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rione, e gli diventa uno de' tanti mezzi artistici e si nella ricchezza feconda della sua natura ei dispone e insieme abbellire gli ostacoli portentosi che si fra fatale andare. » Cfr. Bull. d. Soc. dant. ital., VII

Alvisi Edoardo. - Nota al canto XI (versi radiso di Dante Alighieri. Città di Castello, S. L 1894, 16°, pp. 57.

È il 12 vol. della Coll. di opusc. dant., dir. da G. Contiene, oltre una breve prefazione dell' Alvisi, Fr Parma Commertium paupertatis.

Il libro delle origini di Fiesole e di Firenze, su tre testi del secolo XIII. Parma, tip. Ferrari e 1895, 24°, pp. [126].

Amaducci Paolo. Notizie storiche su gli antich Bartinoro. (Atti e Memorie della r. Deputazione di stor per la prov. di Romagna, 3 Serie, XII, 46).

Sommario: 1. Il Castrum Jesubeum feudo della Chiesa 2. La Gens Honestia. 3. Serie dei conti. 4. Il conte Ugo conte Girardo I. 6. Il conte Girardo II. 7. Il conte Cavalcac 8. Il conte Rainerio. 9. La contessa Adruda e Rainerio suo fig 10. Il conte Cavalcaconte II. 11. Appendici, Documenti dell'. vio arcivescovile di Ravenna.

La chiesa di Polenta: Ode di Giosuè Carducci con chiarazioni e commento. Bologna, ditta Nicola Zanichelli, 18 8°, di pp. 63.

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Amalteo Francesco. - Dante in Friuli? (Pagine friul VII, 67).

p. 7).

Lettere. (Fiammazzo, Bricciche dantesche, Udine, 1894,
[315

Amati Amato. I proemi nella « Divina Commedia ». Padova, Randi, 1891, 8°, pp. 21.

Dagli Atti e memorie d. r. Acc. d. sc., lett. ed arti, VII, 155. Il I Canto dell'Inferno è il prologo di tutta la sacra rappresentazione; il Canto II della stessa Cantica è veramente il proemio dell'Inferno in piena e precisa concordanza col I del Purgatorio e col I del Pa

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rione, e gli diventa uno de' tanti mezzi artistici e simbolici dei quali nella ricchezza feconda della sua natura ei dispone, per sormontare e insieme abbellire gli ostacoli portentosi che si frappongono al suo fatale andare. » Cfr. Bull. d. Soc. dant. ital., VII, 311.

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Alvisi Edoardo. Nota al canto XI (versi 43-75) del Paradiso di Dante Alighieri. Città di Castello, S. Lapi, tip. edit., 1894, 16°, pp. 57.

[310

È il 12 vol. della Coll. di opusc. dant., dir. da G. L. Passerini. Contiene, oltre una breve prefazione dell' Alvisi, Fr. Johannis de Parma Commertium paupertatis.

Il libro delle origini di Fiesole e di Firenze, pubblicato su tre testi del secolo XIII. Parma, tip. Ferrari e Pellegrini, 1895, 24°, pp. [126].

[311

Amaducci Paolo. - Notizie storiche su gli antichi conti di Bartinoro. (Atti e Memorie della r. Deputazione di storia patria per la prov. di Romagna, 3 Serie, XII, 46).

[312

Sommario: 1. Il Castrum Jesubcum feudo della Chiesa Romana. 2. La Gens Honestia. 3. Serie dei conti. 4. Il conte Ugo I. 5. Il conte Girardo I. 6. Il conte Girardo II. 7. Il conte Cavalcaconte I. 8. Il conte Rainerio. 9. La contessa Adruda e Rainerio suo figliuolo. 10. Il conte Cavalcaconte II. 11. Appendici, Documenti dell'Archivio arcivescovile di Ravenna.

La chiesa di Polenta: Ode di Giosuè Carducci con dichiarazioni e commento. Bologna, ditta Nicola Zanichelli, 1899, 8°, di pp. 63.

[313

Amalteo Francesco. Dante in Friuli? (Pagine friul.,

[314 Lettere. (Fiammazzo, Bricciche dantesche, Udine, 1894,

VII, 67).

p. 7).

[315 Amati Amato. I proemi nella « Divina Commedia ». Padova, Randi, 1891, 8°, pp. 21.

[316

Dagli Atti e memorie d. r. Acc. d. sc., lett. ed arti, VII, 155. II I Canto dell'Inferno è il prologo di tutta la sacra rappresentazione; il Canto II della stessa Cantica è veramente il proemio dell'Inferno in piena e precisa concordanza col I del Purgatorio e col I del Pa

radiso; ed anche vi hanno punti di concordanza fra il III dell' Inferno, il II del Purgatório e il II del Paradiso. Onde resulta che il divino Poeta « come base delle linee d'arte, sí nel piccolo che nel grande monumento a Beatrice, ha prescelto la sacra antichissima formola del ternario; trentatré sono i componimenti poetici piú o meno completi della Vita Nuova, trentatré i Canti di ogni Cantica della Divina Commedia ». A p. 17 l'A. mostra credere che la « digressione del Veltro» non fosse inserta nel Proemio generale prima del 1319, e che le parole componenti la parola Veltro corrispondano numericamente a « cinquecento dieci e cinque ».

Amati Amato. Le condizioni morali di Milano nel IV secolo secondo s. Ambrogio. Passi Ambrosiani riprodotti in Dante e nel Parini. (Rendiconti del r. Ist. lomb. di sc. e lett., serie 2a, XXXI). [317

Il padre Amati, cosí benemerito degli studi ambrosiani, si propone di dimostrare in una nota speciale che l'avvocato de' tempi cristiani Del cui latino Agostin si provvide (Par., X, 118-120) è il grande Santo milanese, del quale Dante lamentava il poco studio tra la gente di chiesa (Jacet Ambrosius in neglectis clericorum latibulis, in Ep. Card. ital., 7). I ravvicinamenti peraltro che l'Amati fa del noto passo di Dante sulla corruzione delle donne fiorentine con un luogo delle opere del Santo (De Elia, XVIII, 66), e del castigo divino che loro predice il Poeta, col castigo che anche Ambrogio minaccia alle femmine del suo tempo (in Psalm., I, 24), non sono, o, almeno, non paiono, facili raccostamenti fra due scrittori che trattano lo stesso argomento. - Cfr. anche Bull. d. Soc. dant. it., VII, 265.

Ambasceria [L'] di Dante Alighieri a San Gimignano: VI centenario. VII Maggio MDCCCXCIX. Siena, tip. S. Bernardino, 1899, in fol. fig. pp. 4.

[318

Questo numero unico, pubblicato in occasione delle feste sangimignanesi in onore di Dante, contiene: U. Nomi Pesciolini, Un ricordo dopo sei secoli (intorno all'Ambasceria dell'Alighieri al Comune di S. Gimignano); Onorata Grossi Mercanti, Nella Cappella di Santa Fina; Mario Foresi, O torri belle.... (versi); A. Conti, Lettera al proposto Ugo Nomi, in nome dell' Accademia della Crusca; Antonio Fiammazzo, A S. Gimignano (sonetti); C. A. Neri, Dante esule a Ravenna (versi); U. Nomi Pesciolini, Epigrafe in onore di Dante; Onorata Grossi Mercanti, Una preghiera di Dante alla Vergine nella cappella di santa Fina; C. A. Neri, A Dante Alighieri (versi); U. Nomi Pesciolini, Per l'Ambasceria di Dante Alighieri (salmo); G. Manni, A Dante per le feste di S. Gimignano (inno per musica); Rosmunda Tomei Finamore, Dante in S. Gimignano (sonetti).

Ambrosi Francesco.

Epilogo storico-filosofico-naturale

della « Divina Commedia » esposto al popolo nell'occasione che

si erige in Trento il monumento a Dante Alighieri. Trento, Stab. tip. lit. Sestoni e Vitti, 1896, 8°, pp. 161.

[319

[320

Il conte Ugolino. (Mente e cuore, 1 apr. 1895). Ambrosi L.- La psicologia dell'immaginazione nella storia della filosofia: esposizione critica. Roma, Soc. edit. Dante Alighieri, (tip. di G. Baldi) 1898, 8°, pp. XXXIV-562. [321

Nel cap. IX l'A. vuol « far vedere come, allorché D. ordina la mole delle sue singole creazioni poetiche in quella portentosa unità di concezione che è appunto la Divina Commedia, ha piena e chiara coscienza delle leggi che governano l'immaginazione, di cui mostra il successivo inalzarsi dall'aspetto sensitivo all'aspetto intellettivo, non meno che dalle basse regioni infernali la visione passa all'alto empireo celeste, svolgendo cosí tutta una teoria psicologica, per quanto espressa in forma poetica, intorno alla facoltà di cui fa cosí degno uso ». Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., VI, 75.

American Dante Society. - V. Dante Society [American].

Amico U. A. Il calen di maggio del 1274, dal latino del prof. Vito Vaccaro. (Centenario [Nel VI] della Visione dantesca. Palermo, 1900, p. 223).

[322

Amicus. - A proposito di Beatrice Portinari e del suo centenario. (Conversaz. della Dom., IV, 19).

Sostiene la realtà storica di Beatrice.

[323

Amore Antonino. Polemica dantesca. (Goliardo, I, 6 e 7).

[324

Rispondendo alle osservazioni del Campani (cfr. Gior, dant., n. 152) sui versi 82-85 del XV dell'Inferno, conclude che se Giovanni Villani, storico contemporaneo, lasciò scritto aver Brunetto Latini insegnato pubblicamente rettorica e filosofia, e se il Boccaccio e Benvenuto, i piú autorevoli commentatori e quasi contemporanei di D. chiaramente lo affermano, conseguenza strettamente logica vuole che nessun' altra interpretazione si debba dare al verso mi mostravate (sic) come l'uom si eterna, se non quella comune, o sia quella universalmente accettata, che Brunetto Latini fu un vero e proprio precettore di Dante.

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