Slike stranica
PDF
ePub

GRAF ARTURO.- Consigli a un poeta giovane. (Nella Nuova Antologia, an. XXXVIII, fasc. 755).

Dodici sonetti, de' quali riferiamo l'ultimo, dedicato a Dante:

"Dante amò Beatrice e l'immortale

canto di Maro e la città del Giglio;
ebbe per sua leanza onor d'esiglio,
e il pan conobbe che piú sa di sale.
Dell'amor, del dolor fattosi scale,

tra speme lunga e prossimo periglio,
transumanò suo cuore e suo consiglio
e al pugnato destin si rese uguale.
Come un forte metal, flessile e terso,
la parola temprò, scolpí l'inciso,
dedusse in lama il martellato verso.
Poi, vasto vario indomito preciso,
descrisse fondo a tutto l'universo
e la gloria svelò del Paradiso

[ocr errors]
[ocr errors]

(2642)

GRAF ARTURO. Il Canto XVIII del "Purgatorio. Firenze, G. C. Sansoni editore, (tip. G. Carnesecchi e f.) 1902, in-8° pp. 44. Nella raccolta: Lectura Dantis. Cfr. la Rass. bibl. d. Lett. it., X, 284.

HOLBROOK RICHARD THAYER.

(2643) Dante and the animal Kingdom. New-York, The Columbia Univ. Press, 1902, in-8° fig., pp. XVIII-(2)-386.

Recens, di K. MacKenzie, in Modern Lang. Notes, XVIII, 4; di O. Bacci, nel Bull. d. Soc. dant. it., X, 366.

KOKLER GIUSEPPE.

[ocr errors]

Cfr. no. 2623.

(2644)

LA SORSA SAVERIO. La Compagnia d'Or san Michele, ovvero una pagina della beneficenza in toscana nel secolo XIV. Trani, V. Vecchi tip. edit., 1902, in-8°, pagine 276. (2645)

LEONE ANGELO. Perché Venetico Caccianemici e Mirra sono in Malebolge e non in Cocito? (Nel Fanf. d. dom., XXIII, 32).

Venetico e Mirra son dei traditori, e dovrebbero, come tali, stare in Cocito, laddove Dante li tratta invece come semplici fraudolenti. Qual che ne sia la ragione, è certo che qui, per ciò che risguarda il cattivo fratello e la madre scellerata, non è serbata la regola espressa nei versi 52-54 dell'XI Canto dell' Inferno.

(2646)

LEONE ANGELO. Ancóra d'alcune teorie cosmogoniche in Dante. (Ne L'Ateneo, 1902). (2647) LEONI UMBERTO. — Perché Dante si fa predire il futuro da Ciacco? Roma, tip. Nazionale di G. Bertero, 1900, in-8°, pp. 14.

(2648)

[merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]
[ocr errors]

In una letterina diretta da C. Ricci a B. Croce, si lamenta, a ragione, la "folla degli studiosi e degli studî consacrati a D.„, oramai " eccessiva, e si notano, in confronto, le scarse cure che i letterati nostri dedicano alle altre ricerche necessarie per la nostra storia letteraria. Il Croce risponde, dando ragione al Ricci, e osservando che la produzione critica italiana intorno a D. può dividersi in tre categorie: copiosissima la prima, piú ristretta la séconda, addirittura esigua la terza. La seconda è costituita dai lavori critici sul testo delle opere di D. e da quelli rivolti ad illustrarle dal punto di vista storico, con la conseguenza della vita, dei costumi e del pensiero medievale. La terza dagli studî di critica coi quali si cerca di far comprendere quella grande poesia nella sua forza solenne. Questa e quella son le sole "categorie serie e rispettabili, e "gli studiosi dell'una hanno il loro centro principale a Firenze; quelli dell'altra sono un po' dappertutto, e pochi dappertutto,. Quanto alla prima categoria, veramente strabocchevole, แ non può dirsi né di ricerca storica né di critica estetica,; piuttosto potrebbe dirsi di "critica

[ocr errors]

inutile poiché i lavori che ne fan parte, si aggirano, di solito, su questioni che hanno la doppia qualità di essere insolubili e di essere oziose, Ma che farci? "Coloro che scrivono intorno a tali questioni non hanno generalmente cervello e coltura da far altro di meglio. Se fossero vissuti trent'anni fa, avrebbero dissertato dell'unità della lingua; se fossero vissuti settant'anni fa, di purismo ed antipurismo; se nel secolo XVII, avrebbero recitato sonetti in Arcadia; nel Seicento escogitato ghiribizzi ed anagrammi; nel Cinquecento, composto ragionamenti sull'amor platonico e sopra un sonetto o un verso di sonetto del Petrarca o di monsignor Della Casa. Ora si son gettati su D., perché questa è la moda, e perché tal roba richiede il presente mercato delle cattedre e dei concorsi „. Se costoro sfollassero le aule dantesche non saprebbero trattar meglio certamente gli altri poeti e scrittori di quel che ora trattano D.; è forse anzi preferibile che il padre Alighieri ci séguiti a rendere anche questo benefizio, di raccogliere e tener fermi intorno a sé tanti inetti e tanti seccatori.

È bensí giusto che i Dantisti bravi si dolgano di questa marmaglia che li invade e li accerchia: ma sta ad essi difendersene, bollando senza misericordia cio che è di superfluo e d'ingombro. (2654)

[ocr errors]

MORENA A. La beneficenza in Dante. (Nella Rass, naz., 1° ott. 1902). (2655)

NAVONE GIULIO. - Bonvesin da Riva. (Nel Fanf. d. dom., XXIV, 3).

Annunzia la pubblicazione, per cura di V. de Bartholomeis, del libro de Le tre scritture; poema riconosciuto e ricostruito dal dotto editore tra le pagine di un manoscritto di Brera, e pel quale Bonvesin da Riva va a collocarsi, d'ora in poi, in un luogo eminente tra gli scrittori che furono studiati finora come i successori di Dante. (2656)

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small]

PERRONI-GRANDE LUDOVICO.

[ocr errors]

Saggio di bibliografia dantesca. Messina, Libreria editrice Ant. Trimarchi (tipi d'Angelo), 1903, in-8°, pp. 86.

In una avvertenza che precede questo opuscoletto il P. G. scrive: "Sul valore della Bibliografia dantesca ove il signor Luigi Suttina cerca di registrare i lavori sulla vita, le opere e i tempi del grande Poeta di nostra gente pubblicati nella penisola dal gennaio al giugno 1902, si veda il giudizio severo ma coscenzioso ed autorevole del Giorn. stor. della Lett. ital., XLI, pp. ISS-9. Ed aggiunge: "Per ragione di prudenza, non mi affretto a dire alcunché di mio „. Sta bene: ma non sarebbe stato addirittura piú prudente tacere affatto? Perché questo secondo saggiuolo bibliografico del P. G. è veramente una molto più utile e perfetta cosa della Bibliografia dantesca e trecentesca e francescana del Suttina? (2660)

[blocks in formation]

POESIE provenzali allegate da Dante nel "De vulgari Eloquentia „. Roma, E. Loescher e C. (Perugia, Un. tip. coop.), 1903, in-8o, Pp. 23.

Nei Testi romanzi per uso d. scuole, a cura di E. Monaci. (2663) QUARTA NINO. La ruina nel cerchio de' lussuriosi. (Nel Fanf. d. dom., XXIV, 25).

Come la bufera che mai non resta è simbolo della passione che in vita similmente non si scompagnava mai dalle anime de' lussuriosi, e similmente le tormentava, movendole a sua posta; come il buio del cerchio è il simbolo della cecità di mente di chi si dà in preda a questa passione; cosí la ruina non è altro che la rovina materiale e morale a cui fatalmente corrono incontro, in questa vita, coloro che se ne fanno accecare e si lasciano trasportare dov'essa vuole. Difende l'interpretazione proposta in Giorn, dant., VIII, 408.

(2664)

RAFFAELE L. La fortuna della “ Divina Commedia, Catania, tip. Barbagallo e Scuderi, 1902, in-8°, pp. 28. (2665)

RENIER RODOLFO. Per le fonti della "Francesca da Rimini. (Nel Fanf. d. dom., XXIV, 19).

(2659)

A proposito di un articolo del Gatta (Fanf. d

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small]

A Inf., XXI, 48: Qui non ha luogo il santo Volto. Crede che il dileggio dei demoni potrebbe ferire a fondo, ove si supponesse che al vedere la nera figura del dannato emergere dalla pece, forsanco a braccia aperte come chi cerca scampo, i diavoli irriverentemente lo paragonassero al vecchio croce fisso bisantino (il santo Volto) della cattedrale di Lucca; o, piú semplicemente, che l'aria supplichevole e invocatrice potesse, anche senza ricorrere allo incurvar della schiena a intero arco di ponte, appalesarsi dagli atti e dal vólto di quel disgraziato. Ma con questa interpretazione, veramente troppo sottile, non ci sembra dover mutar la piú semplice naturale. Il dannato vien su, impegolato e ricurvo; onde a' demonî si presentano súbito alla mente l'imagine venerata da' Lucchesi, e le chiare acque del Serchio: crudele evocazione di ricordi cari, che fan piú dolorosa al dannato la sua presente miseria.

[blocks in formation]

(2669)

Minerva oscurata:

la topografia morale della Divina Commedia. Milano, Casa editr. B. Manzoni, [cromo-tip. frat. De Magistris], 1902, in-16o, pp. 251-[1].

[blocks in formation]

S. A. - "Dante, al Drury Lane. (In Black and White, 9 maggio, 1903).

Intorno alla rappresentazione del " Dante,, di V. Sardou al Drury Lane di Londra. L'articolo è illustrato con una bellissima riproduzione della cosí detta "maschera, di Dante che si conserva nella Galleria di Firenze (The famous "Death Mask, of Dante) e con due grandi quadri rappresentanti la ghiaccia de' traditori (In the Circle of ice), incisione di L. Daviel, e Dante e Beatrice (Dante and the Beatrice), incisione del Walla, da una pittura di L. L. Maignan. (2673)

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

SCHIAVO GIUSEPPE. Tra la selva sacra: contributo agli studi danteschi. Firenze, F. Lumachi succ. Frat. Bocca, edit. [Vicenza, Stab. tip. L. Fabris e C.], 1903, in-8°, pp. 74. (2679)

SERAO MATILDE. La donna ispiratrice. (Nella Settimana, II, 481).

Vi si parla molto e bene di Beatrice e di Firenze. (2680) SILVAGNI A. Testamento volgare senese del 1288. (Nel Bull. d. Soc. filologica romana, I, 3). (2681)

[merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small]

TERRAGNI M.- Un quattrocentista Monferrino e il commento alla "Divina Commedia. (Nella Riv. di st., arte, archeol. della prov. di Alessandria, XI, 5). (2687)

TOMMASEO NICCOLÒ. cfr. no. 2603. TORRACA FRANCESCO. - Francesco De Sanctis e la sua seconda scuola. (Nella Settimana, I, 401).

È la bella prolusione che il T. pronunziò a Napoli il 3 dicembre del passato anno, incominciando le sue lezioni di letteratura comparata all'Università. (2688)

TRIVERO C. Il tipo psicologico della Francesca di Dante. (Nella Riv. di filos, e sc. affini, IV, 4).

„].

(2691)

La

VALERI ANTONIO ["CARLETTA ]. "prima della "Francesca di Silvio. (Nel Fanf. d. dom., XXIII, 47).

[ocr errors]
[ocr errors]

Ritesse, con aggiunta di curiosi particolari ignorati, la storia della prima rappresentazione della celebre tragedia del Pellico, recitata a Milano, nel 1817, dalla compagnia di Carlotta Marchionni. (2692)

VIANEY I. Le Sonnet en Italie et en France en XVIe siècle. (In Rev. d'hist. litt. de la France, IX, 4).

Recens. dell'opera di questo titolo, del Vaganay.

[ocr errors]

(2693)

" VIGILE Goethe, Dante, Hugo, Shakspeare, ecc. (Nella Stampa, XXXVI, 48). Contro il disegno di inalzare un monumento a Dante in Roma. (2694)

[merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

NOTE E NOTIZIE

Siamo lieti di annunziare che la Collezione di opuscoli danteschi inediti o rari fondata fin dal 1883 dal compianto comm. Scipione Lapi continuerà a pubblicarsi regolarmente, sotto la direzione di G. L. Passerini.

La Rassegna bibliografica della Letteratura italiana ha pubblicato i suoi Indici decennali (1893-1902) compilati con molta diligenza dal dr. Abd-el-Kader Salza. La materia fu divisa in quattro indici speciali delle materie, delle comunicazioni, delle necrologie e degli autori, ai quali sarebbe andato bene insieme un quinto indice, l'analitico, che è stato omesso per ragioni di spazio.

Del Codice diplomatico dantesco sono uscite in questi giorni le annunziate dispense settima e ottava, con la pubblicazione in sei tavole eliotipiche dell'atto della pace di Castelnuovo del 6 ottobre 1306. Il documento, al solito accuratamente descritto, è dagli Editori illustrato con molto amore e accompagnato con bellissime riproduzioni di Castelnuovo, di Mulazzo, delle tombe del marchese di Fosdinovo e di Bernabò Malaspina, della cosí detta casa di Dante a Mulazzo, de' resti della torre pur detta di Dante, di un curioso sasso che ricorda la visita di un pistoiese a Mulazzo nel sec. XIV, ecc.

[ocr errors]

ritratto di Dante, Firenze, 1903), e a proposito della ipotesi del prof. A. Chiappelli, annunziata nel Marzocco del 20 dicembre 1902, dichiarando che “fra le due figure (orcagnesche) del Paradiso e del Giudizio, se ve n'è una che ricordi Dante, è senza alcun dubbio, quella indicata già dal Barlow e poi dal Mesnil," che si riaccosta al tipo del Poeta in età avanzata Quanto all'altra, indicata dal Chiappelli, secondo il D'Ancona si può almanaccare quanto si vuole, e perfino mettergli un libro ipotetico sotto il braccio: ma non rassomiglia al tipo dantesco né giovane né vecchio „. E questa fu sempre, appunto, anche la nostra opinione.

[ocr errors]

"

[ocr errors][merged small][merged small]

In edizione elegantissima il conte G. L. Passerini ha pubblicato la Corrispondenza dantesca del Duca Michelangelo Caetani di Sermoneta, contenente lettere di S. Betti, F. Cavazzoni Pederzini, I. Del Lungo, G. Di Siena, M. Ferrucci, G. Ghiringhello, G. B. Giuliani, F. Gregorovius, L. Passerini Orsini-De' Rilli, G. Poletto, A. Reumont, B. Sorio, A. Theiner, A. Torri, G. Trevisani, C. Troya, C. Vassallo e C. Witte. Seguono alle lettere le Tre chiose nella "Divina Commedia, di Dante Alighieri, di M. Caetani, sulla terza edizione romana corretta dall'Autore. Il volume, stampato a pochi esemplari su carta inglese, con due incisioni in zincotipia, è posto in vendita presso la libreria editrice dei fratelli Bocca, succ. Lumachi di Firenze.

Nel fasc. 1-4 dell'anno VIII della buona Rassegna critica della Letteratura italiana, pubblicata da E. Pércopo, da F. Torraca e da N. Zingarelli, notiamo un importante studio del nostro insigne collaboratore ed amico Francesco Torraca "Sopra Campo Piceno

In edizione elegantissima dei signori Kegan, Trench, Trübner e co. di Londra, Luigi Ricci, benemerito fondatore e relatore della Dante Society di Londra, ha pubblicato una sua traduzione inglese della Vita nova, col testo a fronte. Ne riparleremo.

[merged small][ocr errors][merged small]
« PrethodnaNastavi »