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di Ricobaldo. 2. Par., XVI, 73-78.

Il problema del nesso storico fra il poeta ed il cronista maggiore di Firenze insorge assai presto in chi studii la Comedia; ed il maestro delle indagini documentali, che primo la posò nettamente, e vi tornò con insistenza, lo disse arduo, e poi delicato e spinoso: movendo dai giudizi danteschi su Bonifazio VIII e sulla dinastia di Francia, specialmente nel passo sul Vespro siciliano, e dalla tradizione di Romeo, nel Canto VIII del Paradiso (Villani, lib. VI, cap. 90), parve al Cipolla che quelle rispondenze spinte a volte sino ai minimi particolari, sino alle stesse parole non potessero spiegarsi se non con l'esistenza d'una fonte comune, ora perduta, cui avrebbero attinto i due scrittori. Per il Cipolla, la

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1 CIPOLLA. Il trattato « De monarchia » di D. Alighieri e l'opuscolo « De potestate regia et papali » di Giov. da Parigi, in Memorie d. R. Accad. d. Scienze di Torino, S. II, vol. XLII (1892), pp. 338-39.

2 ID., Di alcuni luoghi autobiogr. della « Divina Commedia », in Atti dell' Accad. di Torino, vol. XXVIII (1893), p. 386 sgg. ; e prima in un corso di lezioni dantesche, com' egli ricorda nel Giorn. storico d. Lett. ital., XXIII, p. 415: cfr. MERKEL, L'opinione dei contemporanei sull'impresa italiana di Carlo I d'Angiò (estr. Memorie dei Lincei, 1888), p. 145 n. 1 e 162. 3 Tale ipotesi il Cipolla ha riaffermato di recente nella sua prelezione: L'origine fiorentina della storia italiana, pubbl. nella Rassegna nazionale, 10 febbraio 1907, p. 22.

Giornale dantesco, Anno XX, quad. I.

narrazione del cronista è irreducibile a quella del poeta: In Dante vediamo prese a prestito le parole del Villani, o in tutto o in parte; egli le riordina secondo le esigenze del verso, introducendovi qualche osservazione, che risponde al suo pensiero filosofico, e nel tempo stesso gli dà modo per compiere la terzina ». Sfiorò la stessa questione il Torraca, nel suo commento, al Canto XIV del Purgatorio, V. 16-18:

Ed io Per mezza Toscana si spazia

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un fiumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia. Nel Villani, lib. I, c. 43: << Questa provincia ha in sé piú fiumi; intra gli altri reale e maggiore si è il nostro fiume d' Arno.... corre quasi per lo mezzo di Toscana.... e 'l suo corso è di spazio di miglia centoventi». Il Torraca si chiede: « Ebbe il Villani, mentre scriveva, presente la descrizione di Dante ? Se no, come pare poiché cominciò la Cronaca nel 1300 e il cap. qui citato si legge nel primo libro di essa attinsero tutt' e due a una stessa fonte? E quale? ». E la somiglianza del Villani, prima della misura del corso, con la quale il passo si chiude, sta pur nella descrizione di esso, per le contrade del Casentino, e d' Arezzo, e il piano di Firenze, sino a Pisa, tranne la figurazione animalesca degli abitatori, come alla pastura di Circe.

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Come un precedente, devono ricordarsi le

1 Il MOORE notava le somiglianze evidenti (striking) delle due descrizioni: Studies in Dante, II series. Oxford, 1899, p. 378.

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