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sino a che documenti migliori non ci convincono in contrario.

ICONES

QUINQUAGINTA VIRORUM ILLUSTRIUM

JAN. JAC. BOISSARDO VESUNTI

PER THEODORUM DE BRY. FRANCOFURTII

ANNO MDXCVII.

ICONES VIRORUM DOCTRINA ILLUSTRIUM

JAN. JACOBI BOISSARDI VESUNTINI

CARMEN SAPHICUM

PHILIPPE LACAEAE POLANAE ILLYRICAE.

Dum viros, claræ quibus aura lucis
Fulsit antiquo celebrisque sæclo

Fama, mirandis revocare certas

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Tu tuum nomen, decus, atque laudes
Porrigis, primo radios ab ortu
Qua vehit Phæbus celeri rotatu ad
Littora Calpes.

Et tibi debet studiosa summum

Turba quaesituum meritis favorem:
Quam manu docta, et calami magistra
Arte beasti.

Sic placent gnavo facies labore

Principum pictæ, quibus italorum
Paruit quondam regio, simulque
Dorica tellus.

Sic juvat, quorum yeneramur artes,
Dogma, virtutem, pia gesta, vitam,
Gratiam, roburque, scientiamque,
Cernere vultus.

Vivida quos sic oculis figura

Subiicis nostris, proprioque gestu,
Ut putet quivis ea signa veram

Ducere vitam.

Gratiam sæclis tibi sic futuris

Adstruis: qua qui valuit potiri,

Dicier credo hunc potuisse ab omni
Parte beatum.

1604

celebre da Capo di

197 VALDERA Marcantonio da Capodistria, medico, ed amico del Santorio, il quale dopo la morte del Valdera pubblicò le Epistole eroiche di Ovidio, da lui tradotte in ottava rima, e stampate in Venezia da Francesco Bariletto in 16. nell'anno 1604. Il Manzioli pag. 96 dice che furono tradotte in terzetto. Nella lettera dedicatoria dal Santorio indirizzata al chiarissimo sig. Giacomo Morosini, e che precede il libro, è detto, che se con troppa celerità la morte non avesse spento il felice spirito del Valdera poteva il mondo aspettare altri frutti più eccelSoggiungendo che il Valdera dalla prima giovinezza attese con ogni sollecitudine alle scienze, onde con grande ammirazione riuscì filosofo, e medico eccellentissimo emulò Apollo anche come poeta. Ed in prova indica dette epistole, in prima tradotte in verso sciolto da Remigio Fiorentino, ed in terza rima da Camillo Camilli, a fronte delle quali, la traduzione in ottava rima del nostro Valdera n'era la più commendevole.

tenti

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*

stria.

1610

stria.

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198. BELLI Giulio da Capodistria seda Capodi- gretario del cardinale Dietrichstein in Moravia, e del cardinale Gallo secondo il Manzioli. Nessuna notizia più oltre abbiamo di questo dotto istriano fuorchè un cenno delle di lui opere letterarie dateci dal conte Giammaria Mazzuchelli. (Gli scrittori d'Italia, Brescia 1760, Volumi VI de' quali i primi soltanto sono pubblicati, col desiderio generale che questo pregievole lavoro fosse reso intieramente di pubblica utilità.) Vol. II. Parte II. pag. 673.

1. Hermes politicus, sive de peregrinatoria prudentia Libri III Francofurti, apud Joannem Theobaldum Sconvvetterum, 1608 in 12.

2. Laurea Austriaca, idest Commentarii de Statu Reipublichæ nostri temporis, sive de bello Germanico ejusque causis inter Matthiam et Ferdinandum II. imperatores, nec non Fridericum V. palatinum, Libri XII. (in latino e in tedeco) Francofurti per Erasmum Kemfferum, 1625 1626 e 1627, in foglio.

È tacciato di essersi dimostrato in quest' opera parziale del partito cesareo, e si dubita se egli, o Niccolò Belli, sia di essa l'autore. Certamente in fronte alla traduzione tedesca si trova il nome di Niccolò Belli.

3. Traduce anche in lingua latina il Tesoro Politi

co del Lotlino, con varie relazioni, la quale
traduzione sotto il nome di Filippo Onorio fu
pubblicata in Francfort nel 1610 e 1618, e
perciò fra gli scrittori di finto nome vien re-
gistrato dal Placcio.

199. MANZIOLI Niccolò dottore di legge da Capodistria, nel 1611 pubblicò in Venezia per Giorgio Bizzardo in 12.o una Descrizione dell' Istria, facendo la corografia della medesima, dando conto di un buon numero d'uomini illustri che si distinsero in armi, scienze, ed impieghi, nonchè le vite di varj Santi all' Istria attinenti, libretto ora rarissimo, e che gioverebbe riprodursi colle stampe, e che fu dedicato al N. H. Niccolò Donato.

Pubblicò pure nel 1620 una collezione di Rime e Prose per l'esaltazione al principato di Venezia del suddetto Niccolò Donato, seguita nel 1618, alla quale precede la dedica dello stesso Manzioli, e dalla qual raccolta tratto abbiamo notizie di varj letterati istriani.

1611 da Capodi

stria.

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