Il Giornale dantesco, Svesci 20-21

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Leo S. Olschki, 1912
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Stranica 45 - Quanto tra l'ultimar dell'ora terza e il principio del di par della spera, che sempre a guisa di fanciullo scherza, tanto pareva già in ver la sera essere al sol del suo corso rimaso. Véspero là, e qui mezzanotte era. Ei raggi ne ferian per mezzo il naso, perché per noi girato era
Stranica 149 - monte Citerea che di foco d' amor par sempre ardente, giovane e bella in sogno mi parea donna vedere andar per una landa cogliendo fiori ; e cantando dicea : « Sappia, qualunque il mió nome domanda ch
Stranica 257 - aspetti che la prima cagion non veggon tota ! E voi, mortali, tenetevi stretti a giudicar, che noi, che Dio vedemo non conosciamo ancor tutti gli eletti. E poco di poi, nel settimo cielo, Pier Damiano, discendendo per la scala santa e toccando ancora della predestinazione, dice che neppure il
Stranica 148 - anima semplicetta, che sa nulla, salvo che, mossa da lieto Fattore, volentier torna a ció che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore, quivi s' inganna e retro ad esso corre, se guida o fren non torce suo amore.
Stranica 257 - in rilievo il suo carattere di mistero impenetrabile. L'aquila che svela al Poeta la presenza in cielo di Traiano e di Rifeo, due gentili, irrompe concludendo : O predestinazion, quanto remota è la radice tua da quegli aspetti che la prima cagion non veggon tota ! E voi, mortali, tenetevi stretti a giudicar, che
Stranica 198 - E se il sommo piacer si ti fallió per la mia morte, quai cosa mortale dovea poi trarre te nel suo disio? Ben ti dovevi per .lo primo strale delle cose fallad levar suso di retro a me che non era piú tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso ad aspettar piú colpi o pargoletta o altra vanità con
Stranica 36 - XVI, 73-78. Se tu riguardi Luni ed Urbisaglia Come son ite, e come se ne vanno Diretro ad esse Chiusi e Sinigaglia, Udir come le schiatte si disfanno Non ti parra nuova cosa ne forte, Poscia ehe le cittadi termine hanno.
Stranica 151 - Seguendo lui, portava la mia fronte come colui che Г ha di pensier carca, che fa di sé un mezzo arco di ponte, quand' io udii : « Venite: qui si varea ! » parlare in modo soave e benigno, quai non si sente in questa mortal marca. Con
Stranica 148 - Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla, che piangendo e ridendo pargoleggia, Г anima semplicetta, che sa nulla, salvo che, mossa da lieto Fattore,
Stranica 151 - core lo di c' han detto ai dolci amici addio, e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano, che paia il giorno pianger che si more ; e

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