Dell'uso e dei pregi della lingua italiana: libre tre, Opseg 1

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Molini, Landi e comp., 1813
 

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Stranica 141 - Teneri sdegni, e placide e tranquille Repulse, e cari vezzi, e liete paci, Sorrisi, parolette, e dolci stille Di pianto, e sospir tronchi, e molli baci...
Stranica 4 - Cinesi, separano e distinguono le nazioni. Si potranno talvolta sforzare in qualche parte, ma non riuscirà mai di rovinarle. Dica pure a suo senno Luigi XIV: «Non vi sono più Pirenei»; i re di Germania, da Ottone il grande sino a Carlo V, scendano a piacer loro in Italia; i valorosi Inglesi conquistino pure provincie francesi, e salgan pure sul trono d'Inghilterra i duchi di Normandia; queste unioni non saranno mai se non se violente e passeggere. La massa d'acqua ritenuta a forza rompe gli argini,...
Stranica 49 - Se confessar vogliamo apertamente il vero, l'attuai sistema nostro in fatto di lingua, ed in cui già da gran tempo (qualunque siane la cagione) ci troviamo, è tale che la lingua italiana viene riguardata come la lingua d'istruzione popolare, delle cose di religione e de...
Stranica 132 - ... parla, tutte sono piacevoli agli orecchi del popolo per cui son fatte, tutte sono suscettibili di coltura e di aggiustatezza, tutte si prestano ad...
Stranica 49 - ... dell'una, altri dell'altra, non è quistione meramente letteraria, ma politica altresì e si riduce a considerare, se sia spediente che il genio della nazione divenga francese del tutto o del tutto italiano, oppur se meglio convenga lasciar che una parte della nazione resti per questo rispetto, a dir così, italiana e l'altra francese, quale si è il caso nostro presentemente. Ed in fatti, certa cosa è che da non pochi Italiani veniam riguardati come nazione appena italiana, tuttoché da' Francesi...
Stranica 155 - ... di parole, e certi verbi posti nel fine , talvolta per eleganza, che in questa lingua a me generano fastidio. In un'opera simile vorrei la scrittura appunto come il parlare, cioè ch'avesse più tosto del proprio, che del metaforico" o del pellegrino, e del corrente più che dell'affettato.
Stranica 50 - ... (veramente difficile a sostenersi qualora fosse stato tutto riposto nel buon gusto di quel nostro abate), che di negarlo per italiano; e vediam tutto giorno riguardarsi la nazion nostra per questo rispetto come un miscuglio difficile a definirsi. Facciamoci pertanto, avanti ogni cosa, a considerare se il rimanere in questa situazione indecisa in fatto di lingua non porti seco alcuno inconveniente e non sia per arrecare danni non piccioli alle lettere, ai progressi della coltura tra noi, e scemar...
Stranica 297 - E coneludeva volgendoci ai suoi piemontesi: « Le naturali propensioni ei nostri proprj interessi ricercano che, in ogni cosa, e nella lingua principalmente, veri italiani ci dimostriamo e zelanti dell'onore della comune patria: in somma, non possiamo essere buoni piemontesi, se non siam pure ad un tempo buoni italiani. •• Gli alti ufficj di cui il Napione era investito, e l'autorità che glie ne veniva, nonchè la bontà della causa e l'adesione de...
Stranica 51 - Quello che affermar si può, senza tema di errore, si è che una nazione, la quale in due si divida, in vece di avere il carattere di entrambe, non ne avrà veruno; e che i diversi ordini di persone che la compongono, non saranno mai tra di loro in un solo corpo congiunti a quel grado che il sarebbono qualora non regnasse questa diversità di genio, diversità che dall'uso principalmente di lingua diversa procede. Io non asserirò mai che un popolo per amar la patria debba avere in odio le altre...
Stranica 215 - 1 puro e dolce idioma nostro Levato fuor del volgar uso tetro, Qual esser dee, ci ha col suo esempio mostro. Guasparo Obizi é quel che gli vien dietro, Ch' ammira e osserva il sì ben speso inchiostro.

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