Gli affetti domestici e l'ideale femminile nella Divina commedia: conferenza letta alle alunne della Scuola Normale Femminile Pareggiata "Maria Teresa" nel R. Istituto delle Rosine in Saluzzo pel VI centenario della "Divina commedia"Tip. Vescovile S. Vincenzo, 1900 - Broj stranica: 36 |
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accorata affetti della famiglia affetti domestici aggrati allora amate fronde amore angoscia anime aspetti desiati avea cantica canto XV Catone ch'egli cieco Carcere cielo cittadino cuore del padre d'affetto d'ogni Dante Alighieri dell'affetto paterno dell'amore materno dice disperato Divina Commedia dolce lome dolore DOMESTICI E L'IDEALE drizzato Ecuba esule eterno fantolin Farinata fiamme fiera figlio è morto figliolo Forese fremente gentile gentilissima Beatrice gioie domestiche giovinetto grido immagini inconsci ispirati l'amore l'anima L'IDEALE FEMMINILE l'orrore lagrime lascia libertade LIBRARIES madre medio evo mente mesta misticismo morali nobile occhi paradiso paradiso terrestre parve fuora passioni peccato piange Piccarda pietà pittura poema Poscia potente Purgatorio rammenta ranza rappresentazione degli affetti Ricordate risposta di Dante sacro salsi colui SALUZZO sentimenti severa sima soave STANFORD STANFORD UNIVERSITY strazio Supin ricadde sventura teneri affetti terzine tragico trionfa Ugolino umana vedere suo figlio vedovella vendetta verso Virgilio virtù visione
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Stranica 27 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde...
Stranica 17 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Stranica 13 - Se per questo cieco Carcere vai per altezza d'ingegno, Mio figlio ov'è, e perché non è teco? Ed io a lui: Da me stesso non vegno: 61 Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Stranica 18 - Lo duca mio di subito mi prese, come la madre ch'ai remore è desta, e vede presso a sé le fiamme accese, che prende il figlio e fugge e non s'arresta, avendo più di lui che di sé cura, tanto che solo una camicia vesta; e giù dal collo de la ripa dura supin si diede a la pendente roccia, che l'un de
Stranica 31 - Nerli e quel del Vecchio Esser contenti alla pelle scoverta, E le sue donne al fuso ed al pennecchio. O fortunate ! e ciascuna era certa Della sua sepoltura, ed ancor nulla Era per Francia nel letto deserta. L...
Stranica 22 - Tant'è a Dio più cara e più diletta La vedovella mia che tanto amai, Quanto in bene operare è più soletta; Che la Barbagia di Sardigna assai Nelle femmine sue è più pudica.
Stranica 28 - Ciascun di quei candori in su si stese Con la sua cima sì, che l'alto affetto, Che avevano a Maria, mi fu palese. 126 Indi rimaser lì nel mio cospetto, Regina Coeli cantando sì dolce, Che mai da me non si partì il diletto.
Stranica 23 - La mia sorella, che tra bella e buona Non so qual fosse più , trionfa lieta Nell'alto Olimpo già di sua corona: Sì disse prima; e poi qui non si vieta Di nominar ciascun , da ch' è sì munta Nostra sembianza via per la dieta.
Stranica 13 - Allor surse a la vista scoperchiata un'ombra, lungo questa, infino al mento: credo che s'era in ginocchie levata.
Stranica 23 - Perocchè il luogo, u' fui a viver posto « Di giorno in giorno più di ben si spolpa, « E a trista ruina par disposto. » (Purg. 24. 73.) E Forese ripiglia a dire: « Or va ... chè quei che più n'ha colpa, « Vegg