Slike stranica
PDF
ePub

Agli amatori delle belle arti.

Michele Bisi per secondare il desiderio di molti, i quali bramerebbero un compagno alla Madonna di S. Sisto di Raffaello, incisa egregiamente da Federico Muller di Stutgard, ha divisato d' incidere della medesima grandezza un quadro inedito del celebre Sassoferrato esistente in quest' I. R. Pinacoteca, rappresentante un' Immaculata.

Il prezzo d'associazione è stabilito in lire 80 italiane, e del doppio per le copie avanti lettera, da pagarsi alla consegna della stampa.

I primi associati avranno le prime prove, gressivamente gli altri.

e così pro

Milano, dall' imperiale regio palazzo delle scienze e delle arti, il 4 aprile 1824.

Michele Bisi.

ERRATA-CORRIGE.

Nel fascicolo dello scorso giugno, articolo Battaglia del Ticino, pag. 75, lin. 9 ove leggesi Polibio si sostituisca Publio.

GIUSEPPE ACERBI, direttore ed editore.

Milano, dall' I. R. Stamperia.

Osservazioni meteorologiche fatte all'I. R. Osservatorio di Brera.

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

20 27 9,0 +14,0| 21 27 10,8 +14,0 22 27 11,3 +13,5 23 27 10,9 +15,5 24 27 10,6 +15,6 25 27 10,8 +16,2 26 27 11,0 +16,0

[blocks in formation]

N

Sereno.

27 27 10,8 +16,0| N

Sereno.

Sereno.

Piog...nuv.rot. 27 10,0 +20,4

Se.nu.pio.int. 27 11,2 +19,6 NE

Ser... nuv.
Ser. nebb.

27-10,9 +20,5
27 10,3 +21,5
27 10,2 +21,0 so Sereno.
27 10,4 +22,0 S Sereno.

27 10,5 +22,5 so Sereno. 27 10,6 +23,3 so Sereno. 28 27 10,2 +17,5 No 27 9,8 +22,8 SE Nu.ne.rot.ser. 29 27 10,0 +17,0 NNO Neb. nuv.ser. 27 9,3 +23,5 30 27 9,8 17,5 N Ser. nebb. 27 9,6 +22,5 3127 10,3 +16,5 E Nuv.piovoso. 27 11,0 +20,5

so

Sereno.

E

Nuv. rot. neb.

E

Nuv. rotto.

Altezza mass. del bar. poll. 27 lin. 11,3 Altezza mass. del term. + 23,5

[merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small]

4,6 9,32

ככ

Quantità della pioggia linee

[blocks in formation]

27 9,0 +19,0 so

E

Nuv. ser.

S

Sereno.

SE

Sereno.

[ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

Dell'antica Numismatica della città di Atri nel Piceno con un discorso preliminare su le origini italiche. Teramo, 1824, in 4.° fig., dai tipi di Ubaldo Angeletti (Continuazione e fine. V. il 1.° estratto p. 145 di questo tomo ).

Noi vorremmo poter seguire l'autore nella sua

bella dissertazione numismatica, ma a questo si oppongono tanto la natura dello scritto, quanto l'impossibilità di riprodurre le belle tavole che lo scritto accompagnano, e quella pure di poter usare le forme de' caratteri che su le monete si osservano. Tratta egli da prima dell' incertezza dell' antica geografia, e delle quistioni de' moderni nate dalla trascuratezza degli antichi geografi, i quali le due città d'Italia Hatria e Hadria, l' una nei dintorni del basso Po, l'altra nel Piceno, non sempre qualificando per mezzo della loro situazione, una confusione generarono, per cui all' una fu attribuito quello che all' altra competeva, e l' una altresì fecero colonia dell' altra, senza che determinare si potesse Bibl. Ital. T. XXXIX.

19

quale fosse la madre o la figlia. I Romani antichi poca cura si pigliarono delle memorie de' secoli antecedenti, e se pregiarono le antichità rapite alla Grecia, all'Italia ed alla Sicilia, meno lo fecero per istruirsi nella storia che per mostrarsi conoscitori del bello, ed emulare il gusto d'Atene senza averne il sentimento; nè sembra che de monumenti epigrafici e numismatici più utili alla storia facessero ricerca, o curanti fossero di conservarli, mentre poco su le antichità dei tempi potevano istruirli le statue e le dipinture. Forzati furono dunque a volgersi ai greci storici e geografi, i quali sovente trassero le loro notizie dai poeti epici e tragici, seguaci d'ordinario delle volgari tradizioni, da essi alterate e più ancora ampliate dai loro scoliasti, e per questo disse Plinio: Pudet a Græcia Italiæ rationem mutuari. Si esaminano quindi alcuni passi dell' etnicografo Stefano Bizantino, che un dizionario geografico compose, compendiato da poi da un ignorante abbreviatore, e che più particolari cenni inseri delle due città d'Italia conosciute sotto il nome di Hatria. Nel primo passo vedesi indicata, sebbene con qualche favola, la città di Adria, nel secondo l' Atria, da esso detta città Tirrena e fondazione di Diomede, così nominata per esservi giunto l'eroe a ciel sereno nel verno, benchè poscia i barbari quel nome corrompessero. Crede l'autore che nel primo passo volesse Stefano descrivere l'Atria Picena, ma cadesse in errore, scrivendone il nome colla lettera D, e che di quella del Po due ne facesse, mentre essa pure vantava origine tirrenica e fondazione diomedea, e poscia dai Celti fu occupata. Il Mazzocchi che nelle sue dissertazioni tirreniche ne congetturò l'origine derivata dall' Oriente, citò in appresso alcuni greci scrittori che certo Atria nominarono per fondatore della città, benchè l' uno facesse quell' Atria padre, l'altro figliuolo di Jon o Jaone, e l'uno lo dicesse Illirico, l'altro Italo. Ammettendosi questa origine del nome di Atri, superfluo si rende

il cercarla nelle voci straniere, o fra le parole o radici orientali, greche e latine: certo è che l'origine di quella città rimonta alla più alta antichità mitologica.

Nel terzo paragrafo si viene a parlare più precisamente delle monete atriane antichissime, cioè più antiche di Roina, o almeno della Romana monetazione. Questa è l'opinione degli antiquarj più dotti; altri poco nella numismatica versati, riportare le vollero al VI secolo di Roma; ma questa disparità di opinioni nacque soltanto dal non essersi mai determinata la patria di que' monumenti, cioè a quale appartenessero delle due città omonime. Impugna l'autore la tradizione che inventore delle monete fosse Fidone, tiranno di Argo, e che le prime coniate fossero in Egina; mostra che le più antiche monete della Grecia e dell'Italia tutte portano nomi di città o di popoli, e che assai tardi nelle greche comparvero i nomi dei regnanti; l'uso altronde della moneta gettata o coniata suppone già un avanzamento nelle arti e nella civile cultura, di molto posteriore all'epoca delle prime riunioni sociali. Si propone la quistione, se le monete d'argento prima S1 usassero in Grecia o in Italia, e si prova che l'esercizio di quell' arte in Italia non fu già una imitazione, giacchè differente fu l'artifizio dei monetieri italioti e dei greci, e nei primi più semplice e più regolare, formandosi le monete d'argento incuse, le quali un deciso carattere di antichità portano non meno per la forma antica delle lettere che per la giacitura retrograda delle medesime. Se la monetazione in argento non fu una invenzione degli Italiani, può credersi che l'epoca ne fosse in Italia all'altre nazioni anteriore, giacchè l'epoca delle monete incuse di Sibari si riferisce a quella della supposta fondazione di Roma. Si domanda pure in quale epoca si fabbricassero le prime monete di rame, e l'autore

con molte belle notizie tratte dalla storia numismatica, crede di potere asserire che le monete atriane

« PrethodnaNastavi »