Il Giornale dantesco, Opseg 1conte Giuseppe Lando Passerini, Luigi Pietrobono, Guido Vitaletti Leo S. Olschki, 1894 Includes sections "Bullettino bibliografico", "Recensioni", etc. |
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Stranica 19
... mio dotto amico Francesco Torraca , e già n'ha pubblicato alcun saggio , che fa vivamente desiderare il resto delle sue fatiche . Romagna è , nel poema dantesco , la denominazione di GIORNALE DANTESCO 19 DANTE E LA ROMAGNA ...
... mio dotto amico Francesco Torraca , e già n'ha pubblicato alcun saggio , che fa vivamente desiderare il resto delle sue fatiche . Romagna è , nel poema dantesco , la denominazione di GIORNALE DANTESCO 19 DANTE E LA ROMAGNA ...
Stranica 55
... resto , leggendo quel che segue non vi si ritrova altro . che considerazioni sulla prolissità decente che conviene a certi concetti , di modo che quella seconda frase non può stare ed è in contraddizione con ogni cosa . Imaginiamo pure ...
... resto , leggendo quel che segue non vi si ritrova altro . che considerazioni sulla prolissità decente che conviene a certi concetti , di modo che quella seconda frase non può stare ed è in contraddizione con ogni cosa . Imaginiamo pure ...
Stranica 59
... nobis apparet nobilissimum » animal non ante sentire quam sentiri cepisse » . Questo è precisa- mente il contrario di quello che Dante dice nelle altre frasi del • medesimo capitolo . Del resto è una gran bestialità il GIORNALE DANTESCO 59.
... nobis apparet nobilissimum » animal non ante sentire quam sentiri cepisse » . Questo è precisa- mente il contrario di quello che Dante dice nelle altre frasi del • medesimo capitolo . Del resto è una gran bestialità il GIORNALE DANTESCO 59.
Stranica 60
conte Giuseppe Lando Passerini, Luigi Pietrobono, Guido Vitaletti. medesimo capitolo . Del resto è una gran bestialità il voler dimo- strare che l'uomo fa atto più nobile quando parla che quando ascolta . Tutto dipende dalle circostanze ...
conte Giuseppe Lando Passerini, Luigi Pietrobono, Guido Vitaletti. medesimo capitolo . Del resto è una gran bestialità il voler dimo- strare che l'uomo fa atto più nobile quando parla che quando ascolta . Tutto dipende dalle circostanze ...
Stranica 67
... resto , non è vero ) che il fenomeno di che parla il Ronchetti sia frequente e tale da offrirsi facile a trarne una similitudine , chi mai ne trarrebbe la similitudine che E di che cuore ! Il Direttore . ne trae il Ronchetti ? Chi mai ...
... resto , non è vero ) che il fenomeno di che parla il Ronchetti sia frequente e tale da offrirsi facile a trarne una similitudine , chi mai ne trarrebbe la similitudine che E di che cuore ! Il Direttore . ne trae il Ronchetti ? Chi mai ...
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Popularni odlomci
Stranica 379 - C'osì 1' intelligenza sua bontate Multiplicata per le stelle spiega, Girando sè sopra sua unitate. Virtù diversa fa diversa lega Col prezioso corpo ch' el1' avviva, Nel qual, sì come vita in voi, si lega. Per la natura lieta onde deriva, La virtù mista per lo corpo luce, Come letizia per pupilla viva. Da essa vien ciò che da luce a luce Par differente, non da denso e raro : Essa è formal principio che produce, Conforme a sua bontà, lo turbo e il chiaro.
Stranica 519 - Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che invidiosi son d' ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa, misericordia e giustizia gli sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa." Ed io, che riguardai, vidi una insegna, che girando correva tanto ratta, che d...
Stranica 454 - Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Stranica 155 - L'altro che segue, con le leggi, e meco, Sotto buona intenzion, che fe' mal frutto, Per cedere al pastor, si fece Greco. Ora conosce come il mal, dedutto Dal suo bene operar, non gli è nocivo, Avvegna che sia il mondo indi distratto. E quel che vedi nell' arco declivo Guiglielmo fu, cui quella terra plora Che piange Carlo e Federigo vivo.
Stranica 453 - Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi desiri?
Stranica 453 - Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria; e ciò sa il tuo dottore!
Stranica 359 - La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina ; Voltando e percotendo li molesta.
Stranica 569 - Tre volte dietro a lei le mani avvinsi, E tante mi tornai con esse al petto. Di maraviglia, credo, mi dipinsi; Perchè 1' ombra sorrise e si ritrasse, Ed io seguendo lei, oltre mi pinsi. Soavemente disse ch' io posasse: Allor conobbi chi era, e pregai Che per parlarmi un poco s
Stranica 491 - L'invisibil sua forma è in paradiso Disciolta di quel velo Che qui fece ombra al fior degli anni suoi , Per rivestirsen poi Un...
Stranica 155 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!