Memorie di religione, di morale e di letteratura, Opseg 3

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1823
 

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Stranica 92 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate ! Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Stranica 105 - Io venni in luogo d' ogni luce muto, Che mugghia come fa mar per tempesta. Se da contrari venti è combattuto. La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina; Voltando e percotendo gli molesta. Quando giungon davanti alla ruma, Quivi le strida, il compianto e 'l lamento ; Bestemmian quivi la Virtù divina. Intesi ch' a così fatto tormento Eran dannati i peccator carnali, Che la ragion sommettono al talento.
Stranica 84 - Questo signore viene, e conviensi onorare. Levate via i vostri sdegni e fate pace tra voi, acciò che non vi trovi divisi: levate tutte...
Stranica 87 - ... intelligenza, da cui il favellare trae la forza e il calore. E giunse egli a sì alto segno d'intendere e proferire, perché dedusse la sua scienza dalla cognizione delle cose divine, in cui le naturali, e le umane e civili, come in terso cristallo, riflettono.
Stranica 104 - Po discende per aver pace co' seguaci sui. Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, prese costui della bella persona che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Stranica 100 - Giudeo tra voi di voi non rida. Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre, e semplice e lascivo Seco medesmo a suo piacer combatte. Così Beatrice a me, com' io scrivo; 85 Poi si rivolse tutta disiante A quella parte ove il mondo è più vivo.
Stranica 88 - ... perché dedusse la sua scienza dalla cognizione delle cose divine, in cui le naturali e le umane e civili, come in terso cristallo, riflettono. Poiché siccome ogni evento, tanto naturale quanto civile, da Dio procede ed a Dio si riduce, così la cognizione delle cose nella scienza della divinità si trova impressa e delineata. Quindi tutti i savj prima di...
Stranica 106 - Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi seguaci Che l
Stranica 88 - Democrito, congiunsero la fisica sempre con la teologia, né posero il piede mai per entro la oscura e folta selva delle cagioni naturali e cose corporee, senza portar seco per iscorta qualche facella accesa nella contemplazione della sostanza incorporea ed infinita. Tali furono i primi antichi poeti da noi di sopra accennati, Orfeo, Lino, Museo, Omero, che le cognizioni divine e naturali, per via dell'allegoria e delle favole, accompagnate coll'armonia, ne...
Stranica 108 - Sopra tutto il sabbion d' un cader lento Piovean di foco dilatate falde, Come di neve in alpe senza vento. Quali Alessandro in quelle parti calde D...

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