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ro, a Libera; con la celebrità d'altri giuochi render propizia la madre Flora al popolo, ed alla plebe romana; far con dignità e religione celebrare ancora i giuochi detti romani, a Giove, a Giunone, a Minerva; e aver infine la cura de' tempj, e della città tutta. Continua il Carli T. II. p. 93 ad istruirci maggiormente nel modo che segue. » Immense erano le spese, che » in tali giuochi faceano, e basti per tutti » il sapersi, che Marco Scauro nel solo che a tal effetto costrusse, la ter» za parte ornato di spere, e di vetri, in >> cui tre mila statue si numerarono, spese, al dire di Plinio (lib. 36 c. 15; l. 17.

>> teatro,

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c. 1), circa a due millioni di scudi. Nel» le città provinciali minore dispendio senza » dubbio vi sarà stato; ma quivi pure l'e» dile il medesimo uffizio e dignità aveva, » che in Roma. «

ARTICOLO VI.

MEDICINA.

ARCHIATRI I.

di Pola.

64. ANTONI

NTONIO AZIO CALO archiatro in cippo sepolcrale di Pola ritroviamo, pubblicato da varii, e registrato dal Carli T. II. p. 128, del quale, per essere medico di un princiil di cui nome ignoriamo, trascriveremo l' epigrafe.

pe,

D. M.

A. ACTIVS. CALVS

ARCHIATER

S. ET. IVLIAE. PRIMAE

CONIVGI. INCOMPARABILI

V. S. P.

MEDICI I.

65. CAIO ALFIO ISOCRISO medico in altro di Trieste. sepolcrale cippo di Trieste ci si appara con iscrizione pubblicata dal Reinesio (class. x1. n. 1), male spiegata la finale da fra Ireneo, portata dal Carli T. II. p. 128, la quale è chiusa con un buon' augurio a chi legge, per cai sembra che questo medico fosse un uomo dabbene.

C. ALFIVS. L. L. ISOCRYSVS. MEDICVS
L. ALFIVS. ISOCRYSI. FIL, EVDEMVS
SIBI. ET. PATRI. ET

ALFIAE. L. L. ATTICAE. VXORI
SIBI. ET. SVIS

BONVS. HOMO. ET. TV.

ARTICOLO VII.

SPETTACOLI.

1STRION1 I.

di Pola.

66.

SERGIO

ERGIO POLENSE parassito istrione. L'arte degl' istrioni era propriamente quella del ballo, e della pantomimica. Cicerone e Livio c'insegnano che histrio significa ludio, cioè saltatore: questo nome d'istrione comprese poscia anche gli attori delle commedie e delle tragedie, di modo che istrioni chiamavansi i ballerini, i pantomimi, i comici, ed i tragici.

Questa professione era presso gli antichi in somma estimazione, ed a loro erano profusi gli onori, e talvolta oltre alla corona che ottenevano, si erigevano ad essi perfino delle statue. Appartennero essi ad un collegio sacro, e probabilmente al culto di Apolline, e dicevansi puranco parasiti, come

vediamo nel marmo di Preneste, pubblicato dal Ficoroni, de larvis scen. p. 42, in cui Accilio Settentrione è onorato da quella repubblica di corona e di statua.

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Ma ciò che c'interessa si è, che quest' arte ebbe origine dall' Istria, ed istrioni appunto furono detti, perchè vennero la prima volta dall' Istria. Festo infatti dice (In Auct. ling. lat. p. 295). Histriones sic dicti quod primum ex Histria venerint; ed Isidoro (Orig. lib. xvш cap. 48) ciò pure conferma. In prova maggiore riscontriamo in una inscrizione portata dal P. Bonada (Carmina Vol. II. p. 395), che quest' arte non istrionica, ma positivamente istriaca si chiama.

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