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Se il CASTRUM APRUTIENSE delle lettere di S. Gregorio Magno fu l'odierna TERAMO e se la voce APRUTIUM servi nel primitivo Medio Evo a denominare la città di Teramo, ovvero solo il suo territorio.

Dissertazione storico-critica.

SOMMARIO.

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§ 1. Condizione storica della città nel primitivo Medio Evo conosciuta per le lettere di S. Gregorio Magno. 2. Se il Castrum Aprutiense di queste lettere sia lo stesso che Aprutium. — 3. Opinioni degli storici su quest'ultimo nome. 4. Serie degli argomenti a favore di Aprutium nome della città: a) Argomento tratto dalle dizioni di S. Gregorio: b) dalla frase Opportunum de Aprutio: c) dalla menzione della città di Abrutium dell' Anonimo di Ravenna: d) dalle date Actum in Aprutio dei più antichi documenti: e) dalle date di altre città in documenti coevi: f) dalla frase Civitas Abruptia usata in Codici del secolo XII: g) dalle menzioni di Interamnes e di Castrum come esistenti in Aprutio: h) dal citarsi Aprutium insieme ad altri luoghi della regione aprutina. 5. Serie degli argomenti a favore di Aprutium nome di territorio e loro confutazione: a) si combatte il primo tratto dall' analogia di Praetutium con Aprutium: b) dall' intendere l'Aprutium delle date come nome di territorio: c) dalla distinzione del loco Interamnes fatta ne' più antichi documenti patrii: d) dal comprendersi sotto il nome di Aprutium vasti territorii. 6. Conclusione.

1.o È nota presso i nostri storici la

questione sul nome di Aprutium, se cioè questo nell' alto Medio Evo debba attribuirsi alla città ora detta Teramo ovvero al suo territorio soltanto.

Volendo anche noi dare su questo proposito il nostro quale che siasi giudizio, crediamo utile, prima di entrare nel vivo della materia, dir qualche cosa sulla condizione storica della nostra Interamnia ne' tempi, a cui si dee riportare la controversia. A far ciò validissimo aiuto ci porgeranno le lettere di S. Gregorio Magno scritte alla fine del

secolo VI ed al principio del VII (1). Or siccome la sincerità del testo delle medesime è di sommo interesse per la presente trattazione, così ci è d'uopo fermarci prima un momento, dando qui notizia delle varie lezioni che de' nomi Aprutium e Castrum Aprutiense si veggono nelle diverse edizioni di quelle lettere. Esaminiamole dunque. Una delle più antiche dev' essere quella citata dal Muzii, sebbene senza indicazione di luogo e di anno, ove, come vedremo più innanzi (§ 2.o), si trovano le frasi « de Civitate Aprutina» e « Aprucium Civitas ». Ma vediamole originalmente e per prima quella veneta del 1504 « per Lazarum Soardum » (2). Ivi al libro X lett. XIII si legge : « Gregorius << Passivo episcopo firmano. Bene novit fraternitas vestra « quam longo sit tempore Aprutium pastorali solicitudine << destitutum etc. ». Alla lett. XII: « Anio comes castri « apertiensis firmensis territorii etc. ». La lettera XIV è così indirizzata : « Gregorius oportuno de Aprutio ». Nell'edizione romana « Ex typographia Vaticana MDXCI » (3) le lezioni e l'ordine dei libri e delle lettere sono identiche alle precedenti della stampa veneta, tranne la lettera XII del lib. X, ove si ha : « Anio comes castri Aprutiensis, << Firmensis territorii etc. » Ed ora alla grande edizione de' Maurini del 1705 (4), ove le lettere e i libri sono disposti con diverso ordine. Alla lett. 68.a del libro X si legge « Gre<< gorius Opportuno de Aprutio » e subito in nota le seguenti varianti << In Vaticanis (codicibus) A et E: Opportuno de « Abrutio. In Vatican. B et uno e Colbert: Opportuno Epi<< scopo de Abrutio. In Vatic. D et duobus Teller: Oppor

(1) S. Gregorii Magni Op. omnia; Parisiis 1705, vol. IV in fol., tom. II. Epist. libri XIV. Citeremo inoltre l'ediz. incompiuta dell' Ewald-Wattenbach e il Reg. del Jaffé-Ewald.

(2) S. Greg. Magni Epist. Per Lazarum Soardum qui obtinuit a dominio Veneto A. D. MDIII, quod nullus possit imprimere etc. Die XVIII Dec. MDIIII, senza luogo.

(3) S. Greg. Magn. Epist. Romae, ex Typographia Vaticana MDXCI. (4) S. Greg. Magni, Op. omnia. Parisiis 1705 (Tom. II, Epistolar.)

tuno Abati ». Quindi alla lett. 11.a del lib. XII s' incomincia: «Anio Comes Castri Aprutiensis, Firmensis terri<< torii, etc. ». Da ultimo la lett. 12.a dello stesso libro contiene la seguente frase: << quam longo sit tempore Aprutium pastorali solicitudine destitutum », e in nota la variante: « vel Abrutium, ut est in Turon. et Vatic. A ». E qui ora sarebbe il luogo, ove riportare le lezioni delle lettere gregoriane nell' accuratissima recente edizione dell' Ewald (1), se questa non si fosse arrestata ai primi 4 libri per la morte del dotto editore e per interruzione del Wattenbach, che gli successe nella cura della stampa, e quindi contenesse le tre summentovate lettere. La lezione dell' Ewald ci sarebbe riuscita utilissima, giacchè egli avea fatto per quella edizione profondi studii nell'archivio lateranense in Roma sui tre migliori e più antichi codici (non autentici però) esistenti delle lettere gregoriane, pubblicandone poi il risultato in una dotta rivista tedesca (2). Non pertanto si può esser quasi sicuri che la lezione ewaldiana, tratta dai codici stessi visti dai Maurini, sarebbe stata identica a quella da noi riportata di questi ultimi. Frattanto non sarà inutile, per meglio conoscere la cronologia di queste lettere, riportar qui il nuovo ordine in cui sono poste nel reputato Registro del Jaffé-Ewald (3). Eccole :

« Ann. 598. Nov. Dec. Ind. I, n.o 1596 (1442) Passivo Episcopo Firmano « Anio Comes » Reg. IX, 71 (in « Monum. Germ. histor.), XII, 11 (Maurin.)

« Ann. 601, oct. Nov. Ind. IV, n.o 1855 (1443) Passivo « Episcopo firmano « Bene novit Fraternitas » Reg. XII, 4 « (Mon. Germ. hist.) XII, 12 (Maurin.)

(1) S. Greg. I, Registri libb. I-IV, Epistolarum Tom. I, Pars I (Berolini 1887) in Monum. Germaniae historica.

(2) EWALD (PAUL), Studien zur Ausgabe des Registers Gregors I nel Neues Archiv der Gesellschaft fuer aeltere deutsche Geschichtskunde. Drittes Band. Hannover 1877. Da pag. 431 a p. 625.

(3) JAFFÉ-EWALD, Regesta Pontif. Roman. Lipsiae 1885, Veit. Tom. I.

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