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1573 di Trieste.

fu eletto al vescovato di Pola nel 1566, ove dopo aver governata quella diocesi per anni 16 con zelo pastorale, preso da febbre ardente, cessò di vivere nel 1582 presso quella città, come dall' epigrafe posta sul di lui sepolcro in quella cattedrale. Naldini pag. 145.

151. RAPICCIO Andrea, dottore in ambe le leggi, vescovo di Trieste sua patria, era di una nobile ed antica famiglia di quella città, detta anche Ravizza e Ravizzia, dalla quale sortirono più uomini illustri in armi e dignità, contandosene altri due vescovi col nome di Enrico: l'uno del 1200 e l'altro del 1300.

Andrea nella sua prima gioventù studiò la lingua latina, l'umanità, e la poesia in Capodistria, ed ebbe a precettore Ambrogio Febeo da Pirano, condotto pubblico professore di belle lettere in quella città nel 1520 la morte di Palladio Fosco. Il nostro Rapiccio nel suo poema dell' Istria 15 ed. di Pavia, con tenera riconoscenza ne rammenta le doti di Ambrogio, l' educazione ricevuta e dolente ne piagne la morte, la

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quale, com'egli dicé, rattristò tutta l'Istria, del che si osservi l'articolo Febeo. 'Passò in Padova allo studio delle leggi, ed ivi ottenne la laurea in ambidue i diritti. Nell' 1556 lo vediamo a Vienna, nè con altro titolo si scorge, se non con quello di giurisconsulto, come nella dedica dell' indicato poemá a Sigismondo Herberstein prefetto del regio fisco (a).

In qual epoca ottennesse gli impieghi distinti alla cesarea corte noi lo ignoriamo. Da varj documenti originali, esistenti presso il signor Alvisio, ultimo superstite di quella famiglia, da gran tempo traslocata in Pisino, troviamo alcune notizie di esso. Dalla

(a) Il sig. dott. Pietro Kandler editore del poema colla stampa di Pavia dice nella prefazione, che questo poemetto fu stampato in Vienna nel 1546. Il dottore Matteo Ceruti di lui avo riporta la stessa epoca nella traduzione italiana del detto poema. La dedica però dell'anno 1556 al sig. Herber-Stein dimostra l'errore della stampa, mentre la dedica è posteriore all'epoca della stampa di dieci anni, cosa che non può aver luogo, quindi la stampa e la dedica sarà seguita nel 1556. ***

lettera (copia autentica) dell' imperator Ferdinando I datata 17 marzo 1563 da Insprug, diretta.... Honorabili docto.... Andreæ Rapitio jur. utr. doctori, nostro consiliario et secretario apparisce che in detto anno era già segretario di Cesare, ed era stato peranco commissario in Friuli, perchè quel principe ne loda l' operato: in arduo ac difficili illo negotio explicando, quod nobis nunc est cum Illmo Dominio Veneto de finibus Fori Julii, deque rebus aliis maximi momenti, ed in quanta estimazione fosse tenuta dall' imperatore la di lui dottrina lo dimostrano le seguenti espressioni contenute in detta lettera. Cum igitur tu præfate doctor Andreas Rapici in omni litterarum gene

re,

et præsertim in juris scientia ita versatus sis, ut eruditionem tuam doctissimus quisque magnis laudibus extollat, suscipiat, et admiretur; perciò viene dichiarato motu proprio, e con onorifici detti in perpetuo aulico consigliere cogli onori tutti e prerogative a tal carico annesse.

Dobbiamo credere, che dopo la morte di M. Gio. Battista seguita al 4 di aprile

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