, eccitò i suoi confratelli col suo esempio, affinchè in essi risplendesse l'esercizio dell' eremitica disciplina non solo, ma prestò tutte le sue cure perchè fossero gli alunni addottrinati eziandio nelle lettere umane e divine. Mancante l'ordine di maestri e di scuole opportune, elesse un buon numero di giovani i meglio dotati d'ingegno, e li distribuì nelle più illustri scuole di Roma, di Vienna, di Olmütz, e di Praga,

Indotto dalla necessità, e costume di que' tempi, in unione di altri vescovi e cenobiti ungarici militò egli pure, vestito da soldato, nel campo de' cristiani contro i turchi, e trovossi ne' più perigliosi cimenti sortendone con valore; ond' ebbe a dire di esso il generale Volfango Frangipani in castris loricatus galeam cum thiara et cu

culla conjungens, æque gladium audacter in hostes stringere, quam devote coronam virginis recitare conspectus est.

L'arciduca Massimiliano, fratello dell' imperatore Rodolfo, supremo generale dell' ungarico esercito, nel ritorno dall' assedio di Canisa, era per cadere nelle insidie de' turchi, e restarne prigioniero, quando opportunamente accorso il nostro Simone, lo fece avvertito del pericolo, e cangiar direzione; per cui Massimiliano gli protestò coi più vivi ringraziamenti la sua salute, la sua libertà, e colmo di gratitudine instò presso l'imperatore fratello, onde conferito gli fosse il vescovato di Sirmio, come l'ottenne; e con lettera graziosa del 31 marzo 1598 in data di Vienna l'invita a portarsi in quella capitale per intendere qual disposizione di lui fosse stata fatta dalla naestà sua : Maximilianus Dei gratia archidux Austriae dux Burgundiæ, ord. Teutonici in Prussia administrator, ejusdem per Germaniam, et Italiam magister, comes Tyrolis etc. Reverendo nobis sincere dilecto. Quid Sac. Cæsar. regiaque ma

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