Le rime del Petrarca, Opseg 1

Naslovnica
Dalla tipografia dei ff. J. e. L. Ciardetti, 1821
 

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Stranica 149 - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
Stranica 157 - n fra duo poggi siede ombrosa valle , Ivi s' acqueta l' alma sbigottita ; E , com' Amor la 'nvita , Or ride , or piagne , or teme , or s' assicura ; E '1 volto, che lei segue, ov...
Stranica 159 - ... n più deserto lido, tanto più bella il mio pensier l'adombra.
Stranica 150 - S' egli è pur mio destino (E il Cielo in ciò s' adopra) Ch' Amor quest' occhi lagrimando chiuda, Qualche grazia il meschino E torni l' alma al proprio albergo ignuda. La morte fia men cruda Se questa speme porto A quel dubbioso passo; Che lo spirito lasso Non poria mai in più riposato porto Nè 'n più tranquilla fossa Fuggir la carne travagliata e l
Stranica 40 - Sì ch'io mi credo omai che monti e piagge E fiumi e selve sappian di che tempre Sia la mia vita, ch'è celata altrui. Ma pur sì aspre vie né sì selvagge Cercar non so, ch'Amor non venga sempre Ragionando con meco, et io con lui.
Stranica 20 - 1 bel viso di madonna luce, E m 'è rimasa nel pensier la luce, Che m'arde e strugge dentro a parte a parte; I...
Stranica 189 - In qual parte del ciel, in quale idea Era l'esempio onde Natura tolse Quel bel viso leggiadro, in ch'ella volse Mostrar quaggiù quanto lassù potea ? Qual ninfa in fonti, in selve mai qual Dea Chiome d'oro sì fino a l'aura sciolse?
Stranica 159 - 1 maggior e '1 più spedito giogo , Tirar mi suoi un desiderio intenso: Indi i miei danni a misurar con gli occhi Comincio , e ' ntanto lagrimando sfogo Di dolorosa nebbia il cor condenso , Allor ch' i' miro e penso , Quanta aria dal bel viso mi diparte, Che sempre m
Stranica 70 - Padre del ciel, dopo i perduti giorni, Dopo le notti vaneggiando spese, Con quel fero desio ch...
Stranica 151 - Quante volte diss'io • allor pien di spavento : costei per fermo nacque in paradiso! Così carco d'oblio il divin portamento e '1 volto e le parole e '1 dolce riso m'aveano, e sì diviso da l'imagine vera, ch'i' dicea sospirando : qui come venn'io, o quando?

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