Miscellanea di opuscoli inediti o rari dei secoli xiv e xv. Prose. Vol.1.(Coll. di opere ined. o rare dei primi tre secoli della lingua).1861 |
Uobičajeni izrazi i fraze
Alardo alcuna alli Allora Alora amore andammo andare andò andorno appresso avea baroni Bolognesi buono Carlo cavalieri cenò ch'è ch'ello ch'io chè chiamato Cicilia cità de Bologna citade codice compagnia Corfù Crusca detto dice digando dinanti dinanzi disseno Dracone ello fare fece figliuolo Francesco frati fusse galea gente Gianni di Procida Giovanni da Procida gliesia gran grandissima Iddio indulgenzia inedite o rare Jerusalem Jesù Cristo l'altro l'imperadore l'isola l'uomo Leggenda levò loco luogo mandò Manfredo medesimo mente mess Messina miglia Miser san Petronio Miser santo Ambroso Monaci monte morte Nannucci Napoli Nicolò niuno notte onore Opere inedite orzando Pallialoco papa papa Nicolò III Paradiso parole Piramo porto predetto priego Provenza Puglia Raona re di Raona remi santissimi santo Paolo santo Paolo appostolo sanza savio Seneca Siando Sicilia smontò stampa fior Teodosio terra Tisbe trovò tuti uomo vedere venire vento Villani
Popularni odlomci
Stranica 5 - Multa renascentur, quae jam cecidere ; cadentque Quae nunc sunt in honore vocabula, si volet usus, Quem penes arbitrium est et jus et norma loquendi.
Stranica 87 - Poscia ch' i' ebbi rotta la persona Di due punte mortali, io mi rendei Piangendo a quei che volentier perdona. Orribil furon li peccati miei ; Ma la bontà infinita ha sì gran braccia, Che prende ciò, che si rivolge a lei. Se il pastor di Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora.
Stranica 86 - E se il mondo sapesse il cuor ch'egli ebbe Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e più lo loderebbe.
Stranica 87 - In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor del regno, quasi lungo il Verde, Dov' ei le trasmutò a lume spento. Per lor maledizion sì non si perde, Che non possa tornar l' eterno amore, Mentre che la speranza ha fior del verde.
Stranica 15 - Se mala signoria, che sempre accora Li popoli soggetti, non avesse Mosso Palermo a gridar: Mora, mora.
Stranica 84 - O sommo vate, quanto mal facesti ' A venir qui: non t'era me' morire A Piettola, colà dove nascesti?
Stranica 85 - Provenzai che fecer contra lui non hanno riso; e però mal cammina qual si fa danno del ben fare altrui. Quattro figlie ebbe, e ciascuna reina, Ram1melo Beringhiere, e ciò li fece Romeo, persona umile e peregrina. E poi il mosser le parole biece a dimandar ragione a questo giusto, che li assegnò sette e cinque per diece.
Stranica 73 - Raimondo , ristette in sua corte , e fu sì savio e valoroso , e venne tanto in grazia al conte, che di tutto il fece maestro e guidatore ; il quale sempre in abito onesto e religioso si mantenne , e in poco tempo per sua industria e senno raddoppiò la rendita di suo signore in tre doppi , mantenendo sempre grande e onorata corte. E avendo guerra col conte di Tolosa...
Stranica 87 - Io mi volsi ver' lui e guardail fiso: biondo era e bello e di gentile aspetto, ma l'un de
Stranica 225 - Italia, Rubr. XXVIII. E come elio scendea, Joiue li venne incontra digando. Il Muzzi nell' ediz. curata da lui, Bologna nel secolo XIX , annota: voce viva del dialetto bolognese per dicendo, che stimo intrusa o dal compositore della bolognese edizione o dal copista. Non sono del suo avviso, e la ho per voce genuina dell' autore del libro, leggendosi pure nella lingua provenzale. Nella vita di Bartolommeo Zorzi: digan gran villania d' els, digando gran villania d