Memorie di religione, di morale e di letteratura, Opseg 6

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1824
 

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Stranica 260 - Voi altri pochi, che drizzaste il collo Per tempo al pan degli Angeli, del quale Vivesi qui, ma non sen vien satollo, Metter potete ben per l' alto sale Vostro navigio, servando mio solco Dinanzi all
Stranica 260 - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Stranica 256 - Oh miseri e vili che colle vele alte correte a questo porto: e là dove dovreste riposare, per lo impeto del vento rompete, e perdete voi medesimi là ove tanto camminato avete ! Certo il cavaliere Lancillotto non volle entrare colle vele alte, né il nobilissimo nostro Latino Guido Montefeltrano.
Stranica 264 - Così parlar conviensi al vostro ingegno, però che solo da sensato apprende ciò che fa poscia d'intelletto degno.
Stranica 255 - E perché la sua conoscenza prima è imperfetta, per non essere esperta né dottrinata, piccioli beni le paiono grandi, e però da quelli comincia prima a desiderare. Onde vedemo li...
Stranica 146 - Ne l'altra coordinazion de l'eremita al mago naturale, io procederò come si coneluse fra 'l signor Flaminio e Vostra Signoria e me, quel dì che ne ragionammo: e questa invenzione sarà simile a quella di Dante. Finge Dante che Beatrice, cioè la teologia, guidi lui per mezzo di Virgilio, che vogliono alcuni che s' intenda per la scienza naturale.
Stranica 458 - Teatri le facezie materiali, e popolari, chiamando maliziosamente tiranna politica il tenere i popoli nella ignoranza, rispondo, che non è tirannia, ma caritatevole, e matura prudenza l'allevare i popoli, per quanto si può, in quella semplicità, ch'io non appello ignoranza; e eh' è anzi un furente tiranno colui , che cercando di risvegliarli co' sofismi, e con una pericolosa sublimità, g5i fa inquieti , e gli espone a' funesti necessari castighi di chi governa.
Stranica 145 - Teneri sdegni, e placide e tranquille repulse, e cari vezzi, e liete paci, sorrise parolette, e dolci stille di pianto, e sospir tronchi, e molli baci: fuse tai cose tutte, e poscia unille, ed al foco temprò di lente faci; e ne formò quel sì mirabil cinto, di ch'ella aveva il bel fianco succinto.
Stranica 255 - ... nostra, incontanente che nel nuovo e mai non fatto cammino di questa vita entra, dirizza gli occhi al termine del suo sommo bene, e però qualunque cosa vede, che paia avere in sé alcun bene, crede che sia esso.
Stranica 33 - Succedant victimae triumphales in locum, ubi Christus hostia est. Sed ille super altare, qui pro omnibus passus est: isti sub altari, qui illius redemti suut passione. Hunc ego locum praedestinaveram mihi ; dignum est enim ut ibi requiescat sacerdos, ubi offerre consuevit : sed cedo sacris victimis dexteram portionem ; locus iste martyribus debebatur.

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