Le Paradis du Dante, Opseg 2

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M. Lévy frères, 1860
 

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Stranica 168 - Quinci comincia come da sua meta. E questo cielo non ha altro dove Che la mente divina, in che s'accende L 1 amor che il volge e la virtù ch
Stranica 162 - Non fu la sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, Per essere ad acquisto d...
Stranica 148 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva Per la propria virtù che la sublima, Fee' io in tanto, in quanto ella diceva, Stupendo ; e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare, ond...
Stranica 214 - Noi semo usciti fuore Del maggior corpo al ciel ch' è pura luce ; Luce intellettual piena d' amore, Amor di vero ben pien di letizia, Letizia, che trascende ogni dolzore.
Stranica 24 - Com' occhio per lo mare, entro s' interna : Chè, benchè dalla proda veggia il fondo, In pelago nol vede : e nondimeno Egli è, ma cela lui l' esser profondo. Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latébra, Che t' ascondeva la giustizia viva, Di che facei quistion cotanto crebra, Chè tu dicevi : Un uom nasce alla riva Dell...
Stranica 152 - Pria ch'io scendessi a l'infernale ambascia, I s'appellava in terra il sommo bene onde vien la letizia che mi fascia; e EL si chiamò poi: e ciò convene, che l'uso de' mortali è come fronda in ramo, che sen va e altra viene.
Stranica 76 - Quel monte, a cui Cassino è nella costa, Fu frequentato già in su la cima, Dalla gente ingannata e mal disposta, Ed io son quel che su vi portai prima Lo nome di Colui, che in terra addusse La verità che tanto ci sublima. E tanta grazia sovra me rilusse, Ch' io ritrassi le ville circostanti Dell' ampio culto, che 'l mondo sedusse.
Stranica 66 - Venne Cephas, e venne il gran vasello Dello Spirito Santo, magri e scalzi Prendendo il cibo di qualunque ostello. Or voglion quinci e quindi chi rincalzi Li moderni pastori, e chi li meni, Tanto son gravi, e chi diretro gli alzi. Copron dei manti lor gli palafreni, SI che due bestie van sott'una pelle: O Pazienzia, che tanto sostieni! A questa voce vid...
Stranica 10 - Lo sfavillar del1' amor che lì era, Segnare agli occhi mi«i^ nostra favella. E come augelli surti di riviera, Quasi congratulando a lor pasture, Fanno di se or tonda or lunga schiera, * Sì dentro a' lumi sante creature Volitando cantavano, e faciensi Or D, or I, or L, in sue figure.
Stranica 220 - In quel gran seggio a che tu gli occhi tieni Per la corona che già v

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