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»Che la gente Petronia oriunda da' Sabini, e per tante età agli onori della repubblica rimasta in Roma, si fosse trapiantata in Istria, le tante lapidi, che di essa abbiamo indubitata fede ci fanno.

Vale a dire nelle muraglie della chiesa di S. Vito fuori di Pinguente.

C. PETRONIO . L. F.

(C. T.II p. 96).

Un'altra esisteva in Trieste e fu trasportata a Venezia in casa Micheli, come assicura l'Appiani, il Grutero, ed il P. della Croce, è fu di un Petronio tribuno di più coorti. Q. PETRONIVS. C. F. MODESTVS. (C. T. II p. 167.).

Terza, ritrovata a Cissa oggi detta Ponta Barbariga di un Petronio Petronio procuratore

delle

porpore cissensi.

Q. C. PETRONIO . M. C. PETRONII . F. VIVIRO. AVG.

(C. T. III p. xxv.)

Quarta.

PETRONI. PROBI. V. C. ET. ANICIE

PROBAE. C. F.

(C. T. III. p. XLI)

Quinta. Tavola di metallo scritta da ambe le parti riportata dal cav. Orsato (Monum. Patav. p. 236) che ha la medesima leggenda.

PETRONI

PROBI . V. C.
ET. ANICIE
PROBE. C. F.

"Z

(C.T. III p. XLII ).

Dall'altra parte di

questa tavola si leg

» gono cii, così ANICIIS OLYBI. ET.

i nomi dei due fratelli consoli Ani

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PROBINI. VV . CC. Per imperizia del>> l'artefice si legge Anicie Probe per Ani» ciœ Proba, ed Olijbi invece di OLYBRII. Questi furono consoli nell'anno cccxv. Sic» come dal matrimonio di Petronio Probo » con Anicia n'è venuto, ch'egli assumesse >> anche il nome di Anicio, così da Eusonio

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è detto stirpis novator Aniciæ (Epist.ш).

» Da queste memorie si conferma il sospetto

» che il nostro console Petronio Probo pro» tettore dei veneti e degl' istri, fosse della famiglia Petronia, da Roma passata in I> stria. >>

>>

Sesta. In Trieste altra pur lapida abbiamo di un Lucio Petronio Dida, scritta così. ARBITrio

L. PETRONI. DIDAE. PRIMVS.

(C. T. III. p. XLVII.)

Settima finalmente, la inscrizione della bella lapida ritrovata nell'anno 1742 negli orti Pinci, pubblicata nel Journal des Savans nel mese di agosto; poi dal P. Bouhire (in Hagenbuchi epist. p. 117); e più assai corretta dal P. Bonada (carmina ex antiq. Lapid. pag. 260), che daremo qui per in

tero.

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OB. INSIGNIA. ERGA. SE. REMEDIORVM. GENERA

VENETI. ADQVE. HISTRI. PECVLIARES. EIVS

PATRONO PRAESTANTISSIMO.

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Nel lato sinistro della lapida vi sta l'epoca della dedicazione.

DEDICATA

VI. IDVS. AVG.

D. D. N. N.

VALENTE. VI. ET

VATENTINIANO . II.

AVGG. CONS.

Da questa lapida riscontriamo che il

nostro Petronio Probo fu celebre per essere stato proconsole dell'Africa, prefetto del pretorio per l' Illirico, l'Italia, e l'Africa, non che console ordinario, e dichiarato per loro patrono dai veneti e dagl' istriani, i quali si dicono di lui peculiari.

Il Carli aggiunge « Qualunque però fos» se la di lui patria certo è, che della gen» te Petronia molte memorie esistono nell' » Istria; (e sino ai nostri giorni ancora ritrovansi famiglie Petronie in Capodistria, e Pirano).

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>>> Fu troppo illustre la persona di Pro« bo per rinunziare all'onesta vanità di crederlo di tale famiglia, e per conseguenza << nostro concittadino. L'imperatore Severo «fe' fe' man bassa sopra i principali senatori di Roma, ed a Sparziano dobbiamo la notizia, che particolarmente ai di lui furori soggetti furono Cejonio Albino, Erennio Nipote, e Petronio Iuniore. Non si anderebbe certamente fuor di via, se si di«< cesse, che dalle stragi di Severo, non meno che degli altri imperadori, stanchi ed

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