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Le S.S. V.V. sanno quanto io habbi amato sempre Ser Andrea Emiliani per la bontà sua et per havermelo trovato sempre amorevole et fedele. Sanno ancora che io come loro cittadino, creato da loro per cortesia di quella Corte, mi son sempre promesso ogni honesto favore. Onde hauendo Ser Andrea per ordine vostro et dell'Ill.mo et R.mo Legato patita estraordinarie spese et fadighe nel tempo della guerra della Mirandola et della Sede vacante nella Rocca di Russi; mi par con buona faccia poter ricercarle che si degnino per amor mio fargli quella ricognitione che conviene et non quella de' xx scudi che gl'è stata fatta, et non per ancora pagatali; perchè io prometto loro che tutto quello ch'elle faranno per Ser Andrea lo riceverò come fatto in persona mia, et Dio gratia, mi retrovo in grado nel qual penso di poter render loro buon cambio di quella cortesia che useranno verso Ser Andrea per amor mio. Che è quello che mi occorre, oltre all'offerirmele pronto ad ogni commodo et honor loro. Di Roma, alli xviij di maggio M. D. LVJ.

4.

Di VV. SS.

S.or Affett.mo
Silvestro Aldobrandini.

24 Maggio 1589.

Mandato di scudi sei a favore del Cav. Antonio Mengacci deputato ambasciatore a Bologna per l'effetto di cui sopra.

Die 24 Maii.

[Ibidem, c. 16 a].

Mandatum pro domino Equite Antonio Mengatio scutorum sex auri in auro pro eius viatico trium dierum. Bononiam occasione contrascripta [Vedi prima, al N. 2] comprehensis expensis. L. 25 - 10

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Parcella dell'atto consigliare con cui il Cardinale Ippolito Aldobrandini è eletto a Protettore della Città.

Ibidem, cc. 133 b-134 a.

Propositum fuit per dominum magnificum d. Priorem quod civitas nostra Faventia ex morte Ill.mi et Rev.mi d. Cardinalis Farnesis est absque protectore, unde hortatus est omnes ad dicendum eorum sententiam ad deveniendum sit ad aliam electionem protectoris. Et habito super inde colloquio, deventum fuit ad partitum infrascriptum, videlicet:

Quibus videtur et placet quod deveniri debeat ad electionem unius Ill.mi et R.mi d. Cardinalis pro protectore civitatis nostrae Faventiae dent fabam albam, quibus aliter nigram: quibus datis etc. repertum fuit partitum obtinuisse per fabas albas 37, nigras 16 et ita etc.

Quo partito obtento et publicato incontinenti ad nominationem eiusdem magnifici dominis Prioris, voce omnium fere consiliariorum electus fuit Ill.inus et Rev.mus D. Cardinalis Aldobrandinus pro protectore eiusdem civitatis nostrae Faventiae et ita etc.

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Lettera con cui la Comunità di Faenza prega il Card. Ippolito Aldobrandini, che fu poi Clemente VIII papa, di accettarne la protezione (1592).

[Ibidem, Registro di Segreteria, Rettori, vol. I, c. 3a ].

Ill.mo et R.mo Mons.re nostro Sre e padrone colendissimo, S.or Card.le Aldobrandino.

Tanta è la devotione che ha tutta questa città in V. S. Ill.ma et R.ma fondata non solo sopra la memoria dell' honorato suo padre fel. rec: e sua famiglia, ma anco sopra l'affettuosi offerte fatteci tante volte da lei si amorevolmente, che hier mattina nel nostro Conseglio generale concordemente, a viva voce d'ognuno, fu eletto nostro prottettore. La supplichiamo dunque ad accettare volontieri la nostra prottetione et noi per suoi amorevolissimi et affettuosissimi

servitori come le siamo sempre stati, che così saremo sicuri di godere contenti sotto la cura di un tanto difensore, al quale humilissimamente et con ogni segno di reverentia baciamo le mani. - Di Faenza il di 23 d'Agosto 1589.

Di V. S. Ilma e R ma

Humil.mi servitori

Gli Antiani di Faenza.

7.

2 Settembre 1589.

Lettera con cui la Comunità ripete l'offerta della protezione sua al Card. Ipp. Aldobrandini.

[Ibidem, c. 3 b].

All'Ill.mo et R.mo Mons.re nostro Signore e padron colendissimo, Il S.or Card.le Aldobrandino.

A di 23 dell'Agosto andato questa Comunità supplicò per sue lettere V. S. Ill.ma e R.ma a compiacersi di accettare la sua prottettione havendola chiamata a vive voci per suo difensore. E le lettere furon del tenore dell'inchiusa, la quale odiamo dal nostro agente non esser capitata, se bene noi habbiamo sicurezza che a questa posta a cotesta volta fu inviata. Imperò la rimandiamo, resupplicandola humilmente ad accettare questa prottetione et gradir la bonissima volontà di questa cittade, che è sempre per far in gratia et servitio suo ogni cosa, et humilissimamente inchinandoci le preghiamo da Dio il fine d'ogni suo alto pensiero.

Di Faenza, il dì 2 di Settembre 1589.

Di V. S. Ill.ma e R.ma

Humil.mi Servitori

Gli Antiani di Faenza.

13 Settembre 1589.

Ringraziamento del Card. Ippolito Aldobrandini per averlo eletto a protettore della Città: dichiara di accettare.

Ibidem, c. 41.

Molto Magnifici Signori.

Come ho detto a m. Natale Rondanini potevano le SS. V.V. dar il titolo di Protettore a un altro che cosi n'havrebbono havuti due conciossiachè di me, potessero promettersi tutto quello, ch'io

posso, senza che mi facessero questa nuova dimostratione dell'amorevolezza loro, et della fede, che mostrano tutta via d'havere nella persona mia, si come hano fatto continuamente; ma poichè cosi è piaciuto alle SS. VV. ne le ringratio quanto debbo, certificandole che in tutte le occasioni che mi si porgerano di poterle servire, et in generale, et in particolare, non restarano mai inganati, almeno quanto alla volontà et alla prontezza del mio desiderio, ove non arrivarano le forze; che ben mi ricordo oltre quello, che spetta a me medesimo de i servitii fatti da cotesta città a mio padre, che sia in gloria, et della memoria che n'ha tenuto sempre, con che prego alle S.S. V.V. dalla Maestà di Dio Benedetto ogni contento che sano da loro stessi desiderare, et fo fine.

Di Roma, li 13 di Settembre 1589.

Delle SS. VV.

Come amorosissimo fratello
Hip. Card. Aldobrandino.

A tergo Alli molto magnifici Signori come fratelli li SS.ri Antiani di Faenza.

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Mandato di pagamento per il dono fatto al Cardinal Protettore,
Ippolito Aldobrandino, consistente in un bacile e brocca d'argento.

Acta Consilii, vol. 17, c. 148 bl.

Item comiserunt mandatum quod fiant bone factori L. 553 bon. pro bacilo et brungio argentei lavorati empt. Bononiam per d. Paulum Taurellum ad rationem sold. 88 1/2 pro qualibet uncia, qui fuerunt ponderis u. 125 et caratos decem.

Item pro provisione di m. Paolo Sod. scudi 3 oro e per la spesa L. 8.

Item al fattore che l'andò a pigliare a bologna L. 7.-5. et per la Gabella di Bologna e Imola L. 5.-1. che fano la soma di ..

L. 586-1.

Il qual bacile e brongio si vuol donare all'Ill.mo e Rev.mo S.or Cardinale Hippolito Aldobrandino prottettore della Magnifica Comunità nuovamente fatto in loco dell'Ill.mo Farnese che era già prottettore.

!

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Il Card. Bandino, Legato, avverte di venire a stabilirsi a Faenza.

[Archivio del Comune di Faenza, Rettori della Provincia, vol. X, c. 303].

Molto Magnifici come fratelli. Piacendo al Signore Dio, disegno di essere fra pochi giorni in cotesta Città; et perchè ho dato cura al Carradori Arciprete di Rossi [Russi], che per la persona mia accomodi alcune stanze del palazzo; ho voluto dirvi, che mi sarà carissimo che non solo facciate intendere al fattore che gli ne dia la chiave, ma dove potrete gli diate anco ogni aiuto e favore necessario. Et mi vi offero. Di Forli, li 26 Luglio 1597.

Come Fratello

Antiani di Faenza.

7 Ottobre 1597.

Il Card. Bandino.

Parcella di atto consigliare, con cui il Card. Bandino viene eletto Consigliere di Faenza.

[Ibid., Acta Consilii, vol. 19, c. 120 b].

Die 7 octobris 1597. Convocatis etc. (Omissis).

Ulterius ad propositionem eiusdem magnifici d. Prioris de habendo ac eligendo uno consiliario pro quarterio Porte Pontis loco magnifici d. Julii Derchi defuncti; Ill. D. Gubernator nomine Ill.mi ac R.mi D. Card. Bandini Provinciae legati petiit locum pro Ill.ma Dominatione sua; et sie viva voce eius Ill.mae Dominationi donatus furit locus.

Omissis.

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