Il Canzoniere di Francesco Petrarca secondo l'autografo

Naslovnica
U. Hoepli, 1908 - Broj stranica: 474
 

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Stranica 167 - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
Stranica 452 - Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che 'n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; ma non so 'ncominciar senza tu' aita e di colui ch'amando in te si pose.
Stranica 360 - S'io avesse pensato che sì care fossin le voci de' sospir' miei in rima, fatte, l'avrei dal sospirar mio prima, in numero più spesse, in stil più rare; morta colei che mi facea parlare e che si stava de...
Stranica 179 - ntenerisci e snoda ; Ivi fa che '1 tuo vero (Qual io mi sia) per la mia lingua s'oda. Voi, cui Fortuna ha posto in mano il freno Delle belle contrade, Di che nulla pietà par che vi stringa, Che fan qui tante pellegrine spade ? Perché...
Stranica 458 - 1 tuo nemico del mio mal non rida. Ricorditi che fece il peccar nostro Prender Dio, per scamparne, Umana carne al tuo virginal chiostro. Vergine, quante lagrime ho già sparte, Quante lusinghe e quanti preghi indarno, Pur per mia pena e per mio grave danno ! Da poi ch'i...
Stranica 67 - 1 pastor calare i raggi Del gran pianeta al nido ov'egli alberga E 'mbrunir le contrade d'oriente, Drizzasi in piedi, e co l'usata verga, Lassando l'erba e le fontane ei faggi, Move la schiera sua soavemente ; Poi lontan da la gente, O casetta o spelunca Di verdi frondi ingiunca ; Ivi senza pensier s'adagia e dorme.
Stranica 391 - Chiara fontana, in quel medesmo bosco, sorgea d'un sasso, et acque fresche e dolci spargea, soavemente mormorando: al bel seggio, riposto, ombroso, e fosco, né pastori appressavan né bifolci, 42 ma ninfe e muse, a quel tenor cantando...
Stranica 180 - 1 nostro ferro mise. Or par, non so per che stelle maligne, Che '1 Cielo in odio n'aggia; Vostra mercè, cui tanto si commise: Vostre voglie divise Guastan del mondo la più bella parte.
Stranica 459 - Vergine, tale è terra e posto ha in doglia Lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne; E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel che n' avvenne Fora avvenuto ; ch' ogni altra sua voglia Era a me morte ed a lei fama rea.
Stranica 68 - E perché un poco nel parlar mi sfogo, veggio la sera i buoi tornare sciolti da le campagne e da' solcati colli. I miei sospiri a me perché non tolti quando che sia? perché no '1 grave giogo?

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