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questa parte piegava l'arco da percorrere, ed era anche l'asse del cono infernale. Onde è che il poeta là ove accenna alla direzione generale tenuta dai poeti nel discendere fino a Flegetonte coi versi;

. . Tu sai che il luogo è tondo

e tutto che tu sii venuto molto
pur a sinistra giù calando al fondo,

non se' ancor per tutto il cerchio vôlto, Inf., XIV, 124-127.

non si può pretendere che con quel si venuto molto Pur a sinistra, abbia voluto indicare la direzione dei movimenti giratori, ma bensì quella delle voltate fatte a sinistra prima di intraprendere i movimenti giratori verso destra.

Quei versi dicono semplicemente che i poeti sono scesi fino a Flegetonte voltando a sinistra nell'atto di intraprendere il movimento giratorio sugli archi, e non girando a sinistra sugli archi stessi, ossia tenendo la sinistra verso l'asse: quei versi dicono a me e a tanti altri chiosatori e valentissimi: 1. che Dante voltò a sinistra, non girò a sinistra, non solamente in Malebolge, ma per tutto il viaggio infernale; 2.° che quando Dante si fermò sulla riva di Flegetonte non aveva ancora percorso l'intero giro intorno all'asse del cono infernale; 3.° che, per conseguenza, l'asse del cono doveva essere girata totalmente dai poeti prima che arrivassero al fondo dell'abisso; e non si poteva compiere il giro se non tenendo sempre un'unica direzione. Questo io credo, e credo di credere il vero.

Siccome poi il poeta, per certe cause morali e religiose, in due punti del suo viaggio infernale dice esplicitamente di aver voltato a destra, e quindi aver tenuto viaggio non conforme alla regola esposta sulla riva di Flegetonte; così quando egli devia da questa regola lo dice espressamente: e questo avviene appena entrato in Dite, e quando, giunto all'estremità dell'argine, dove il rosso fiumicello si getta in Malebolge, i poeti discendono alla destra mammella per recarsi da Gerione. Ed è tanto vero che le voltate a destra accennate nella prima cantica sono mere eccezioni alla regola generale, che Dante, arrivato all'estremità dell'argine destro di Flegetonte, e non potendo voltare a sinistra, secondo la regola accennata poco prima, perchè da questa parte vi era il fiumicello; e tanto meno proseguire direttamente a causa del luogo scemo, fa dire a Virgilio:

Or convien che si torca

la nostra via un poco in fino a quella

bestia malvagia che colà si corca, Inf. XVII, 28-30.

come volesse dire: Noi abbiamo sempre voltato a sinistra, come ti ho detto poc'anzi, ma qui non si può: è necessario quindi, conviene che si devii, si torca dalla nostra regola, dalla nostra consueta direzione di sinistra, e voltare a destra; ma per brevissimo tratto, dieci passi in tutto; poi ripiglieremo la solita via; volteremo cioè ancora a sinistra come abbiamo sempre fatto. Se Virgilio, poco tempo dopo di aver accennato alla regola generale, nella presente circostanza dice che conveniva torcere la via un poco e voltare a destra, bisogna ammettere che questa direzione sia anormale, e che perciò prima non abbiano mai voltato da quella parte, ma a sinistra, tranne, s' intende, il breve tratto eseguito a destra al limite esterno del sesto cerchio, movimento esplicitamente avvertito dal poeta.

Secondo il dr. Prompt adunque i poeti voltarono a destra e girarono i cerchi colla sinistra verso l'asse del cono, girarono cioè a sinistra nei primi sette cerchi: questo movimento è detto da lui dell' altro. Secondo me, invece, i poeti voltarono a sinistra in tutti i cerchi del dolente regno, ed incedendo nel movimento giratorio esponevano, per conseguenza, le destre all'asse del cono. Il cammino adunque da me tracciato nella mia Topo-cronografia del viaggio dantesco 1è affatto contrario a quello del dr. Prompt nella parte che concerne i primi sette cerchi.

Io non ho veduto l'itinerario tracciato dal dr. Prompt attraverso a tutto l'Inferno, ma solamente quello di Malebolge e del terzo girone del settimo cerchio annesso all' opuscolo che ho esaminato. Basta bensì la piccola porzione del terzo girone dei violenti, e le teorie illustrative svolte nell'opuscolo stesso per mettere nella massima evidenza la falsità dell'itinerario promtiano 2.

Io non voglio abusare della pazienza dei lettori ed occupare tanto spazio destinato a ricevere studi di maggior importanza. Nella mia recensione pubblicata nel no. 3-4 dell' Alighieri mi pare di essermi spiegato chiaramente. Ma a meglio facilitare l'intelligenza della trattazione metto qui uno schizzo topografico, dove, a destra di chi legge, è tracciato, con linea punteggiata a l'itinerario del dr. Prompt quale è da esso delineato nel suo opuscolo; ed a sinistra l'itinerario mio: (m): segno con Fil fiumicello Flegetonte, con A. B. C le tre specie di violenti contro Dio, con D gli ùsurai visitati da Dante, con E Gerione (secondo me) e con M il luogo di Gerione secondo il dr. Prompt, con L il cammino di ser Brunetto, con S la selva dei suicidi e con Tla Malebolge. Ai lettori la decisione se io abbia o no ragione.

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2 Veramente mesi fa ho potuto esaminare anche questo Itinerario mercè la gentilezza

Ma col dr. Prompt sono in debito di qualche cosa d'altro: affidandomi alla bontà di lui, mi perdoni se continuo à discorrerla con lui un po' in confidenza, e vedrà che la mia intenzione è tutt' altro che stranissima, e che la sua tavola è stata da me esaminata e ponderata per bene. Voi, illustre signore, facendo girare, non voltare i poeti a sinistra, arrivate coll'itinerario vostro fino al margine sinistro di Flegetonte e, seguendo quello lungo la sua sponda sinistra, arrivate all'orlo da cui il fiumicello precipita nel cerchio sottoposto. Provate a mettervi al posto del poeta; ecco: avete il fiumicello alla vostra destra, alla sinistra l'arena infuocata dalle fiamme cadenti: da questa parte quindi voi scorgete i dannati che corrono, Brunetto Latini e gli altri. Voi dominate dall' argine la sottostante landa, perchè ser Brunetto, scorgendovi, vi prende per lo lembo, e si avvia parlando con voi alla vostra sinistra. Voi, amantissimo del vostro maestro, che vi insegnò come l'uom s'eterna, discendereste molto volentieri della strada per andar par di lui, ma non l'osate; però, più vicino che potete, tenendo il capo chino verso lui, a sinistra, come uom che riverente vada, fate vostro viaggio tenendovi al ciglio sinistro dell'argine. Virgilio per altro, a cui nulla cale di ser Brunetto, tira diritto nel mezzo della via; ma un bel momento, sentendovi discorrere a proposito della fortuna col vostro maestro, si volge a voi in sulla destra gota per parlarvi. Ditemi, illustre signore, se voi eravate di dietro a Virgilio, chino verso sinistra, e perciò anche più vicino al limite sinistro dell'argine, come va che Virgilio rivolge verso destra? verso il fiumicello? un perchè, una spiegazione ci dovrebbe essere; e voi non accennate a nulla, e vi permettete, invece, uno scherzo. Leggete bene quel passo e vedrete che il Virgilio agnelliano non è nè più nè meno che il Virgilio di Dante. Ma proseguiamo, e perdonate se mi attengo strettamente al metodo intuitivo pratico: non sono maestro di sordomuti per nulla. Eccovi in fondo all'argine sinistro; avete di fronte l'abisso, a sinistra la landa infuocata, a destra il fiumicello; voi, col vostro itinerario che avete tracciato nella vostra tavola, scendete alla destra mammella, come dice Dante; alla destra, avete ben compreso?... ma non avete il fiumicello alla vostra destra? Ah! mi ingannava: voi tra l'argine ed il fiumicello avete a bella posta lasciato uno spazio largo talmente da capire i vostri dieci passi. Gerione, per voi, viene a proda in un punto compreso tra l'argine sinistro e la cascata di Flegetonte. Voi, seguendo l'itinerario di Dante, dovete tenervi proprio in sullo stremo, Per ben cessar la rena e la fiammella che cade a dirotto; ma, mio illustre signore, non avete fatto

osservazione al

presente rio

che sopra sè tutte fiammelle ammorta?

dello stesso dr. Prompt. Data la teoria seguita da questo egregio uomo, e che io credo sbagliata, l'itinerario delineato non lascia nulla a desiderare: capisco benissimo il motivo per cui il dr. Prompt fa girare dai poeti e da Nesso una bella metà della circonferenza esterna della riviera del sangue: ma, pur troppo, questo disegno, in quanto riguarda la direzione del viaggio nei primi sette cerchi, non riesce a farmi mutare di opinione; e ciò sempre in base alle ragioni per me già addotte e che vengo esponendo anche in questo scritto.

non avete letto che

e che

Li margini fan via, che non son arsi,

e sopra loro ogni vapor si spegne?

il fummo del ruscel di sopra aduggia sì, che dal fuoco salva l'acqua e gli argini?

Dovrete dunque capacitarvi che tra i due argini, come sopra gli argini stessi, non cadeva la pioggia di fuoco, non essendovi dannati da punire: a che dunque tenervi in sullo stremo Per ben cessar la rena e la fiammella, che in quel luogo non piove, a rischio di fare un capitombolo senza l'aiuto di Gerione e fracassarvi le ossa in Malebolge contro voler divino e fato destro? Ma voi non temete quel pericolo e avete la strana fortuna di fare quegli impossibili dieci passi per recarvi da Gerione.

Dante dice:

E quando noi a lei venuti semo

poco più oltre veggio in su l'arena
gente seder propinqua al loco scemo.

Ora ditemi, mio illustre contradditore; dove ponete voi gli usurai, quelli veduti da Dante? Il poeta dice un poco più oltre al luogo ove si corcava Gerione. Ora, se per arrivare a Gerione avete fatto dieci passi discendendo alla destra mammella, per giungere agli usurai, che avete veduto poco più oltre, dovrete farne ancora degli altri nella stessa direzione, per poscia ritornare alla sozza immagine di froda: ma, e allora dove è Flegetonte? e poi, bisogna osservare ancora che sopra gli usurai cadeva l'eternale ardore, se Dante li assomiglia ai cani che menano le zampe e il ceffo per difendersi di estate dalle pulci e dai tafani: ed eccoci da capo: voi siete ancora tra i due argini del fiumicello, così pure gli usurai da voi veduti: tra i due argini non cade il fuoco, secondo Dante, e quindi..... Ma voi mi dite, nelle vostre contro osservazioni, che gli usurai erano a sinistra: dove, di grazia? a sinistra, fuori dell'argine sinistro da voi percorso? Ma allora, se non li avete scorti prima di scendere alla destra mammella, mentre eravate in alto, come avete fatto a vederli dopo essere disceso dall'argine e fatti dieci passi dalla parte opposta, poichè l'argine stesso doveva toglierveli dalla vista? Dante non dice nulla di tutto questo: dice solamente che un poco più oltre, nella direzione presa per arrivare a Gerione, cioè verso destra, vide gli usurai propinqui al luogo scemo e andò a visitarli; poscia fece ritorno per montare sulle spallacce del fiero animale. Nella presente replica ho ripetuto sotto altra forma gli argomenti svolti più ampiamente nel mio cenno critico sullo studio del dr. Prompt. Lascio quindi considerare dai lettori la verità del seguente passo ove il dr. Prompt, parlando della posizione degli usurai visitati dal poeta, mi dice: « Per me, quei dannati sono a sinistra (provatelo, ma con fatti) e giacchè Dante non dice niente, nè di sinistra nè di destra, (invece dice: «Però scendemmo alla destra mammella » « poco più oltre ») e che tutto il concetto del poema (no, del poema; ma il vostro) esige (!!...) che siano a sinistra (ma invece, secondo Dante, erano a destra, almeno quelli visti da lui) è vano il desiderio dell' Agnelli che li mette a destra per schiacciare la mia argomentazione, cosa che veramente gli pare utilissima, e per me

Giornale Dantesco

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e....

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(già, per voi, s'intende) sarà del tutto indifferente, poi ch'egli schiaccia piuttosto argomentazioni e teorie che sono ideate da lui medesimo, e colle quali io veramente non ho che fare». (E inesplicabile l' indifferenza del dr. Prompt, quando, propriamente, lo schiacciamento è a tutto danno di lui).

Ma non è solamente nel passo recitato da Virgilio sulla riva di Flegetonte che ci viene indicata la direzione generale tenuta nell' inferno superiore. Le voltate, non le girate, a sinistra, e quindi il vero movimento dell'altro, tenuto in tutto l'inferno, meno nelle due eccezioni di cui parlerò in seguito, è appoggiato anche da un altro passo, del quale il dr. Prompt ha creduto bene di non tener conto: veramente la direzione accennata in questo passo è sfuggita a tanti altri, per non dire a tutti. Dante, arrivato quasi al fondo del burrato che divide il sesto dal settimo cerchio, si trova davanti a tre centauri che, coll'arco teso, attendono i poeti. Virgilio chiede a Chirone, che si trova nel mezzo, una scorta e un portatore per tragittare Dante all'altra sponda della riviera del sangue. Chirone allora si volge in su la destra poppa, e comanda a Nesso, che gli sta da quella parte:

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La destra poppa di Chirone, rivolto a Dante che discende nella direzione del raggio infernale, corrisponde alla sinistra di Dante medesimo. Nesso dunque doveva condurre i poeti verso sinistra fino al luogo ove si diguada. Se il passo ove si diguada fosse stato a destra dei poeti, come vorrebbe l'itinerario del Prompt, Chirone non a destra, ma voltandosi a sinistra, avrebbe comandato all' altro centauro, che gli era da quel lato, di scortare i poeti: e allora questi avrebbero, nel settimo cerchio, voltato a destra; ma invece voltarono a sinistra.

Nella mia recensione aveva asserito che il Prompt non adduce il motivo per cui nei cerchi inferiori i poeti abbiano dovuto tenere direzione contraria a quella percorsa nei cerchi superiori. Per debito di lealtà riconosco che il dr. Prompt un motivo lo ha addotto, ma questo motivo, nel modo in cui viene applicato da lui è in contrasto colle circostanze di fatto risultanti dal testo del poema; ed a me, per merito del dr. Prompt, ora si offre la buona ventura di applicare con più felice esito la teoria platoniana dell'altro e del medesimo, mostrando che questa teoria intanto va d'accordo coi dati di fatto risultanti dal poema, in quanto pienamente suffraga la tesi da me sostenuta contro il dr. Prompt.

Il dr. Prompt così scrive nel suo opuscolo: « Quanto al viaggio dell'Inferno, esso non è altro che contemplazione dei vizi e dei peccati degli uomini, e quella parte della Commedia risponde a maraviglia all'esame di coscienza che si fa prima della confessione.

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Quell' esame religioso e contemplativo si può fare in parte col semplice aiuto della ragione umana e degli ammaestramenti della filosofia morale. Però ci sono delle trasgressioni che sfuggono alle meditazioni di chi non è, o non fu mai fra i fedeli. Tali saranno, per esempio, quelle che toccano precisamente la fede cristiana.

»Ne segue che l'esame di coscienza si farà in parte senza l'aiuto dell'azione divina, e in parte mediante quel soccorso. Il primo metodo è simboleggiato dal movimento dell'altro, che si segue nell'inferno superiore, il secondo, dal movimento del medesimo, alla cui legge i poeti vengono sottoposti nella Malebolge ».

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