Propugnatore: studii filologici, storici e bibliografici di varii soci della Commissione pe'testi di lingua, Opseg 3G. Romagnoli, 1870 |
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Stranica 77 - E poi piaccia a colui che è sire de la cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria de la sua donna, cioè di quella benedetta Beatrice, la quale gloriosamente mira ne la faccia di colui 'qui est per omnia secula benedictus'
Stranica 10 - Versibus incomptis ludunt risuque soluto, Oraque corticibus sumunt horrenda cavatis, Et te, Bacche, vocant per carmina laeta, tibique Oscilla ex alta suspendunt mollia pinu.
Stranica 159 - Ed io a lui : Da me stesso non vegno : Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Stranica 169 - ... tribolati asceso. Godi che re non sei; godi che chiusa all'oprar t'è ogni via : loco a gentile, ad innocente opra non v'è: non resta che far torto, o patirlo. Una feroce forza il mondo possiede, e fa nomarsi dritto: la man degli avi insanguinata seminò l'ingiustizia; i padri l'hanno coltivata col sangue; e ornai la terra altra messe non da.
Stranica 164 - ... non si può dire che sia veramente lingua, alcuna favella che non ha scrittore.
Stranica 226 - Già eran quasi ch' atterzate 1' ore Del tempo che ogni stella è più lucente, Quando m' apparve Amor subitamente, Cui essenza membrar mi da orrore. Allegro mi sembrava Amor, tenendo Mio core in mano, e nelle braccia avea Madonna, involta in un drappo, dormendo. Poi la svegliava, e d' esto core ardendo Lei paventosa umilmente pascea : Appresso gir lo ne vedea piangendo.
Stranica 59 - Indi sen va quel padre e quel maestro Con la sua donna, e con quella famiglia Che già legava 1' umile capestro; Nè gli gravò viltà di cuor le ciglia, Per esser fi...
Stranica 227 - GUIDO , vorrei che tu e Lapo ed io Fossimo presi per incantamento, E messi in un vascel, ch' ad ogni vento Per mare andasse a voler vostro e mio; Sicché fortuna od altro tempo rio Non ci potesse dare impedimento, Anzi, vivendo sempre in un talento, Di stare insieme crescesse il disio. E monna Vanna e monna Bice poi, Con quella ch...
Stranica 244 - E se il sommo piacer si ti fallio Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio?
Stranica 367 - Io veggio ben che giammai non si sazia nostro intelletto, se il ver non lo illustra, di fuor dal qual nessun vero si spazia.