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ni del q. Buonaccorfo Cittadino, e Mercante Fiorentino per ifcuotere dal P. D. Garzia Abate di Settimo la fomma di fior. 72. già depofitati in mano di effo da Ser Parenzo loro Pa dre. L'iftrumento è fatto in Padova nella contrada di San Martino per rogito di Ser Gre gorio di Sante. E nel dì 5. di Maggio 1306a il fuddetto Vanni Procuratore confeffa d' aver ricevuto dal mentovato Abate a nome di Ser Petraccolo, e di Lapo fratelli, e figliuoli di Ser Parenzo di Ser Garzo dall'Ancifa la fomma dei detti 72, fiorini per rogito di Ser Bartolo del q. Mazzatello da Monteficalle. L'anno 1308. mentre Eletta col figliuolo dimorava tuttora all' Ancifa, confiderando i Priori la condennagione, e il bando feguito in perfona di Petracco effere ftato effetto d'una pura calunuia deliberarono che foffe affoluto da o gai pena, e condanna per via d'offerta, come provafi da una provvifione de' to. Febbrajo 1308. lib. di Riformag. del 1308. del feguen◄ te tenore. Ser Petraccolus Ser Parenzi de Ancifa Notarius tempore D. Gerardini de Gambe ra olim Poteftatis Florentie condemnatus fuis in l. 1000. f. p. dandis Camere comunis Florentie, falvo quod fi dictus Ser Petraccolus aliquo tempore pervenerit in forciam Comunis Florentia,& ab eo die citra poftquam pervenerit infra decem dies non folverit dictam pecunie quantitatem, quod eidem dextera amputetur, ex eo quod accufatus fuit &c. per ser Piccardum Ubertini de Caftro Florentino &c. quem dixit de menfe, & anno in ea accufa contento feciffe & fabricaffe quoddam inftrumentum Appellationis falfe & dolofe, in præ judicium,& gravamen D. Albizi de Franzefibus, in eo videlicet, quod dictum Inftrumenzum appellationis predicte five ipfam appella tionem factam fuiffe prefente D. Fiedo Judice Appellat. Com. Florent. per dictum Ser Petraccolum in populo S. Stephani abbatiæ in via publica, cum in veritate hoc non fuerit verum, fed falfum quod dictus Judex Appellat. fue rit prafens . que condemnatio facta fuit

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anno

anno 1302. Indi&t. 1. die Sabbati 20. Octobris, Quorum occafione idem Ser Petraccolus Not. paffus fuit je poni in banno averis perfone; Unde Domini Priores Artium & Vexillif. Juftitie confiderantes caufam per quam ipfa condemnatio facta fuit & habito refpectu ad ipfius Ser Petraccoli innocentiam, providerunt deliberaverunt, quod dictus Ser Petraccolus abfolvatur per viam & modum oblationis : Et Propterea idem Ser Petraccolus quandocumque fibi placuerit poffit intrare in carceribus Stincarum aut Volognani Com. Florent. ☺ poßta quam fuerit in clauftro, feu intra muros circumdantes aliquem ipforum carcerum, intelligatur effe,& habeatur, & fit, ac fi effet in carceribus ante dictis &c. & fubfequenter a loco ipforum carcerum ufque ad Ecclefiam S. Joannis Baptifte ducatur, feu ire poffit abfque aliqua Mitria in capite, feu alibi quomodoeumque habenda & deferenda, ibidemque apud altare ipfius Ecclefie S.Joannis per quamcumque perfonam eidem placuerit, Deo P. Johanni pro Com. Florent. offeratur de condemnatione

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banno predictis. Et quod præfatus Ser Petrao colus facta de eo oblatione fecundum modum prædictum intelligatur esse & fit perpetuo exem. ptus, liberatus, & totaliter abfolutus &c. II non aver fatto ufo di quefta grazia ha fatto credere al Gamurrini, che Petracco già ftabilito in Avignone, ed ivi agiatamente accomodato non più curaffe d'effer rimeffo nella Patria. Ma egli è cofa certa, ch'ei pafsò con la fua famiglia in Avignone prima dell' anno 1312. o piuttosto del 1313. onde non è agevole il rinvenire il motivo per cui non volle o non potè il fuo ritorno effettuare. Compiti intante i 7. anni fu condotto Francefco a Pi. fa, dove tornò la Madre ad abitare col marito, che a fe l' avea colà richiamata. Nello fpazio d'un anno in circa, che in quella Città fi trattenne, apprefe il fanciullo i primi elementi da Barlaam Calabrefe Monaco Bafiliano, che poi divenne, fecondo affermafi, Vefcovo di leraci. L'anno feguente, che fu il

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1313. rifoluto Petracco di paffare in Avignone, con animo forfe di migliorar la fua forte, e a tale effetto fopra un naviglio imbarcatofi fu per mare affalito da così fiera burrasca, che a gran fatica vi fi conduffe con la famiglia a falvamento; poichè rottofi il legno per la vio. Jenza dell' onde vicino a Marfiglia corfero tutti grandiffimo rischio di perire. Poco fi trat tenne il fanciullo in Avignone, che fu man. dato dal Padre a Carpentras, dove in quattr anni apparò con gran profitto Grammatica Rettorica, e Dialettica. Da Carpentras fece paffaggio a Montpellier, dove impiegò altret tanto tempo a ftudiar Legge fotto la direzione del celebre Canonista Giovanni d' Andrea Mugellano, e di Cino da Pistoja, da cui può crederfi, che l'arte ancora e il gufto apprendeffe della volgar Poefia. Quindi fu mandato a ftudio a Bologna, ed in tre anni, che ivi di morò, udi tutto il corfo civile da' celebri Giureconfulti Giovanni Calderino, e Bartolommeo da Offa. Vero però, che in odio avendo quella Scienza, e folo applicandovi per incontrare il genio del Padre, gran tempo fpendeva nello ftudio delle lettere umane alle qua li fortemenre fi fentiva per natura inclinato La qual cofa avendo intefa Petracco, portatofi in fretta a Bologna, e quivi trovati i libri, che il figlio tenea nafcofi tutti in fua prefenza gli gettò fulle fiamme; De! che dolendofi il giovane, e piangendo a cald' occhi, tal forza ebbero le fue lagrime, che moffo il Padre a tenerezza tolfe dal fuoco Virgilio, e la Retto. rica di Cicerone, e ad effo gli reftitut. (Epift. 1. lib. 16. delle fenil. Intanto verfo l'anno 1325. mori Eletta fua Madre in età giovenile e circa un anno dopo morì ancora Petracco lil quale, fe creder dobbiamo al Gamurrini era paffato alle feconde nozze con la Nicolofa di Vanni di Cino Sigoli, che l'anno 1301. fu de' Priori. Per la qual cofa veggendofi il gio. vane libero omai dall' autorità paterna, tornò ben presto in Avignone, non tanto per attendere alle picciole foftanze, ond' era rimafo

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quanto per applicarfi interamente ai fuoi ftudi più favoriti. Quivi, fecondo ch'egli attefta, fciogliendo il freno al fuo bel genio, e la volgar Poefia a gara coltivando col fuo fratello Gherardo, tanto nome acquiftoffi per la dolcezza, e purità dello ftile, che fu in breve la fua amicizia da' perfonaggi più il luftri ricercata, e fpezialmente dalla famiglia Colonna, che in Avignone alla Corte del Pan pa in quei tempi dimorava In fatti Jacopo Vefcovo Lombrienfe, e fratello di Giovanni Cardinale, ebbe fin da principio in tanto pre gio la fua converfazione, che volendo vifitare la fua Diocefi, feco lo conduffe in Guafcogna, ove alle radici de' Pirenei paffarono al riferir del Poeta un estate foaviffima. Quindi tornato in Avignone rimafe alle preghiere del Vefcovo in Cafa del Cardinale, dal quale pu re non altrimenti era amato, che fe ftato gli foffe Atrettamente congiunto. Nel qual tempo, o foffe per affari domeftici o per piacere di folitudine, ufava fpeffo il Petrarca di portarfi in un luogo detto Valclufa poco diftante da Avignone, nel quale alcune poffeffioni godeva dal Padre acquistate. In quefta occafione fu, fecondo il parer più comune, che incontratofi un giorno, che fu il fefto d' Aprile del 1327. in una belliffima fanciulla appellara Lauretta di effa fortemente s'innamorò, effendo egli appunto in età di 24. anni. Alcuni Scrittori fra i quali può annoverarfi it Beccadelli (Vita del Petrarc. vogliono, che questo fuo primo innamoramento feguiffe nella Chiefa di Santa Chiara d'Avignone, tale opinione appoggiando a la famosa nota, che di mano del Petrar ca creduta, nel Virgilio dell' Ambrofiana fi legge, ed in tal guifa comincia: Laura propriis virtutibus illuftris, & meis longum celebrata carminibus, primum oculis meis apparuit sub primum adolefcentiæ meæ tempus an. Domini 1327. die 6. Aprilis in Ecclefia S. Clare Avenioni bora matutina, &c. Altri all' incontro pretendono doverfi tal nota aver per fofpetta, come quella, che ai più diligenti esaminatori è fem

è fembrata differente dall' altre, che di mano del Petrarca nel Codice efiftono, e per effere il Codice medefimo paffato in varie mani prima, che dal Cardinal Federigo Borromeo fofle all' Ambrofiana donato. Ed in verità da una let. tera di Pietro Candido Decembrio (1. 5. epist. additar.) fcritta a Lodovico Cafellio, Confi. gliere di Borfo Duca di Modena, chiaramente fi ricava, che Virgilio manofcritto del Petrar ca era al fuo tempo nella Biblioteca di Pavia. Ma questa oppofizione può facilmente a mio giudizio fcioglierfi coll'autorità del chiariffimo Sig. Giuseppe Antonio Saffi Bibliotecario dell' Ambrofiana, il quale afferisce nell' Iftoria Tipograf. di Milano, che tutte le note del det. to Codice efiftenti sono di mano del Petrarca, avvertendo inoltre, che la memoria concernen. te M. Laura in niuna edizione è ftata giam mai fedelmente riferita. Comunque ciò fia, certa cofa è, che il Poeta ovunque parla nelle. fue rime di questo accidente, lo defcrive fem. pre, come accaduto alla Campagna. Così nel Sonetto 157. P. L.

Una candida cerva sopra l'erba

Verde m'apparve con due corne d'oro . E nella Canzone 23. p. I.

Nuova Angeletta foura l'ale accorta, &c.

Ed anche in quell'Ecloga latina

Daphne ego te folam deferto in litore primum Afpexi dubius bominemne, Deamne viderem .

Chi foffe poi Lauretta, o Laura così da lui per miglior fuono chiamata, comecchè parimente varie fiano l'opinioni, nondimeno con più certezza può dirfi effer ella nata della no. bil famiglia di Sade Avignonefe, e non come tiene il Velluttello, d'un tale Arrigo Chiaban Signor di Cabrieres, il quale probabilmente non è mai ftato che un perfonaggio chimerico

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