Il Ça iraN. Zanichelli, 1913 - Broj stranica: 121 |
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Agosto Ah ça ira Albigesi Argonne Avignone azzurri cavalier bianchi Bartolomeo Beaurepaire Béziers BIBLIOGRAFICA BLANC Bologna Brunswick calunniato cannoni canto Carducci Carducciana CARLYLE CHUQUET ciel l'ora cittadini colla colpa combatte cuore Danton Desaix difesa donne Dumouriez Ecco emigrati eserciti Fantasimi ferocia figli fila e fila Force Francia generale giuramento gloria grida guerra JULES MICHELET Kellerman Kleber l'Assemblea l'opera della rivoluzione Lamballe Lavergne Longwy Luigi XVI LXXVII anniversario Marat Marsigliese mente MICHELET miseranda momento morte municipali Napoleone nemico nobili novella storia nuova Parigi Paris passato paura pensiero pericolo poesia poeta popolo di Francia preti proclamazione Prose Scelte Prussiani quei giorni resa di Longwy ribelle ricorda ritirata Rivoluzione Francese sangue scena sentimento Settembre del 1792 soldati Sombreuil sonetto storica stragi Templari Termopile timo torri papali triste trono Tuileries ufficiale Ugo Capeto Valmy Vandea vede vendetta Vercingetorige Verdun verso visione vittoria Viva la Patria volontari Zanichelli
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Stranica 20 - Von hier und heute geht eine neue Epoche der Weltgeschichte aus, und ihr könnt sagen, ihr seid dabei gewesen.
Stranica 8 - Son de la terra faticosa i figli Che armati salgon le ideali cime, Gli azzurri cavalier bianchi e vermigli Che dal suolo plebeo la Patria esprime.
Stranica 33 - Io dissi in versi quello che fu in fatti il settembre del '92. I fatti si riducono a due : la difesa della patria, ispirata dalle nobili tradizioni e dallo spirito eroico della nazione francese : le stragi, consigliate dalla paura e consumate con quel delirio di fanatismo, di torva leggerezza, di avventatezza feroce che è nel sangue celtico, e che si rinnova a fatali periodi in tutte le rivoluzioni per le quali passò e passa...
Stranica 18 - II giorno de la gloria oggi i vermigli Vanni a la danza del valore apria. Ingombra di paura e di scompigli Al re di Prussia è del tornar la via: Ricaccia gli emigrati ai vili esigli La fame il freddo e la dissenteria. Livido su quel gran lago di fango Guizza il tramonto, i colli d' un modesto Riso di sole attingono la gloria.
Stranica 7 - Il riposato suol piccardo attende L'aratro che l'inviti a nuova prole. Ma il falcetto su l'uve iroso scende Come una scure, e par che sangue cóle : Nel rosso vespro l'arator protende L'occhio vago a le terre inculte e sole, Ed il pungolo vibra in su i mugghianti Quasi che l'asta palleggiasse, e afferra La stiva urlando : Avanti, Francia, avanti ! Stride l'aratro in solchi aspri : la terra Fuma : l'aria oscurata è di montanti Fantasimi che cercano la guerra.
Stranica 19 - Franco Rotta del caro pecoril la sbarra, I figli, i figli strappagli dal fianco; E del pungolo invece e della marra, D'armi li cinge dispietate e strane, E la ronca converte in scimitarra. Ali...
Stranica 11 - Verdun a l'inimico aprì le porte: Le ignobili sue donne ai re stranieri Dan fiori e fanno ad Artois la corte, E propinando i vin bianchi e leggeri Ballano con gli ulani e con le scorte. Verdun, vile città di confettieri, Dopo l'onta su te caschi la morte!
Stranica 14 - E giacque, tra i capelli aurei fluenti, Ignudo corpo in mezzo de la via; E un parrucchier le membra anco tepenti Con sanguinose mani allarga e spia. Come tenera e bianca e come fina! Un giglio il collo e tra mughetti pare Garofano la bocca piccolina. Su, co' begli occhi de '1 color de'l mare, Su, ricciutella, a'1 Tempio!
Stranica 9 - Tra l'afosa caligin vespertina Sorge con atti né tristi né lieti Una forma, ed il fuso attorce e china, E con la rócca attinge alta i pianeti. E fila e fila e fila. Tutte sere Al lume de la luna e de le stelle La^ vecchia fila, e non si stanca mai. Brunswick appressa, e in fronte a le sue schiere La forca; e ad impiccar questa ribelle...
Stranica 19 - Oggi è vezzo, non saprei se teorico, voler abbassare e impicciolire la rivoluzione francese: con tutto ciò il Settembre del 1792 resta pur sempre il momento più epico della storia moderna. Impossibile mettere in versi quella storia, se non a brevi tratti: per ciò si elesse la forma del sonetto, che ne' secoli xin e xiv fu anche strofe.