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241. CARLI co, Girolamo di Capodistria, fratello del presidente Gio. Rinaldo, dotato di molto ingegno, fornito di moltissime cognizioni, versato nei varj rami della giurisprudenza, massime nel diritto criminale. Fu in Milano avvocato fiscale, capo del tribunal criminale, presidente dell' uffizio di polizia, consigliere aulico nel supremo tribunal di giustizia di quella città, lasciò tra gli altri un libro assai dotto sulle Leggi matrimoniali, e sugl' impedimenti dirimenti, materia divenuta per qualche tempo di moda in Lombardia. Bossi elog. stor. del co. Gian. Rinaldo Carli. p. 228.

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1793

242. RICCI Vicenzo giustinopolitano, com'egli si denomina, ma più giustamente da Pinguente. Pinguente, uel qual luogo ebbe suoi natali, ed il cui padre, ragionato del capitano di Raspa, era originario veneto. Vicenzo Ricci ebbe la sua educazione nel collegio di Capodistria, e forse per quest'oggetto, oppure er una debolezza non nuova, vantò per patria piuttosto una città, che una piccola terra, e si chiamò sempre giustinopolitano. Era

esso poeta, letterato, e famigerato giurisprudente civile e criminale.

Del suo genio poetico ci istruisce il padre Gussago, aella Biblioteca clarense T. I. p. 14, dicendo che in un'accademia tenuta nel 1762 in casa Cavalli a Chiari, fra gli altri v'intervenne colle poetiche composizioni, Vicenzo Ricci giustinopolitano giudice al maleficio, autore di varie opere, che sono dallo stesso nominate in una nota.

Esercitò egli dunque la carriera di giudice criminale, e come tale lo vediamo in Chiari nel 1762, e tale pure nel

rona; ove fu inciso il di lui sotto cui vi ha scritto.

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1764 in Ve

ritratto, e

IVSTINOPOLITANVS

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Hoc tenuit Nemesis constanti vindice jura,

Hoc Sophia, et Charites, Pieridesque decus. Il quale ritratto fu dipinto da Francesco Iorenzi, ed inciso da Domenico Lorenzi; e dalla qual' iscrizione si rileva il di lui poetico valore, la di lui letteratura, e la di lui

dottrina nel diritto, per cui dal veneto senato, con decreto del mese di settembre 1788, essendo stato determinato di formare un' esa me, ed ordinare un categorico piano per la unione, classificazione, e spiegazione delle leggi criminali, fu trascelto a tanto lavoro il nostro Vincenzo, il quale instancabile nell' improbo travaglio, n'era diggià pervenuto quasi al suo compimento, quando nel 1793 fu rapito da morte il settuagenario infaticabile ministro.

Di esso innoltre ne dà conto il p. Moschini nella Lett. Venez. T. 1. pag. 287, e T. IV. p. 136; e le di lui opere ci sono indicate dal padre Gussago alla nota indi

cata.

1. Ragionamento intorno alla navigazione, ed al com. mercio. Padova 1755 presso Gio. Battista Penada, in 4.°

2. Dissertazione fisico-morale sopra i sensi. Brescia 1762 presso Pietro Pianta.

3. Orazione di genere giudiziale proferita a difesa

di se medesimo da un' accusato di grave omicidio. Brescia presso Pietro Vescovi 1779 in 8.o

1795 da Capodistria.

243. CARLI Gian-Rinaldo conte commendatoré. Nel tessere la biografia di questo grandissimo uomo io non farò che accennare l'epoche più interessanti della sua vita, sfiorando le notizie dal bell' elogio fatto dal Bossi al Carli, e stampato in Venezia nel 1797 ponendo nel fine il catalogo delle sue opere. »> Converrebbe, dice il Bossi, essere universale, ed eccellente in tutto per poter trattare ragionevolmente delle fatiche e de' meriti letterarj di un' erudito, che fosse ad un tempo fisico, matematico, poeta, storico, critico, filologo, antiquario, diplomatico, politico, medico, filosofo sommo, ed elegante scrittore in tutte que

ste materie.

Nacque il Carli in Capodistria agli 11 aprile dell' anno 1720 dal conte Rinaldo Carli, e signora Cecilia Imberti; imparò i primi rudimenti nel collegio de' padri delle scuole pie in patria; di anni dodici compose un dramma, che si compiacea di rammentarsi in vecchiezza; passò quindi a Flambro in Friuli sotto il letterato abate Bini vicario di quella terra, ove apprese la fisica, e gli

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Joann Rinald

Rinaldus Comes Carli justinep.
Cujus satis Nomen

Nat 1720 Mort. Cusano proper

Mediol.
Mediol. 1795.

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