La divina commedia, Opseg 3 |
Što ljudi govore - Napišite recenziju
Na uobičajenim mjestima nismo pronašli nikakve recenzije.
Ostala izdanja - Prikaži sve
Uobičajeni izrazi i fraze
alcuna allora amici animo antichi assai avea aver avesse bella Bianchi buon cacciato canto capo Carlo Carlo Magno casa castello certo chiama chiesa città cittadini colla conoscere conte corona corso credere Dante dato dice dire Divina Donati donna ebbe erano essendo fama famiglia fare fece fede Federico figlio figliuolo Filippo Fiorentini Firenze fosse Francesco Francia frate fratello furono gente Ghibellini giorno Giovanni governo gran Guelfi guerra Guido intendere Italia l'altro lasciò legge lungo luogo maggior male mano marchese mare medesimo mente messer mondo monte morì morte nobili nome nuovo onore opera pace padre papa pare parlare parole passò patria Pietro poeta popolo porta posto potè prese presso principe propria pubblica Purg ragione regno scritto scrive secolo seguito signore storia terra testa tratto trova uomo vedere venne venuto vero verso virtù vivere
Popularni odlomci
Stranica xlvii - A noi venia la creatura bella Bianco vestita, e nella faccia quale Par tremolando mattutina stella. Le braccia aperse, ed indi aperse l' ale : Disse : Venite ; qui son presso i gradi, Ed agevolemente omai si sale.
Stranica 179 - Legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà. E sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de...
Stranica 613 - ... hanno sì mutata lor natura li abitator de la misera valle, che par che Circe li avesse in pastura. Tra brutti porci, più degni di galle che d'altro cibo fatto in uman uso, dirizza prima il suo povero calle. Botoli trova poi, venendo giuso, ringhiosi più che non chiede lor possa, e da lor disdegnosa torce il muso. Vassi caggendo; e quant' ella più 'ngrossa, tanto più trova di can farsi lupi la maladetta e sventurata fossa.
Stranica 466 - Esce di mano a Lui, che la vagheggia Prima che sia, a guisa di fanciulla, Che piangendo e ridendo pargoleggia, 2O4 L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore; Quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Stranica 327 - Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora.
Stranica 572 - Ond'ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica. Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona.
Stranica 448 - Poi si rivolse, e parve di coloro che corrono a Verona il drappo verde per la campagna; e parve di costoro quelli che vince, non colui che perde.
Stranica xlii - Io fui radice della mala pianta Che la terra cristiana tutta aduggia, Si che buon frutto rado se ne schianta...
Stranica 583 - Imperador del doloroso regno Da mezzo il petto uscia fuor della ghiaccia ; E più con un gigante io mi convegno, Che i giganti non fan con le sue braccia : Vedi oggimai quant' esser dee quel tutto, Ch' a cosi fatta parte si confaccia. S...
Stranica 511 - ... miei blandimenti. E come a li occhi miei si fé' più bella, così con voce più dolce e soave, ma non con questa moderna favella, dissemi: « Da quel dì che fu detto ' Ave', al parto in che mia madre, ch'è or santa, s'alleviò di me ond'era grave, al suo Leon cinquecento cinquanta e trenta fiate venne questo foco a rinfiammarsi sotto la sua pianta.