I tre canti di Sordello (Purg. VI, VII, VIII)

Naslovnica
F. Le Monnier, 1923 - Broj stranica: 54
 

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Stranica 41 - Ed io vi giuro, s' io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada. Uso e natura sì la privilegia, Che, perchè il capo reo lo mondo torca, Sola va dritta, e il mal cammin dispregia.
Stranica 17 - Vien, crudel, vieni, e vedi la pressura De' tuoi gentili, e cura lor magagne, E vedrai Santafior com
Stranica 16 - Costei eh' è fatta indomita e selvaggia, E dovresti inforcar li suoi arcioni ; Giusto giudicio dalle stelle caggia Sovra '1 tuo sangue, e sia nuovo ed aperto, Tal che il tuo successor temenza n...
Stranica 14 - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell...
Stranica 33 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Stranica 40 - A' miei portai l'amor che qui raffina. O, dissi lui, per li vostri paesi «*» Giammai non fui; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch'ei non sien palesi ? La fama che la vostra casa onora, •*« Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora.
Stranica 34 - Aguzza qui, lettor, ben gli occhi al vero, Che '1 velo è ora ben tanto sottile , Certo , che 1 trapassar dentro è leggiero ' . Io vidi quello esercito gentile Tacito poscia riguardare in sue, Quasi aspettando pallido ed umile2 ; E vidi uscir dell' alto e scender giue Du' angeli con due spade affocate Tronche e private delle punte sue.
Stranica 43 - Quand' io, che meco avea di quel d' Adamo, Vinto dal sonno, in su I' erba inchinai Là 've già tutti e cinque sedevamo. Nell' ora che comincia i tristi lai La rondinella , presso alla mattina , Forse a memoria de...
Stranica 19 - E se ben ti ricordi e vedi lume, vedrai te somigliante a quella inferma che non può trovar posa in su le piume, ma con dar volta suo dolore scherma.
Stranica 25 - Luogo è laggiù, non tristo da martiri, Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri. Quivi sto io co' parvoli innocenti, Da' denti morsi della morte, avante Che fosser dall

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