La divina commedia studiata nella sua genesi e interpretata.Traduzione di Stefano Jacini: pt. 1. La genesi letteraria

Naslovnica
G. Laterza & figli, 1927
 

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Stranica 53 - Per aver pace co' seguaci sui. Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte : Caina attende chi a vita ci spense.
Stranica 163 - Era già l'ora che volge il disio ai navicanti e 'ntenerisce il core lo dì c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more; quand' io incominciai a render vano l'udire ea mirare una de l'alme surta, che l'ascoltar chiedea con mano.
Stranica 263 - ... indova; ma non eran da ciò le proprie penne: se non che la mia mente fu percossa da un fulgore in che sua voglia venne.
Stranica 27 - Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch...
Stranica 112 - Lo maggior corno della fiamma antica Cominciò a crollarsi, mormorando, Pur come quella , cui vento affatica : Indi la cima qua e là menando, Come fosse la lingua, che parlasse, Gittò voce di fuori, e disse: Quando 90 Mi diparti...
Stranica 258 - Poi come gente stata sotto larve, Che pare altro che prima se si sveste La sembianza non sua in che disparve; Così mi si cambiaro in maggior feste Li fiori e le faville, sì eh' io vidi Ambo le corti del ciel manifeste. O isplendor di Dio per cu' io vidi L' alto trionfo del regno verace, Dammi, virtù a dir com
Stranica 160 - Ahi gente che dovresti esser devota, e lasciar seder Cesare in la sella, se bene intendi ciò che Dio ti nota...
Stranica 53 - Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto. Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Stranica 113 - , dissi, ' che per cento milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto picciola vigilia de1 nostri sensi ch'è del rimanente, non vogliate negar l'esperienza, diretro al sol, del mondo sanza gente! Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza...
Stranica 79 - Non rami schietti, ma nodosi e 'nvolti; Non pomi v'eran, ma stecchi con tosco. Non han sì aspri sterpi, né sì folti Quelle fiere selvagge che 'n odio hanno, Tra Cecina e Corneto, i luoghi colti.

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