La divina commedia |
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Popularni odlomci
Stranica 81 - di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote. Che da te prese il primo ricco patre ! E mentre io gli cantava cotai note, • O ira o cosci'enzia che '1 mordesse, Forte spingava con ambo le piote. Io credo ben, ch
Stranica 113 - A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente, Non vogliate negar 1' esperienza, Diretro al Sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtude e conoscenza. Li miei compagni fee' io sì acuti, Con quest' orazion picciola, al cammino, Ch
Stranica 15 - Quivi sospiri, pianti, ed alti guai Risonavan per 1' aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lacrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle. Facevano un tumulto, il qual s'aggira Sempre in quell' aria senza tempo tinta, Come la rena quando '1 turbo spira.
Stranica 20 - E cominciai : Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi : al tempo de' dolci sospiri, A che, e come concedette Amore Che conosceste i dubbiosi desiri ? Ed ella a me : Nessun maggior dolore, Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria ; e ciò sa '1 tuo dottore.
Stranica 15 - 1 mio dir gli fusse grave, In fino al fiume di parlar mi trassi. Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio, bianco per antico pelo, Gridando: Guai a voi, anime prave : Non isperate mai veder lo cielo : I' vegno per menarvi all' altra riva Nelle tenebre eterne, in caldo e in gielo.
Stranica 356 - macro. Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile ov'io dormii agnello Nimico a' lupi che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò '1 cappello : Perocchè nella fede, che fa conte L'anime a Dio,
Stranica 394 - 1 sommo piacer gli si dispieghi. Ancor ti prego, Regina che puoi Ciò che tu vuoli, che conservi sani, Dopo tanto veder, gli affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani : Vedi Beatrice, con quanti beati, Per li miei prieghi ti chiudon le mani. Gli occhi da Dio diletti e venerati, Fissi nell
Stranica 18 - gli mena : Nulla speranza gli conforta mai. Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sè lunga riga ; Così vid' io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga ; Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle Genti, che 1
Stranica 247 - duo figli a riveder la madre ; Tal mi fee' io (ma non a tanto insurgo) Quando i' udi' nomar sè stesso il padre Mio, e degli altri miei miglior, che mai Rime d'amore usar dolci e leggiadre : E, senza udire e dir, pensoso andai Lunga fiata rimirando lui ; Nè per lo fuoco in là più
Stranica 382 - che visibil face Lo Creatore a quella creatura, Che solo in lui vedere ha la sua pace : E si distende .in circolar figura In tanto, che la sua circonferenza Sarebbe al Sol troppo larga cintura. Fassi di raggio tutta sua parvenza, Reflesso al sommo del mobile primo. Che prende quindi vivere e potenza. E come