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SANCTORY. SANCTORY

ALTERIVS. IN. VITA. STAGYRITAE. ALTERIVS. AESCVLADY GERMANIA. PRIMVM. SVMMO. CVM. HONORE, PERVISA PATAVY. DEIN. IVVENVM. ANIMIS. TOTOS. 14. ANNOS NOBILITER DOCENDO . EXCVLTIS

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VENETIIS . TANDEM PROH. DOLOR · VITA . FVNCTI

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Il chiarissimo protomedico di Venezia dottor Francesco Aglietti caldo di stima verso il nostro Santorio, al momento della demolizione del tempio de' serviti ne ha raccolte l'ossa del medesimo, e sono appo di lui conservate religiosamente per collocarle, a tempo opportuno, nell' Ateneo presso all' indicata epigrafe, ed al busto del Santorio.

L'edizione di tutte le di lui opere col titolo: Sanctorii Sanctorii justinopolitani opera omnia quatuor tomis distincta, Ve

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netiis 1660, apud Franciscum Brogiolium, in 4., è preceduta dal ritratto in rame del Santorio la di lui Statica è fregiata del medesimo sedente a tavola sopra la celebre di lui bilancia, e da Santorio Santorio suo discendente, segretario del consiglio di dieci fu fatta coniare in suo onore una medaglia la quale è ricordata negli elogi italiani T. VI, e fu incisa in rame da P. Novelli. Il Salamonio (Inscript. gymn. in miscell.) dice che al suo tempo sopra i muri dell' univertità di Padova v'era un' epigrafe al nome di Santorio coll' annesso simbolo della bilancia col

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ma che da un invidioso, fu cancellata, al cui nome esso perdona.

Santorio col suo testamento lasciò al collegio medico di Venezia un legato di annui ducati cinquanta, e quel collegio decretò che annualmente fossero celebrate le lodi del Santorio in grazia di questo beneficio, e per conservare la celebrità del suo nome. Fra quelli che soddisfecero a questa messe con

storico esatto racconto vi fu Arcadio Capello, il quale xv. kal. novembris, cioè ai 18 di ottobre del 1749 n'ebbe il discorso, versando principalmente sopra la di lui vita (De vita cl. viri Sanctorii Sanctorii sermo habitus Venetiis in almo physicorum collegio.) stampata in quella metropoli nel 1750, in 4.°, per Giacomo Tommasini. Da questo opuscolo abbiamo tratto le notizie della di lui vita sino alla morte, aggiuntevi le altre da legittimi fonti, come sono il Papadodoli che ne dà una vita succința, ed il Facciolati, ambidue ne' fasti dell' università di Padova il Tiraboschi, l' Andres, il Vallisnieri, il Corniani nelle opere di Letteratura italiana: il dottor Francesco Bernardi nel Saggio sopra il collegio medico di Venezia, tutti i Dizionarii biografici, e parzialmente quello della Biographie Universelle Ancienne et Moderne, Paris 1825, T. XI pag. 308: lo Sprengel nel Vol. VIII della Storia prammatica della medicina, Venezia 1814, ed Emmanuele Cigogna nel primo volume delle Iscrizioni veneziane, per Orlandelli, 1824 n. 7, 47 il quale ne dà pure in breve una vita.

Ora passeremo al catalogo delle di lui opere stampate, delle inedite, e degli istrumenti fisico-medici ideati dal felicissimo ingegno del nostro Santorio.

I.

I.

OPERE STAMPATE.

METHODUS vitandorum errorum ominum qui in arte medica contingunt. Libri XV. Vol. 1. Di quest'opera si fecero varie edizioni in pochi anni, come in Venezia in foglio per Bariletto 1602, 1603, 1630, ed in quarto in Venezia per Brogiolo 1631 coll'aggiunta del libro: De Inventione Remediorum, ristampato in Genova nell'anno stesso, 1631 in quarto.

Questa opera contiene molte cose utilissime in fatto, ed abbonda di ragionamenti; in essa l'autore dimostra grande sagacità per discoprire le oscure malattie; calcola la forza dell' abitudine, che a lungo può cangiare la costituzione di tutto il corpo; confuta Plinio e Dioscoride sopra le proprietà mediche di varie piante; si mostra inimico degl'empirici; biasima egualmente l'abuso e la negligenza del salasso, o cacciata di sangue ec.

2. COMMENTARIA in artem medicinalem Galeni. Vol.

1. in fol.. , per Somasco in Venezia 1612, in 4.o in Lione 1630, 1632.

Opera diffusa, nella quale si confutano i commentatori di Galeno.

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3. DE STATICA MEDICINA. Vol. 1. in 12.° Venezia 1614 per il Polo; nel 1615 ristampata dal Santorio stesso coll' aggiunta di: Aphorismi XVII in staticomasticem contro l'Obici professore di Ferrara, che acerbamente l'aveva criticata. Riprodotta poi in più edizioni, e tradotta in italiano, in francese, in tedesco, in inglese, in spagnuolo, e che al dire del Portal (t. 2. p. 389) se ne fecero più di venti edizioni, come in Lipsia, in Dresda, all'Aja, a Lione, a Roma, a Padova, a Strasburgo, a Londra, a Parigi ec. Alcune ne accenneremo, come in Venezia 1634 in 12.o 1664 in 4.9; in Parigi 1770 in 12.o coi commenti ed annotazioni di Lorry, 1725 Parigi, coll' aggiunta fatta da P. Noguez dei libri di Dodart, e di Keil sopra il medesimo soggelto, in 2 vol. in 12.o; tradotta in francese da Breton, e stampata a Parigi 1722 in 12.o; in italiano da Baglivi in Roma 1704 in 12.o; in Padova 1727 in 4. per C. F. Cogrossi; in Venezia per l'ab. Chiari 1743, 1761 in 12.0; in inglese per S. Quincy a Londra 1712, 1720,1723 in 8.o; in tedesco per J. Timmio a Brema 1736 in 8.o

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