Il canto XXVIII del PurgatorioG. C. Sansoni, 1902 - Broj stranica: 44 |
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2ª ediz alcuna amore arra avvegna beati Beatrice bella donna bellezza Boccacci bruna bruna campagna santa canto dell'Inferno CANTO XXVIII ch'è ch'ella ch'io cielo coglie fiori com'è unica contraddistingue il sentimento curiosità DANTE IN ORSANMICHELE Dantesco degna diffalta dimora Divina Commedia divina foresta spessa donna che balli dramma del CALDERON Eunoè Ezechiele fallacia patetica fantasia felice Firenze Fison fiume fiumicello freschi mai fronde giardino Gihon Giovanni Boccacci GRAF NELLA SALA imaginazioni Inferno L'acqua l'anima L'aura l'erba l'ôre lascia lento Lete Lipsia Londra luogo Matelda non dice medesimo medio evo meraviglie miracolo moderno occhi ond'egli entrasse onesti Parad Paradiso Celeste Paradiso Terrestre piante pineta poema poeta possa proprio Matelda Proserpina pure Purgat quivi ragioni riva uscío SALA DI DANTE SCHOPENHAUER Scirocco selva sentimento della natura simbolo spessa e viva STANFORD UNIVERSITY telda timento della natura uccelletti vedere Virgilio virtú volume XXVIII del Purgatorio XXXII zioni ZUMBINI
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Stranica 27 - 1 disio. E Monna Vanna , e Monna Bice poi , Con quella su il numer delle trenta, Con noi ponesse il buono incantatore: E quivi ragionar sempre d'amore: E ciascuna di lor fosse contenta, Siccome io...
Stranica 8 - Vago già di cercar dentro e dintorno • La divina foresta spessa e viva, Ch'agli occhi temperava il nuovo giorno. Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suol che d
Stranica 34 - Un' aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U
Stranica 17 - n su' vermigli ed in su' gialli Fioretti verso me, non altrimenti Che vergine che gli occhi onesti avvalli: E fece i prieghi miei esser contenti, Sì appressando sé, che il dolce suono Veniva a me co
Stranica 34 - Lasciasser d' operare ogni lor arte ; Ma con piena letizia 1" ore prime, Cantando, ricevean intra le foglie, Che tenevan bordone alle sue rime, Tal, qual di ramo in ramo si raccoglie Per la pineta, in sul lito di Chiassi, Quand' Eolo Scirocco fuor discioglie.
Stranica 37 - L'acqua che vedi, non surge di vena che ristori vapor che gel converta, come fiume ch'acquista e perde lena...
Stranica 27 - E messi ad un vascel, ch' ad ogni vento Per mare andasse a voler vostro e mio : Sicchè fortuna, od altro tempo rio, Non ci potesse dare impedimento, Anzi, vivendo sempre in un talento, Di stare insieme crescesse il disio. E monna Vanna e monna Bice poi, Con quella ch' è sul numero del trenta, Con noi ponesse il buono incantatore : E quivi ragionar sempre d' amore : E ciascuna di lor fosse contenta, Siccome io credo che sariamo noi.
Stranica 35 - E là m' apparve, sì coni' egli appare Subitamente cosa che disvia Per maraviglia tutt' altro pensare, Una Donna soletta, che si già Cantando, ed iscegliendo fior da fiore, Ond
Stranica 17 - Come si volge con le piante strette a terra ed intra sé donna che balli, e piede innanzi piede a pena mette, volsesi in su i vermigli ed in su...