L'idea religiosa e civile di Dante

Naslovnica
F. Dumoulard, 1889 - Broj stranica: 173
 

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Stranica 124 - Nell'empireo Ciel per padre eletto ; La quale, e '1 quale, a voler dir lo vero, Fur stabiliti per lo loco santo, U' siede il successor del maggior Piero. Per questa andata, onde gli dai tu vanto, Intese cose, che furon cagione Di sua vittoria, e del papale ammanto. (/M/.
Stranica 109 - Donna, se' tanto grande, e tanto vali, Che qual vuoi grazia, ea te non ricorre Sua disianza vuol volar senz'ali. La tua benignità non pur soccorre A chi dimanda, ma molte fiate Liberalmente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, In te magnificenza, in te s'aduna Quantunque in creatura è di bontate.
Stranica 37 - Maestro, molto sarei vago, Di vederlo attuffare in questa broda, Prima che noi uscissimo del lago. Ed egli a me : Avanti che la proda Ti si lasci veder, tu sarai sazio: Di tal disio converrà che tu goda. Dopo ciò poco, vidi quello strazio Far di costui alle fangose genti, Che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio.
Stranica 67 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla, Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. (Purg. XVI, 85-90).
Stranica 48 - Quando si parte l'anima feroce Dal corpo, ond'ella stessa s'è disvelta, Minos la manda alla settima foce. Cade in la selva, e non l'è parte scelta; Ma là, dove Fortuna la balestra, Quivi germoglia come gran di spelta. Surge in vermena, ed in pianta silvestra : Le Arpie, pascendo poi delle sue foglie, Fanno dolore, ed al dolor finestra.
Stranica 103 - Se mala cupidigia altro vi grida, Uomini siate, e non pecore matte, Sì che '1 Giudeo tra voi di voi non rida. Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre e semplice e lascivo Seco medesmo a suo piacer combatte. (Par. V, 79-84).
Stranica 83 - Di tutte queste cose s'avvantaggia L'umana creatura ; e s'una manca, Di sua nobiltà convien che caggia. Solo il peccato è quel che la disfranca, E falla dissimile al Sommo Bene, Per che del lume suo poco s'imbianca, Ed in sua dignità mai non riviene, Se non riempie dove colpa vota, Centra mal dilettar, con giuste pene.
Stranica 126 - Venne Cephas, e venne il gran vasello Dello Spirito Santo, magri e scalzi, Prendendo il cibo di qualunque ostello. Or voglion quinci e quindi chi rincalzi Li moderni pastori, e chi li meni, Tanto son gravi, e chi dirietro gli alzi. Cuopron de' manti lor li palafreni, Sì che due bestie van sott'una pelle : O pazienza, che tanto sostieni
Stranica 71 - Chè, benchè dalla proda veggia il fondo, In pelago nol vede ; e nondimeno Egli è, ma cela lui l'esser profondo. Lume non è, se non vien dal sereno Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veleno. (Par. XIX,
Stranica 78 - versi : Apri alla verità, che viene, il petto E sappi, che sì tosto come al feto L'articolar del cerebro è perfetto, Lo Motor primo a lui si volge lieto, Sovra tant' arte di natura, e spira Spirito nuovo di virtù repleto, Che ciò che truova attivo quivi, tira In sua sustanzia, e fassi un'alma sola, Che vive, e

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