I prosatori italiani: A selection of extracts from Italian prose writers from the 13th century down to the present time preceded by easy sentences with notes for beginners |
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alcuni allora altra altre amico animo antichi assai avea avendo aver bella bene bisogno buon capo Carlo casa certo chiamato cielo città colla coloro compagni conoscere Conte corte credere cuore dato desiderio dice dire disse dolore donne Duca ebbe erano essendo faceva famiglia fare fece figliuoli Firenze fortuna forza fosse Francia furono giorno governo gran guardarsi guerra l'altro lasciato leggi lettere libertà libro lingua luce lungo luogo maggior male mandò mano mare medesimo mente mezzo miseria mondo morì morte Napoli natura nome nuovo occhi opera ordine padre papa pare parlare parole passo patria pensando pensiero perduto poco poeta popolo porta possa poteva povero prese presente principe propria pubblico pure quei ragione regno rende sapere sarebbe scrivere secolo sentiva servo signore somma storia studio teneva terra tornò tratto troppo trovò umano uomo vedere venire vero verso virtù vivere voglio voleva volta volte
Popularni odlomci
Stranica 395 - Che gli assegnò sette e cinque per diece. Indi partissi povero e vetusto ; E se il mondo sapesse il cor eh' egli ebbe Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e più lo loderebbe.
Stranica 73 - ... io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro, e domandare della ragione delle loro azioni, e quelli per loro umanità mi rispondono, e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte : tutto mi trasferisco in loro.
Stranica 73 - ... uomini, dove da loro ricevuto amorevolmente mi pasco di quel cibo, che solum è mio, e che io nacqui per lui...
Stranica 35 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va sentendosi laudare Benignamente d'umiltà vestuta, E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi...
Stranica 69 - Ma, sendo l'intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso più conveniente andare drieto alla verità effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa. E molti si sono immaginati repubbliche e principati che non si sono mai visti né conosciuti essere in vero...
Stranica 321 - Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni ea golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli...
Stranica 257 - ... pastori. Scintillavano tutte le stelle, e mentr'io salutava ad una ad una le costellazioni , la mia mente contraeva un non so che di celeste , ed il mio cuore s' innalzava come se aspirasse ad Una regione più sublime assai della terra. Mi sono trovato su la montagnuola presso la chiesa : suonava la campana de...
Stranica 195 - Io vorrei anzi rompermi la mia gamba di legno, che lasciar passare l'opportunità di tornar a dire che noi non abbiamo alcun libro nella nostra lingua tanto dilettevole a leggersi quanto la Vita di quel Benvenuto Cellini scritta da lui medesimo nel puro e pretto parlare della plebe fiorentina. Quel Cellini dipinse quivi se stesso con sommissima ingenuità, e tal quale si sentiva di essere: vale a dire bravissimo nell'arti del disegno e adoratore di esse non meno che de...
Stranica 30 - 1 passo onde tu intrasti, Fammisi perdonar molt' altre offese, Ch'almen qui da sè stessa si discorda: Però che quanto '1 mondo si ricorda, Ad uom mortai non fu aperta la via Per farsi, come a te, di fama eterno: Che puoi drizzar, s'i' non falso discerno, In stato la più nobil monarchia.
Stranica 255 - S'io fossi pittore! che ricca materia al mio pennello! l'artista immerso nella idea deliziosa del bello addormenta o mitiga almeno tutte le altre passioni. — Ma se anche fossi pittore? Ho veduto ne