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ottenerlo : artifizio che tanto è facile e chiaro che certamente farà meraviglia che non siasi manifestato assai prima.

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Togliendo alle ordinarie serrature a combinazioni ogni cosa accessoria, risultano esse da una asticella di ferro ABCD (fig. 1) e da più dischi o rotelle d' ottone I 2 3, ecc.; la prima è il catenaccio della serratura; e gli altri sono i pezzi che servono ad incepparlo. Quella asticella, la quale per l' ordinario è cilindrica, ha tanti risalti, o tanți denti a, a, a, ecc. quante son rotelle; essa non può essere girata intorno all'asse; nè è fornita d'altro movimento, tranne quello di translazione nel senso dell' asse medesimo. Le rotelle all'incontro non ponno altrimenti moversi che girando intorno al catenaccio, il quale passa pel centro loro attraverso d' un' apertura larga quanto è grosso il catenaccio medesimo, e dalla quale procede una finestretta b, b, b, di dimensioni eguali a quelle dei denti a, a, a, ecc.

Qualunque sia la posizione del catenaccio, e conseguentemente anche la direzione secondo cui deve esser mosso onde aprire la serratura, ogni rotella si appoggia ad uno dei denti del catenaccio dalla parte opposta a quella secondo la quale quest' ultimo deve essere stirato. Nel caso rappresentato dalla figura, poichè il catenaccio deve moversi verso il punto A, le rotelle toccano i suoi denti appunto da questa parte; conseguentemente i denti trovansi alla sinistra del punto D, mentre le rotelle stanno alla destra dell'opposto punto A. Non potendo il catenaccio ravvolgersi intorno a sè stesso, i di lui denti conservano una posizione immutabile, la quale determina d'ordinario una medesima linea retta rappresentata all' esterno della serratura da due punti che ne sono le estremità.

Poichè ogni rotella tocca uno dei denti del catenaccio, ed ha solo una finestretta attraverso di cui può esso passare; così gli è visibile che qualora si voglia aprire la serratura, debbono le finestrette b, b, b, ecc. essere collocate sulla medesima linea retta L H dei denti. In caso che una sola rotella fosse fuori di posizione, la serratura sarebbe sempre chiusa, come se fosse fallata la posizione di tutte. Il posto in cui trovasi ognuna di quelle aperture, deve quindi essere gelosamente nascosto agli occhi di tutti, e solo deve conoscersi dal proprietario della serratura; questa duplice condizione, che determina il

vero criterio delle serrature combinatorie, si raggiunse a pieno, mediante il seguente ingegnosissimo artificio.

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e

Sulla periferia d' ognuno dei dischi avvi un punto c c, c, ecc. corrispondente alla posizione della finestretta donde sporge un denterello di 1f2 linea circa, quale appunto si vede disegnato in c d sulla rotella (fig. 1). Oltre di questo si hanno delle viere d' ottone A B C D E (fig. 2) (*), di cui le pareti sono alquanto più grosse di quello sia lungo il denterello indicato dianzi. Tali viere hanno lo stesso diametro dei dischi sopraddescritti, sono lunghe quant'è la distanza dell' uno all' altro disco, sono internamente e pel lungo fornite d'un numero indeterminato di canalature c, c, c, ecc. Queste canalature sono larghe e profonde, quanto grosso ed alto è il denterello sporgente dal disco, ed ognuna di loro è esternamente indicata da un segno arbitrario, qual sarebbe una lettera dell'alfabeto. Poichè le dimensioni del dente d'ogni disco sono eguali a quelle delle canalature d'ogni viera; così qualunque di queste può servire di rivestimento a qualunque di quelli, ed il segno esterno che sta precisamente di sopra alla sottoposta canalatura indica la posizione dei denterelli d, d, d, ecc., e quindi anche quella delle finestre c, C, C ecc. (fig. 1).

,

Onde ciò meglio s'intenda, supponiamo che scelta sopra una delle viere la lettera G la si collochi d'intorno alla rotella in tal modo che il dente di questa si trovi nel solco sottoposto alla lettera stessa; immaginiamo che una seconda viera si collochi intorno alla rotella 2, in guisa che il dente di questa sia compreso dal solco sottoposto alla lettera E: finalmente d'intorno alle rotelle 3, 4 e 5. (delle quali si omisero nel disegno le ultime due) si collochino le altre viere di maniera che i solchi destinati a ricevere i denti delle rotelle siano quelli sottoposti alle lettere N, I, O. In forza di questa disposizione gli è visibile che ogni qualvolta le viere saranno ravvolte, così che la parola GENIO trovisi sulla linea retta L, H, anche tutti i denti d, d, d, ecc. e tutte le finestrelle b, b, b, ecc. delle interne rotelle si troveranno sulla retta medesima ;

(*) Il bordo E D C sporgente da ogni viera è destinato a render più facile il prenderle e ravvolgerle nel servirsi della

serratura,

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quindi, poichè i risalti a, a, α ecc. che rattengono il catenaccio stanno appunto su questa direzione, il movimento del catenaccio medesimo sarà libero, e la serratura

sarà aperta.

Quando alcuna delle lettere componenti la parola GENIO fosse solo d' alquanto fuori di posto, la serratura sarebbe sempre chiusa come se fosse fallata la posizione di tutte; e tanto meglio sarebbe la medesima chiusa se una, due o più lettere fossero scangiate. Ne conseguita quindi che qualora taluno si proponesse d'aprire la serratura mediante l'opportuna collocazione delle sue parti, dovrebbe esso indovinare la parola che il proprietario della serratura, nell' atto di chiuderla, scelse fra tutte quelle che coi 24 o 30 segni che stanno d'intorno ad ogni viera, avrebbe potuto in tutte le lingue comporre.

Un così bravo indovino sarebbe presto l'uomo più ricco del mondo, mentre applicandosi al giuoco del lotto vi guadagnerebbe delle enormissime somme; e ciò con maggiore facilità di quello non giungerebbe ad aprire una sol volta qualcuna di tai serrature: poichè in quel giuoco le combinazioni sono limitate, e quivi crescono col crescere il numero delle viere e dei segni che trovansi su ciascheduna. L'inganno però, l'inganno si spesso onnipotente, riesce nel caso nostro a ciò che è denegato alla fortuna ed al calcolo, e sforza la serratura a manifestare il suo importante segreto; del che parlerò dopo aver indicate quelle pochissime cose che sono necessarie tuttora alla completa costruzione d' un lucchetto combinatorio.

In luogo delle rotelle 1, 2, 3, ecc. (fig. 1) si hanno altrettanti cilindri cavi d' ottone ABCD (fig. 3), dei quali il diametro eguaglia quello interno delle viere descritte alla fig. 2. Tai cilindri da una parte sono aperti, e dall' altra son chiusi per mezzo d' una piastra d'ottone BC, la quale dovendo supplire all' ufficio di quelle rotelle, ha nel centro un foro E ed una finestra b, per dove può il catenaccio liberamente passare. Si ha di più una canna di ferro ABCDEF, il cui interno diametro è eguale a quello del catenaccio; la quale è superiormente intagliata così da formare il canale B C D F largo quanto è grossa ogni prominenza del catenaccio; e di cui un estremo è munito d' un disco d' ottone R S traforato nel centro da un buco ABC e da un finestrino B C, necessario al

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passaggio del catenaccio, e d'ogni parte sporgente da lui. Si prende uno degli anzidetti cilindri cavi (fig. 3), e pel foro E lo s'introduce lungo la canna sino a toccare il disco RS (fig. 4), e sino a che la sua piastra B C giunga in I. Si prende un secondo cilindro, e come il precedente lo si colloca ad occupare lo spazio I H; un terzo prende il posto HO, e quando la canna è più lunga, ponno (come d' ordinario si suole) collocarvisi intorno altri cilindri. Essendo ogni cosa disposta stabilmente così, si prende un disco d' ottone d' eguale periferia dell' esterno dei cilindri, lo si colloca affatto vicino all' ultimo di questo, e quivi lo si salda irremovibilmente alla canna. Per tal maniera si ottiene che i cilindri siano volubili intorno al loro asse comune, senza potersi scostare l'uno dall' altro. Presentemente ravvolgonsi tutti i cilindri di quanto occorre a far sì che tutte le loro finestrette b (fig. 3) stian di contro a quella del disco RS (fig. 1) lo che avviene quando tutti i denterelli d dei cilindri (fig. 3) trovansi sulla medesima linea retta RT (fig. 4) corrispondente alla retta LA (fig. 1); ed in questa posizione di cose s' introduce il catenaccio entro la canna A B C D E F (fig. 4). In forza di ciò gli è visibile che siccome i risalti del catenaccio toccano contro i bordi del canale determinato dalla segata canna che lo riveste, così esso non può in conto alcuno esser ravvolto, mentre è sempre possibile di trarlo da E verso A, qualora i cilindri siansi collocati nella posizione a questo opportuna.

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È appunto in tal guisa che si fabbrica ogni lucchetto a combinazioni, nè è molto diversamente che si compongono tutte l'altre serrature combinatorie; del modo di aprire le quali è tempo che alla fine mi occupi. Onde ciò più facilmente s' intenda, immaginiamoci per un istante che in luogo dei tre dischi rappresentati dalla figura 1, o in luogo dei cinque che trovansi nella più parte delle serrature, un solo se n'abbia, per esempio quello segnato 1. Preso il catenaccio pel risalto IG, e stirandolo verso A come se si volesse aprire forzatamente la serratura, gli è visibile che il suo dente a appoggerà contro il disco soprindicato, e vi produrrà una pressione proporzionata alla forza con cui tirasi il catenaccio. Intanto, se mentre tiensi il catenaccio sempre forzato come si disse, si girerà lentamente quel disco, accadrà che nell'istante in cui la

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