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1730

160. CONTESINI Lelio Ettoreo da Isola

di Isola. nell'Istria, di arciprete della sua patria fu esaltato alla sede vescovile di Pola nel 1730, e dichiarato prelato domestico, ed assistente al soglio pontificio. Governò il suo gregge da buon pastore, seguendo le traccie del benemerito, e santo di lui predecessore monsignor Bottari, e dopo due anni di sede, compì il corso de' suoi giorni nel dì 17 gennaro 1732. Il di lui cadavere fu trasportato nella di lui patria.

1747

161. BRUTI Conte Agostino nacque in di Capodi- Capodistria da nobile ed illustre famiglia, la quale diede più soggetti distinti per infule, per lettere, e per armi. Il primo di lui incarico fu quello di consultore della sacra inquisizione nella sua patria. Passò poscia a Roma in qualità di segretario de' memoriali, e maestro di canera nelle corti di due veneti ambasciatori; dopo la qual carriera, in premio de' servigj prestati, ebbe dalla repubblica veneta l'abazia di Asolo.

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Il nome, ed i meriti del Bruti non restarono ignoti alla sede apostolica, mentre dal Santo Padre fu destinato a vescovo di

Canea, e quindi nel 1734 trasferito alla cattedra di Capodistria di lui patria; ove dopo aver retta quella diocesi con zelo, con saggezza, e dottrina per il corso di anni 13 mesi 8, passò, tra il compianto universale de' suoi concittadini, agli eterni riposi nel giorno 7 ottobre 1747, onorato di orazione funebre dall'oratore Giuseppe Bonzio, la quale nell'anno seguente colle stampe dello Storti fu resa di pubblico diritto.

162. FONDA Girolamo nacque in Pirano da ricca ed onesta famiglia, fu vicario generale, e poscia per tre volte vicario capitolare di Pola, ove lodevolmente ne sostenne l'incarico, dal quale fu assunto al vescovato di Nona in cui prestò l'opera sua zelante alla conservazione de' proventi di quella chiesa: perlustrò la sua diocesi, e fu in pericolo della vita insidie a lui tese da un parroco per

rito greco.

di

Da questa sede con diploma del pontefice Clemente XII al 4 di maggio del 1738 fu traslatato alla cattedra di Traù, e nel maggio dell'anno seguente con somma esultanza di que' cittadini ne prese il solenne e formale

1754

di Pirano.

possesso. fu grave sua cura il culto ed ornamento del tempio di S. Lorenzo, che decorò di molti doni; fra quali si distinguono due preziosi piviali, una pianeta, e quattro tonicelle, tutti di un magnifico lavoro di ricami in oro. Tre volte visitò la sua diocesi spargendo il seme evangelico a beneficio e salute di quei popoli. Difensore impavido de' diritti e proventi ecclesiastici sostenne liti moleste coi vescovili coloni della villa Bussilinia, i quali da lui furono beneficati, dopo le sofferte molestie, col far costruire a loro comodo, ed a tutte sue spese una salubre cisterna, bevendo essi prima un'acqua corotta e putrida, perniciosa alla loro salute. Nata insurrezione de' villici in quattro Castelli di quella diocesi contro i loro padroni civili ed ecclesiastici, scacciandoli dalle loro proprietà, non valsero a rimetterli in dovere nè le preghiere, nè le minaccie, ed in modo che si era in procinto di usare la pubblica forza, quando interpostosi qual conciliatore ed interprete di pace, il vescovo Girolamo con una dolce perorazione mitigò la ferocia di quegli agresti

Ad esempio del di lui precessore

cultori, li disarmò, e ridusse nella primiera concordia coi cittadini, rimettendo i fondi levati, ed implorando perdono.

Dopo due triennii di episcopato, secondo l'antico costume, nell'anno 1746 diede conto del suo regime pastorale, e dello stato della sua diocesi alla sacra congregazione de' cardinali, esposizione che portata viene per intiero dal Farlati. Consacrò la basilica di S Lorenzo, ed essendo di anni 72, carico di meriti, cessò di vivere il giorno 30 novembre 1754, e fu sepolto con magnifici funerali nel comune sepolcro de' vescovi, dinanzi l'altare di S. Giovanni Orsino. (Farlati Illyr. Sacr. Tom. IV. p. 237 447. Venez. per Coleti 1769.)

1766

163 de PICARDI Aldrago Antonio trie- di Trieste. stino di canonico e decano di quella cattedrale, nel novembre dell'anno 1766 fu eletto vescovo di Pedena, e nel 1783 con decreto sovrano fu traslocato al vacante vescovato di Segna, coll'aggiunta delle vicinanze, e della città di Fiume, nella quale doveva risiedere. Il vescovato di Pedena con quello di Trieste, e l'arcivescovato di Go

rizia nel 1789 dall'imperatore Giuseppe II furono sospesi, erigendo un Vescovato in Gradisca, il quale poco dopo soppresso, rimase soltanto abolito per sempre con bolla pontificia del 1789, quello di Pedena. Il nostro Picardi pertanto fu l'ultimo vescovo di quella sede. Si ritirò egli in patria, ove morì nel 1791.

Questo vescovo nel 1779 fece un'epigrafe sopra la instituzione di quel vescovato, facendola scrivere ad olio sopra un gran quadro che ripose sopra la scala di quel vescovato, la quale da me fu trascritta, e che qui si assoggetta, avvertendo, che tutto ciò che si dice di quell'erezione non è che una favola, come farò vedere nell' ISTRIA SACRA, ove parlerò di quella cattedra.

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