Storia della letteratura italiana: Francesco Petrarca

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G. C. Sansoni, 1884
 

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Stranica 29 - Laura a veder la crudele agitazione, io cui essa sola lo ha posto. face non trovo , e non ho da far guerra ; E temo, e spero, ed ardo, e son un ghiaccio; E volo sopra '1 cielo, e giaccio in terra; E nulla stringo, e tutto '1 mondo abbraccio...
Stranica 197 - Non come fiamma che per forza è spenta, Ma che per sé medesma si consume, Se n'andò in pace l'anima contenta, A guisa d'un soave e chiaro lume Cui nutrimento a poco a- poco manca, Tenendo al fine il suo usato costume. Pallida no, ma più che neve bianca, Che senza vento in un bel colle fiocchi, Parca posar come persona stanca.
Stranica 280 - Madonna, diss'io, per quella fede Che vi fu , credo , al tempo manifesta , Or più nel volto di chi tutto vede, Creovvi Amor pensier mai nella testa D'aver pietà del mio lungo martire, Non lasciando vostr'alta impresa onesta? Ch' e' vostri dolci sdegni e le dolc' ire , Le dolci paci ne' begli occhi scritte, Tenner molt' anni in dubbio il mio desire.
Stranica 273 - Non era l'andar suo cosa mortale ma d'angelica forma, e le parole sonavan altro che pur voce umana; 1 1 uno spirto celeste, un vivo sole fu quel eh' i* vidi, e se non fosse or tale, piaga per allentar d'arco non sana.
Stranica 96 - Per 1' altru' impoverir se' ricca e grande; Poi che di mal oprar tanto ti giova: Nido di tradimenti, in cui si cova Quanto mal per lo mondo oggi si spande; Di vin serva, di letti e di vivande, In cui lussuria fa 1' ultima prova. Per le camere tue fanciulle e vecchi Vanno trescando, e Belzebub in mezzo Co' mantici e col foco e con gli specchi.
Stranica 240 - I* seguii tanto avanti il mio desire, Ch' un dt , cacciando , siccom' io solea , Mi mossi; e quella fera bella e cruda . In una fonte ignuda Si stava, quando '1 sol più forte ardea. Io, perché d'altra vista non m'appago, Stetti a mirarla, ond'ella ebbe vergogna; E per farne vendetta, o per celarse, L'acqua nel viso con le man mi sparse. Vero dirò (forse e...
Stranica 278 - 1 mondo! or mi diletta e piace Quel che più mi dispiacque; or veggio e sento Che per aver salute ebbi tormento, E breve guerra per eterna pace. O speranza, o desir sempre fallace! E degli amanti più ben per un cento! O quant...
Stranica 256 - D'assalir con parole oneste accorte La mia nemica, in atto umile e piano: Fanno poi gli occhi suoi mio penser vano, Perch'ogni mia fortuna, ogni mia sorte, Mio ben , mio male , e mia vita e mia morte , Quei che solo il può far, l'ha posto in mano. Ond' io non pote' mai formar parola Ch'altro che da me stesso fosse intesa; Cosi m'ha fatto Amor tremante e fioco. E veggi' or ben che caritate accesa Lega la lingua altrui, gli spirti invola.
Stranica 244 - S'io credessi per morte essere scarco Del pensier amoroso che m'atterra, Con le mie mani avrei già posto in terra Queste membra noiose e quello incarco. Ma perch' io temo che sarebbe un varco Di pianto in pianto e d...
Stranica 62 - Averroe, il quale agitato da infernale furore, con empi latrati, e con bestemmie da ogni parte raccolte, oltraggia e lacera il santo nome di Cristo e la cattolica fede.

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