E veggio andar, anzi volar il tempo: In quelle fpeto, che 'n me ancor faranno Così detto e rifpofto; Or se non ftanno Ad una fola, e quell'una effer ferma; Anzi più affai: però che nulla il tene: O qual grazia mi fia, fe mai l'impetro, Ch'i' veggia ivi prefente il fommo bene Non alcun mal; che folo il tempo mesce, E con lui fi diparte, e con lui vene! Non avr' albergo il fol in Tauro, o 'n Pefce; Per lo cui variar noftro lavoro Ornafce, or muore,ed or fcema, ed or crefce. Beati fpirti, che nel fommo coro Si troveranno, o trovano in tal grado, f Che fia in memoria eterna il nome loro! O felice colui, che trova il guado Di quefto alpeftro, e rapido torrente P 3 C'ha v. 15. al, disfarfi, v. 26. umana, v. 39. al. vade C'ha nome Vita, ch'a molti è sì a grado ! Mifera la volgare, e cieca gente! Che pon qui fue fperanze in cofe tali, Quel che 'l mondo governa pur col ciglio, Ma è folo in prefente, e ora, e oggi, Veneggiar sì che 'l viver par un gioco, Ma tutto infieme; e non più state, o verno, Chiaro una volta, fia chiaro in eterno. O felici quel!' anime che 'n via Sono, o faranno di venir al fine Di ch' io ragiono ; quandung' e' fi ha E trail' altre leggiadre, e pellegrine, Beatiffima lei, che Morte ancife Affai v. s. al. ciechi. v. 10. al. faver . v. 13. Ed in cio ftanno. v. 23. al, innanzi e ʼn dietro. v. 25. ale Saper Affai di qua dal natural confire! Parranto allor l'angeliche divife E l'onefte parole, e i penfier cafti, Che nel cor giovenil Natura mife. Tanti volti, che Morte, e 'l tempo han gualti Torneranno al lor più fiorito ftato: E vedrai ove, Amor, tu mi legafti; Ond' io a dito ne farò moftrato, Ecco chi pianfe fempre, e nel fuo pianto Sopra 'l rifo d'ogni altro fit beato E quella di ca' ancor piangendo canto, Avrà gran maraviglia di fe ftella' Vedendofi fra tutte dar il vanto. Quando ciò fia, nol fo: faffel propri' effa: Tanta credenza a' più fidi compagni Di si alto fecreto ha chi s' appreffa. Credo che s'avvicini; e de' guadagni veri, e de' falfi fi farà ragione; Che tutte fieno allor opre di ragni. Vedraffi quanto in van cura fi pone, E quanto indarno s' affatica, e fuda; Come fono ingannatè le perfone. Neffun fecreto fia chi copra, o chiuda: Fia ogni confcienza o chiara, o fofca Dinanzi a tutto 'l mondo aperta, e nuda E fia chi ragion giudichi e conofca: Poi vedrem prender ciafcun fuo viaggio; Come fera cacciata fi rimbafca? E vederali in quel poco paraggio, Che vi fa ir fuperbi, oro, e terreno Effere ftato danno, e non vantaggio • E 'n difparte color, che fotto 'l freno Di modefta fortuna ebbero in ufo Senz' altra pompa di goderfi in fena. Quefti cinque trionfi in terra giufo Avem veduti, ed alla fine il fefto Dio permettente, vederem laffufo; E'l tempo a disfar tutto così prefto, E Morte in fua ragion cotanto avara, Morti faranno infieme e quella, e quefto : E quei P 4 V. 13. al. Sentendofi . V. 31. al. ess¤rvi. v. 38. E' témpo disfar tutto, e. 344 TRIONFO DELLA DIVINITĂ, E quei che fama meritaron chiara, Che' tempo fpenfe; e i bei vifi leggiadri,1 Che 'mpallidir fe' il tempo, e Morte amara; L'obblivion, gli aspetti ofcuri, ed adri, Più che mai bei tornando, lafceranno A Morte impetuofa i giorni ladri. Nell'età più fiorita, e verde aranno Con immortal bellezza eterna fama, Ma innanzi a tutti ch' a rifar fi vanno, È quella, che piangendo il mondo chiama Con la mia lingua, e con la ftanca peana ; Ma 'l ciel pur di vederla intera brama. A riva un fiume, che nafce in Gebenna Amor mi diè per lei si lunga guerra Che la memoria ancor il core accenna. Felice faffo, che 1 bel vifo ferra! Che poi ch' avrà ripreso il fuo bel velo, FINE DE TRIONFI. INDICE DE SONETTI DEL PETRARCA. A Hi bella libertà, come tu m'bai pag. 117 Al cader d'una pianta che fi fuelse, 254 165 Alma felice, che fovente torni 208 106 164 135 174 205 148 168 176 Amor mi fprona in un tempo, ed affrena; 173 61 •248 Anima, che diverfe cofe tante 186 A piè de colli ove la bella vesti Apollo, s'ancor vive it bel defio 72 Arbor vittoriofa, e trionfale, 220 Afpro core, e Selvaggio, e cruda soglia 224 Aura, che quelle chiome bionde, e crefpe 201 Avventuroso più d'altro terreno, B Beato in forno, e di languir contento 125 196 Benedetto fia 'giorno, e'l mefe, el' anno, 95 Ben fapev'io che natural configlia, |