Opere di Grosuẃe Carducci ...

Naslovnica
Ditta N. Zanichelli (C. e. G. Zanichelli), 1905
 

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Stranica 351 - L'AMINTA E LA VECCHIA POESIA PASTORALE L' Aminta1 è un portento: portento vivo d'armonia tra l'ispirazione e l'espressione e l'impressione rispondentisi negli effetti, che è il sommo nell'arte della poesia riflessa: portento storico nella spirituale continuità della poesia italiana, perché venne al momento opportuno, chiudendo il lavoro della imitazione perennemente innovante e trasformante del Rinascimento e aprendo nella idealizzazione, se può dirsi, della sensualità voluttuosamente malinconica...
Stranica 179 - Omero : Truovi marito e modo che si tolga Di casa una sorella e un'altra appresso, E che l'eredità non se ne dolga; Coi piccioli fratelli, ai quai successo Ero in luogo di padre, far l'uffizio Che debito e pietà m'avea commesso : A chi studio, a chi corte, a chi esercizio Altro proporre, e procurar non pieghi Dalle virtuti il molle animo al vizio (2).
Stranica 376 - Atque utinam ex vobis unus , vestrique fuissem Aut custos gregis , aut maturae vinitor uvae...
Stranica 306 - II qual le piacque e lo tenne a memoria. A Fiorenza et a Siena poi diede opera E per tutta Toscana, all'eleganzia Quanto potè più, ma in si breve termine Tanto appreso non ha, che la pronunzia Lombarda possa totalmente ascondere.
Stranica 135 - Non mi reputo onor, s' io non intendo Prima il parlar de li latini miei (i). Gregorio da Spoleto (dispiace che avanzino si scarse notizie (2) di un uomo per il quale Ludovico Ariosto dimostrò sempre tanta stima e gratitudine), Gregorio da Spoleto ebbe il cognome di Ellio o di Elladio, non si sa se derivatogli dalla famiglia o assunto, secondo l' uso del secolo, per segno di grecità.
Stranica 466 - Ne le vezzose ninfe e ne' pastori? Né già cose scrivea degne di riso, Se ben cose facea degne di riso. Lo scrisse in mille piante, e con le piante Crebbero i versi; e...
Stranica 462 - Parte di quello spirto : né già suona La mia sampogna umil, come soleva, Ma di voce più altera e più sonora, Emula de le trombe, empie le selve.
Stranica 246 - Mai non si satisfaceva de' versi suoi, e li mutava e rimutava; e per questo non si teneva in mente niun suo verso. Ma di cosa che perdesse niuna gli dolse mai tanto, come di un epigramma che fece per una colonna di marmo, la quale si ruppe nel portarla a Ferrara. Questa era quella colonna compagna di... A questo punto la memoria di Virginio è interrotta.
Stranica 309 - Io son per finir di rivedere il mio Furioso; poi verrò a Padova per conferire con VS e imparare da L,ei quello che per me non sono atto a conoscere...
Stranica 534 - ... splendore; e come alpestre e rapido torrente, come acceso baleno in notturno sereno, come aura, o fumo, o come strai, repente volan le nostre fame, ed ogni onore sembra languido fiore. Che più si spera o che s'attende ornai? Dopo trionfo e palma, sol qui restano a l'alma lutto e lamento e lagrimosi lai. Che più giova amicizia o giova amore? Ahi lagrime, ahi dolore!

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