Slike stranica
PDF
ePub

Il Direttore dell'Istituto storico Prussiano in Roma, P. KEHR, nei suoi rapporti pubblicati in questi due ultimi anni, dimostra che la sua grandiosa impresa, cioè l'edizione delle antiche Bolle pontificie fino ad Innocenzo III, progredisce alacremente (1). Le ricerche negli Archivi italiani sono ora preliminarmente terminate. L'ultimo e lungo lavoro fu consacrato alle biblioteche di Roma, intorno alle quali abbiamo uno speciale rapporto. Dopo questo vengono delle Appendici ai rapporti di Roma. A tale proposito sono specialmente interessanti le osservazioni del Kehr sull'Archivio di Castel S. Angelo e su quello Barberini, che fu poi incorporato alla Biblioteca vaticana. In altre comunicazioni lo stesso autore ci ragguaglia sulle bolle pontificie della Toscana orientale e occidentale. In questi anni si è pur cominciato a lavorare sul materiale tedesco. Il prof. A. BRACKMANN, collaboratore del Kehr, ha registrato i documenti papali de' paesi nordici, della Germania settentrionale, di quella centrale e della Svizzera; ed ha aggiunto a questo rapporto osservazioni critiche proprie e del Kehr. Le ampie ricerche eseguite negli Archivi italiani hanno portato alla luce anche qualche nuovo diploma imperiale, che il Kehr ha in parte pubblicato nei suoi Otia diplomatica (2). Sono 13 diplomi dei principi Svevi da Federigo I fino a Manfredi; di più vi ha un mandato di Ottone IV.

[ocr errors]

Su parecchie edizioni minori di fonti per servire alla storia de'secoli XII e XIII crediamo bene riferire in complesso. R. RÖнRICHT, che si rese ben noto per le sue ricerche sulle Crociate, e che ora purtroppo è morto, ci diè un Additamentum ai suoi Regesta regni Hierosolymitani (1097-1290) (3). Fra quei documenti ve ne son molti che provengono dall'Italia. Non m'è riescito di avere una dissertazione di K. HEINZELMANN di Strasburgo sopra gli Scritti polemici Farfensi (4). Secondo una notizia datane dal

(1) Nachrichten von der königlichen Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen, philologisch-historische Klasse, 1903: 1-162, 505-641; 1904 : 94-203, 417-517. Cfr. Arch. Stor. Ital., 32, 514; 33, 277, 502.

(2) Nachrichten von der kgl. Gesellschaft der Wissenschaften zu Gỗttingen, philol.-hist. Kl., 1903, 255-299. Cfr. Arch. Stor. Ital., 33, 273. (3) Regesta regni Hierosolymitani (MXCVII-MCCXCI), additamentum edidit R. ROHRICHT, Oeniponti, 1904.

(4) K. HEINZELMANN, Die Farfenser Streitschriften. Ein Beitrag zur Geschichte des Investiturstreites. Strassburg, 1904.

Neues Archiv (1), in questa dissertazione si pubblica il Liber fratris Bernardi monachi et abbatis monasterii, contenuto in un manoscritto di Monaco. Questa scrittura, a detta dello Heinzelmann, fu composta da Gregorio di Catino nel 1105-06. All'opposto, non dovrebbe essere di quest' autore, come finora si riteneva, l'altra operetta polemica che pur ripete la sua origine in Farfa, e si intitola Orthodoxa defensio imperialis. J. KOHLER ha fatto una nuova edizione de' Trattati di commercio fra Genova e Narbona nei sec. XII e XIII, aggiungendovi delle rote esplicative (2).

Questa volta non sono molto copiose l'edizioni di fonti per la storia del tempo Svevo. Da quel medesimo codice di Parigi, da cui K. HAMPE cavò molti documenti pregevoli, lo stesso autore ha tratto ora alcune lettere che ci dànno minuti ragguagli sugli Attacchi de' tedeschi contro il reame di Sicilia nei primi anni del secolo XIII (3). Di più ha pubblicato dalla stessa fonte molti documenti e concessioni pontificie contenute in un Registro di lettere ora perduto di Papa Innocenzo IV dal giugno 1249 al giugno 1250 (4). Parecchi di questi atti sono di molto interesse per la lotta sostenuta dalla Curia contro Federigo II. E. CASPAR ha dato in luce alcuni Diplomi Svevi dell'Archivio del Duomo di Patti, rinvenuti tra le carte lasciate da K. A. Kehr (5).

In questi ultimi tempi si è grandemente accresciuta la ietteratura, già abbondante, intorno a S. Francesco d'Assisi, H. BÖHMER ci ha procurato nei suoi Analecta per la storia di S. Francesco una edizione di tutti gli scritti genuini di questo Santo e di quelli ancora

(1) Ved. Neues Arch., 31, 250.

(2) JOSEF KOHLER, Handelsverträge zwischen Genua und Narbonne 12 und 13 Jahrhundert (Berliner iuristische Beiträge herausg. von J. KOHLER, fasc. 3, Berlin, 1903).

im

(3) K. HAMPE, Deutsche Angriffe auf das Königreich Sizilien im Anfang des dreizehnten Jahrhunderts, nella Historische Vierteljahrsschrift, Neue Folge, 7 (1904), 473-487.

(4) K. HAMPE, Aus verlorenen Registerbänden der Päpste Innocenz III und Innocenz IV, nelle Mittheilungen des Instituts für österreichische Geschichtsforschung, 24, 198-257.

(5) K. A. KEHR, Staufische Diplome im Domarchiv zu Patti, nelle Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, (1904), 171-181.

che gli vengono attribuiti, corredandoli con un'ampia introduzione (1). Ha recato poi in Appendice degli estratti dalle fonti che servono per la sua vita ed infine de' Regesti per la sua storia e per quella dell'Ordine Francescano (1182-1340).

Le fonti concernenti la storia dell' ultimo Medioevo sono quasi esclusivamente di natura storico-ecclesiastica. Il Direttore dello Istituto Austriaco di studî storici in Roma, L. PASTOR, ha già dato alla luce il primo volume (1376-1464) de' Documenti inediti a corredo della Storia dei Papi specialmente nei sec. XV, XVI e XVII (2). Questi pregevoli documenti, che il dotto autore raccolse ne' suoi viaggi per la sua Storia de' Papi dalla fine del Medioevo, son quasi tutti tolti dagli Archivi italiani. L'orazione per l'Avvento, tenuta nel 1385 da MATTHAEUS DE CRACOVIA alla presenza di Papa Urbano VI in Genova, è stata riprodotta da G. SOMMERFELDT (3). È venuto fuori il vol. 7° del Bullarium Franciscanum (edito dall' EUBEL) (4); così la pubblicazione giunge fino alla morte di Martino V. I rapidi progressi di quest'opera si devono allo zelo infaticabile del suo autore. Altri due volumi sono stati pur pubblicati degli Studi e Fonti per la storia del Concilio di Basilea (5). Il quarto (edito dallo HALLER) contiene i Protocolli del Concilio dal 1436, il quinto le Notizie prese giorno per giorno dal 1431 al '35 e nel 1438, gli Atti della Ambasceria mandata ad Avignone ed a Costantinopoli nel 1437-38 (per cura di G. BECKMANN), di più una descrizione di Basilea (pubblicata da R. WACKERNAGEL) col titolo Encae Silvii de Basilea epistola, ed un Diario del Concilio di B. di Andrea Gatari di Padova 1433-1435 (pubblicato da G. COG

(1) H. BÖHMER, Analekten zur Geschichte des Franciscus von Assisi, Tübingen, 1904.

(2) Acta inedita, historiam pontificum Romanorum praesertim saec. XV, XVI, XVII illustrantia edidit L. PASTOR, Friburgi Brisgoviae, MCMIV.

(3) G. SOMMERFELDT, Die Adventsrede des Matthaeus de Cracovia vor Papst Urban VI, im Jahre 1385, nelle Mittheilungen des Instituts für österreichische Geschichtsforschung, 24, 369-388.

(4) Bullarium Franciscanum sive Rom. Pont. Constitutiones.... tribus ordinibus concessae.... a CONRADO EUBEL, to. VII, Romae, MDCCCCIV.

(5) Concilium Basiliense, Studien und Quellen zur Geschichte des Concils von Basel. to IV, Protokolle des Concils von 1436, Basel, 1903; to. V, Tagebücher und Acten, Basel, 1904.

GIOLA). Fra tutte queste fonti sono particolarmente interessanti quelle contenute nella 2a parte del 5o volume: vi sono atti trovati tra le carte diplomatiche dei quattro vescovi di Lubecca, Viseu, Parma e Losanna, che furono incaricati nel 1437 di trattare in Avignone la celebrazione di un concilio d'unione e dovevano andare a prendere i Greci in Costantinopoli. Nell'Archivio comunale di Avignone si ritrovano altri documenti su questi affari; ma non poterono venire usati in questa pubblicazione (1).

[ocr errors]

Da ultimo faremo menzione di due pubblicazioni di fonti per la storia della Cancelleria papale. A. LANG ci offre de' saggi per servire alla storia della Penitenzieria apostolica nei secoli XIII e XIV (2). — L. SCHMITZ-KALLENBERG ha dato in luce una Practica Cancellariae apostolicae saeculi XV exeuntis, tolta da un ms. dell'Archivio di Stato a Münster, e che non è un manuale fatto per uso della medesima Cancelleria, ma per coloro che dovevano trattare con quella (3). Alcune note di questo genere erano già state fatte conoscere da J. HALLER, che le tolse da varî mss. di Roma (4). I facsimili, che l'autore riproduce, hanno un'importanza tutta speciale, dimostrandoci chiaramente in qual modo nel XV secolo si facevano e si sfogavano le suppliche.

Ci rivolgeremo ora ai lavori di critica sulle fonti. Il discorso importante, tenuto dal BRESSLAU per il suo Rettorato, sui varî Compiti che devono avere le ricerche delle fonti medioevali è stato già apprezzato in questo periodico (5). Accenneremo qui brevemente che il primo volume dell'opera consultatissima di W. WATTENBACH Fonti per la storia di Germania nel Medioevo ha già avuto la 7a edizione, che fu curata da E. DUMMLER e L. TRAUBE (6).

(1) Vedi Neues Archiv, 30, 741.

(2) A. LANG, Beiträge zur Geschichte der apostolischen Pönitentiarie im 13 und 14 Jahrhundert, nel Supplemento VII delle Mittheilungen des Instituts für österreichische Geschichtsforschung, 20-43.

(3) L. SCHMITZ-KALLENBERG, Practica cancellariae apostolicae saeculi XV exeuntis, Münster (Westf.), 1904.

(4) Ved. Quellen und Forschungen aus ital. Archiven u. Bibliotheken,

2, I-40.

(5) Ved. Arch. Stor. Ital., 34, 512.

(6) W. WATTENBACH, Deutschlands Geschichtsquellen im Mittelalter, to. I. Siebente von ERNST DUMMLER umgearbeitete Auflage, Stuttgart e Berlin, 1904.

O. HOLDER-EGGER ha pubblicato due studi critici assai importanti che si riconnettono coll'edizione da lui fatta delle cronache italiane nel sec. XIII. In uno discute con grande acutezza di una Cronaca Romana di Papi e di Imperatori, ora andata perduta (1). Fu certo compilata in S. Lorenzo fuori le mura; ed in molte parti servi per la Cronaca di Tivoli, del pari ora perduta, e per quella di S. Bartolomeo in insula Romana. Pel tramite di queste due ultime fonti le notizie date dalla prima furono accolte anche in altre opere storiche, come chiaramente fa vedere lo Holder-Egger trattando delle relazioni reciproche che mostrano fra loro queste scritture (a pag. 219). In un secondo studio egli tratta della Cronaca di Sicardo da Cremona (2). L'autore prova incontestabilmente che Alberto Milioli si giovò per compilare la sua cronaca, oltre al Salimbene, anche del ms. di Sicardo; ma che il testo di quest'ultimo era più diffuso di quanto ci apparisca oggi nell'opera di Sicardo. Da quest' autore soltanto possono essere tratte tutte le notizie che si ritrovano nel Salimbene e nel Milioli e si riferiscono specialmente alla Terra Santa. Secondo le conclusioni dello HolderEgger, Sicardo, dopo il suo ritorno dalla quarta Crociata, cui prese parte insieme col Cardinal Legato Pietro da Capua, risolvè di fare una nuova redazione della sua cronaca e vi lavorò fino alla morte. Da quest'opera, così ampliata e rimasta imperfetta, qualcuno de' suoi confidenti dopo la sua morte avrà tratto una copia. Con una tale spiegazione è riprovata l'ipotesi del Dove che il Salimbene abbia fatto uso di una storia della Crociata scritta da persona che stava in intimità coi conti di Monferrato.

W. GOETZ ha riunito in un libro le sue dissertazioni sopra le Fonti per la storia di S. Francesco d'Assisi (3), aggiungendovi anche altre ricerche critiche sulle fonti stesse. Egli esclude che la Legenda trium sociorum appartenga alle fonti di prim' ordine, e mette in rilievo l'importanza dello Speculum perfectionis, trovato

(1) O. HOLDER-EGGER, Ueber eine Römische Papst-und Kaiser-Chronik, nel Neues Archiv, 28, 193-226.

(2) O. HOLDER-EGGER, Ueber die verlorene grössere Chronik Sicards von Cremona, I, nel Neues Archiv, 29, 177-245.

(3) W. GOETZ, Die Quellen zur Geschichte des hl. Franz v. Assisi, Gotha, 1904. Cfr. Zeitschrift für Kirchengeschichte, 24, 165-197, 475-519; 25, 33-47.

« PrethodnaNastavi »