Thode Henry. Sind uns Werke von Cimabue erhalten ? (In Repertorium für Kunstwissenschaft. XIII, 1890). In risposta alla tesi del Wickhoff che nega a Cimabue le opere da tutti gli altri attribuitegli. (199 Thomas A. ques. II, ni. 9-10). Note sur Fr. Bergaigne traducteur de Dante. (In Revue des bibliothé A proposito del libro dell' Auvray. Toynbee. Dante's Guizzante, the mediaeval part of Wissant. (In Academy. No. 1075). Si riferisce al verso 4 del XV canto dell' Inferno. (201 Caratteri dei secoli della letteratura italiana. Lanciano, tip. R. Carabba, Perchè questo bollettino riesca, quanto più è possibile, completo, la direzione prega viva mente autori, editori ed amici di inviarle libri, opuscoli, riviste o giornali, letterari e politici, contenenti cose dantesche. Di tutte le publicazioni inviate in dono sarà sempre data notizia ai lettori: e delle opere più importanti sarà fatta sempre la recensione nel Giornale dantesco. Dal rettorato dell' Ateneo pavese perviene al Giornale dantesco, in data del 31 di ottobre, il doloroso annunzio della morte, improv visamente avvenuta a Pavia, dell' illustre Dott. ADOLFO BORGOGNONI professore ordinario di letteratura italiana in quella Università. Parlare degnamente di lui commemorandone le virtù del cuore e dell'ingegno sarà compito del periodico nostro, che lo ebbe collaboratore, in uno dei prossimi numeri: oggi, coll' anima profondamente contristata, mandiamo un reverente saluto alla memoria del dolce amico, e alla sua vedova e agli orfani il vivo compianto del nostro cuore. IL DIRETTORE. Il Giornale dantesco è stato rappresentato ai funerali di Adolfo Borgognoni, che hanno avuto luogo il 2 di novembre, dal Rettore della regia Università di Pavia. NOTIZIE E APPUNTI. · I giornali han da Trieste: « Il consiglio della città deliberò a voti unanimi di accettare il dono degli studenti, provvedendo perchè l'effigie di Dante, scolpita in marmo da Ettore Ferrari, vada ad ornare l'atrio del ginnasio di Trieste. I clamorosi applausi con cui la galleria accolse la deliberazione del consiglio dimostrarono come non sia sfuggito ad alcuno, eccezione fatta di chi chiude gli occhi quando gli giova di non vedere, l'alto intendimento nazionale che inspirò alla studiosa gioventù triestina il nobile pensiero ». - Il Caffaro di Genova del 27 di settembre reca un patriotico articolo di Gaddo Gaddi, dal titolo Trieste a Dante ». L'editore S. Lapi di Città di Castello ha publicato il secondo volume della Collezione di opuscoli danteschi inediti o rari diretta da G. L. Passerini. Contiene la seconda parte (Inferno) delle Postille di Salvatore Betti alla divina Commedia. Il Fobler, nel no. 32 della Deutsche Literaturzeitung discorre con molta lode dei lavori publicati nel I quaderno del Giornale dantesco. Il comitato centrale della Società dantesca italiana ha publicato testè il primo numero della nuova serie del suo bullettino, col titolo di Bullettino della Società dantesca ita-. liana: rassegna critica degli studi danteschi. Riservandoci di dar minuta notizia della materia di questo primo fascicolo nel prossimo quaderno del Giornale, plaudiamo alla nuova publicazione affidata alle cure del dr. Michele Barbi, e facciam voti che essa riesca, meglio dell'antico bullettino, a soddisfare i desideri dei soci e degli studiosi. A Londra è stato recentemente publicato. in edizione di rara eleganza, un libro dal titolo: Dante's Pilgrim's progress; or the passage of the blessed soul from the slavery of the present corruption to the liberty of eternal glory. With notes on the way by Emelia Russell Gurney. Il gentile volume è consacrato a lord Bishop of Ripon, in most grateful memory of three lectures given by him in 1884 on the divine Comedy, which awakened the long slumbering desire in the mind of the compiler of this volume to endeavour to appropriate some part, at least, of our great mediaeval inheritance. Il comitato esecutivo per un monumento da erigersi a Giotto pittore in Vicchio del Mugello ha tenuto il 15 di ottobre un'adunanza in onore dell'illustre amico nostro Giosuè Carducci ospite a Pilarciano del cav. dottor Luigi Billi. Il dottore Oddone Zenatti ha finito di curare Le rime de' poeti veneti del secolo XIII che faran parte della Scelta di curiosità inedite o rare del Romagnoli. La società dantesca americana di Cambridge ha publicato il suo dodicesimo rapporto annuale, contenente, tra altro, un dotto studio del Moore sulle relazioni del De Officiis di Cicerone colle divisioni e l'ordine dei peccati nell' Inferno e l'elenco delle nuove publicazioni entrate, per acquisto o per doni, dal maggio del 1892 al maggio del 1893, a far più ricca la già copiosa collezione dantesca che la benemerita società custodisce in una sezione della bi blioteca dell' Harvard College. Proprietà letteraria. Venezia, Prem. Stab. tipografico dei Fratelli Visentini, 1893. LEO S. OLSCHKI, edit. e propr. G. L. PASSERINI, direttore, MASSAGGIA LUIGI, gerente respons. Una delle più difficili questioni dantesche è quella della struttura morale dell' Inferno. Benchè non si possa dire che tale questione sia stata trascurata, pure gli studi che vi si son fatti non han menato a nessuna conclusione sodisfacente. Quanto di più notevole se n'è scritto fino al 1887 è riassunto dal Bartoli nel vol. VI della sua Storia della letteratura italiana: dopo di lui, se ne sono occupati, ch' io sappia, il compianto prof. Pietro Merlo 2, (*) Il pres. scritto è rimasto lungamente presso la direzione del Gior. dant. In questo frattempo il Ronchetti è tornato sull'argomento (Giorn. dant., anno I, quad. III, pag. 125127), per completare e rettificare quanto aveva scritto prima con troppa fretta; e la stessa materia ha trattato pure lo Zingarelli (Giorn. dant., anno I, quad. VI, pag. 252-269). Aggiungo quest' accenno sulle bozze. D 1 Firenze, Sansoni, 1887, p. I, pag. 45-88. 2 Saggi glottologici e letterari di P. Merlo, raccolti dopo la sua morte, ecc., Milano, Hoepli, 1890, pag. 139-154. Giornale Dantesco 22 il prof. Alberto Agresti, il prof. Odoardo Gennari de Lion 2, il dr. Fedeli Romani 3, il prof. Gennaro Faucher 4, Ferdinando Ronchetti, e recentissimamente il p. Gioacchino Berthier. Il prof. Merlo, rigettata, giustamente, come inverosimile, l'ipotesi del Minich, presa dal Bartoli in seria considerazione (cioè, che altra fosse la divisione de' peccati seguita da Dante ne' primi sette canti dell'Inferno, altra quella seguita ne' rimanenti), vede nell' inferno dantesco una progressione di tre gradi di colpe, dai piaceri peccaminosi alla scontentezza e all'odio; e nell'odio distingue tre gradi d'ingiuria, «< perchè può l'odio esser semplice violenza, o congiungersi con la frode, o non rifuggire dallo stesso tradimento »; il prof. Agresti divide i dannati in incontinenti, eretici e maliziosi ; il prof. Gennari de Lion vede nel vestibolo dell' Inferno punita la « mancanza d'amore così al bene, come al male », nel Limbo « la mancanza involontaria d'affetto al primo amore », ne' cerchi 2, 3, 4 e 5 «< il soverchio amore ai beni materiali e intemperanza d'affetti », nel 6 cerchio « il rifiuto d'amore a Dio ed ai suoi beni », e ne' cerchi 7, 8 e 9 « l'amore al male altrui »; il dr. Romani identifica la bestialità con la violenza e la malizia con la frode; mentre, invece, il prof. Faucher identifica la bestialità col tradimento; il prof. Ronchetti scrive, che nell' Inferno « è la estrinsecazione del male quella che è punita, in quanto si traduce in danno della società »; e che appunto per questa ragione « l'accidia o non ha luogo o viene spostata, relegandosi i vili nell' Antinferno..... e non ha luogo anche la superbia, colpendosene invece le manifestazioni o negli eretici o nei tiranni o in altri ancora » ; infine, il p. Berthier distingue i peccati puniti nell'inferno dantesco in peccati d'omissione (ignavia, nel vestibolo) e in peccati di trasgressione; e questi suddistingue in peccati di trasgressione impersonale (peccato originale, nel cerchio) e in peccati di trasgressione personale o peccati attuali, suddistinti anch' essi in peccati di debolezza (ne' cerchi 2, 3, 4 e 5), peccati di bestialità (nelle dottrine, nel 6 cerchio; negli atti, nel 7) e peccati di malizia. 1 Sul collocamento degli eretici nell' « Inf. » di Dante, nella rivista: L'Alighieri, I, 225-230. 2 Dell' unità di sistema distributivo nella d. C., Trani, Vecchi, 1890. La via non vera, Catanzaro, officina tip. di G. Caliò, 1890. Accidioso o invidioso fummo? Napoli, Jovene, 1892. Recensione dello scr. del Faucher, in Giornale dantesco, quad. 1o. 6 La d. C. con commenti secondo la scolastica, del p. G. Berthier dei predicatori, prof. di teol. nell' Università di Friburgo, Freiburg (Schweiz), Universitaetsbuchhandlung, 1892 93. Il commento finora pubblicato giunge sino al v. 447 del c. XIII dell' Inferno. Essendomi proposto di non ingrossare soverchiamente la mole del mio scritto, io mi dispenserò dal confutare le opinioni altrui, anche perchè, lo confesso, ho una certa speranza che esse restino, implicitamente, confutate dalla mia. A manifestar la quale mi sono indotto come alla continuazione di altri miei studi danteschi, le cui conclusioni, già da più anni, aspettano d'esser coordinate con tutta la struttura morale dell' Inferno di Dante. Intendo riferirmi a' miei studi sui superbi e sugli accidiosi e invidiosi nell' Inferno 1, ne' quali ho dimostrato all' evidenza quale sia, nell' inferno dantesco, la vera sede di queste tre importantissime categorie di peccatori. Col che vien tolta di mezzo una delle più gravi difficoltà a determinare il criterio, col quale Dante ha costruita la parte morale del suo inferno. Non mi si taccerà dunque, io spero, di poca modestia, se affermerò che i citati miei scritti sono di capitale importanza per la trattazione presente. Sarei anzi tentato di riassumerli qui, perchè, pubblicato l'uno in sole cento copie, l'altro in un periodico poco diffuso, naturalmente furon letti da pochi: infatti, non accennano ad essi nè il Gennari de Lion, che vede puniti nel 5 cerchio i soli iracondi, e non fa motto di superbi nè d'accidiosi nè d'invidiosi; nè il Faucher, che vede gli accidiosi nell' Antinferno, identificandoli con gl' ignavi; e vede gl' iracondi presso alla riva dello Stige; i superbi nel mezzo, e fitti nel limo i soli invidiosi; onde al verso 123 del canto VII dell' Inferno propone di leggere invidioso fummo; nè il Romani, nè il Cipolla, nè il p. Berthier, che vedono ancora nello Stige, oltre gl' iracondi, gli accidiosi e gl' invidiosi, anche i superbi; nè il Ronchetti, che oltre a quanto n'ho accennato più innanzi, si compiace d'aver proposta anche lui, sin dal 1878, la stessa variante del Faucher; nè il Borgognoni 3, che, a sua volta, rivendica a sè questa gloria; nè lo Scartazzini che scrive: « gli accidiosi morti impenitenti hanno il loro posto nel vestibolo »; e quanto alla superbia e all'invidia in atto, « sono le 1 I superbi nell' « Inf.» di D., Torino, Bona, 1889; Gli accidiosi e gl'invidiosi nell' Inf. » di D., nell' Alighieri, rivista di cose dantesche, anno I, pag. 1C8-183; e Ancora de' superbi ecc., nella citata rivista, anno I, pag. 309-313. 2 Il passo dello Stige, in Biblioteca delle sc. it., anno III, fasc. 2°. 3 Per due lezioni congetturali, lettera a G. L. Passerini, in Giornale dantesco, anno I, quad. II. Il prof. Borgognoni conclude: « perchè non si potrebbe chiamare l'invidia un accidioso fummo?» Ma è appunto questo, che io ho dimostrato fin dal 1889, ne' miei Accidiosi e invidiosi nell' « Inf. » di D.: accidioso fummo si riferisce e agli accidiosi e agl' invidiosi. ▲ Commento alla d. C., ediz. minore, Milano, Hoepli, 1893, pag. 56. V. anche pag. 89. |